Talmente bene da morire, già anche lui mi faceva lo stesso effetto.
Pensai prima di addormentarmi.Ambra 4 anni: 4 agosto di 12 anni prima
Era da così tanto tempo che correvamo che a malapena non mi ricordavo da cosa o chi stessimo scappando.
Il mio fratellino mi prendeva la mano, mentre continuavamo a correre.
Sciolsi la mia mano dalla sua e le posai sulle gambe, mi chinai sulle ginocchia, mentre cercavo di riprendere fiato
«dai Ambra dobbiamo andare o ci troveranno. Dobbiamo andare lontano questo posti è troppo pericoloso per noi» «ma io sono stanca» brontolai «lo so, lo so ma... Ti prometto appena troveremo un posto in cui stare ci riposeremo» «ma... io... » «Ambra, non possiamo più tornare indietro è tardi, ci stanno dando la caccia, se tornassimo sui nostri passi, riceveremo solo dolore. Ti chiedo solo una cosa... Tu vuoi soffrire? » soffrire. Scossi la testa in segno di negazione «no» «allora andiamo» disse riprendendomi la mano.
Non volevo mollare, anzi sapevo di non potevo farlo, dovevo farlo per lui. Volevo dimostrargli che qualunque volta avrebbe avuto bisogno di me, io ci sarei stata perché..... perché semplicemente volevo esserci*****
Correvamo da ore e la stanchezza ormai di era già fatta sentire, ero senza fiato, ma sapevo che se mollavo, lui avrebbe mollato con me.
Mentre correvamo mi storsi una caviglia. Avrei voluto piangere, ma non potevo dimostrarmi debole, almeno non ora, non in questo momento.
Continuai a correre cercando di non fare molto appoggio sulla caviglia dolorante «cazzo, la polizia » urlò indicando i lampeggianti ancora lontani di una macchina della polizia «vieni» disse strascinandomi dietro un albero. Sentì il suono della sirena dell'auto accentuarsi, mentre ci sorpassava, poi il suono si fece sempre più flebile fino a scomparire del tutto «ok se ne sono andati» disse girandosi verso di me «hey tutto bene? » mi domandò lui, molto probabilmente notando la mia faccia sofferente «ehm.. sì » dissi mordendomi il labbro per non scoppiare a piangere, mentre il mio sguardo cade involontariamente sulla mia caviglia «cazzo. Cos'è successo alla tua caviglia? » disse inginocchiandosi per vederla meglio «me la sono storta prima mentre correvamo» dissi facendo una smorfia di dolore quando toccò la caviglia dolorante «merda, si sta arrossando.... perché non me lo hai detto prima? » «non volevo deluderti» «sorellina, tu non mi deluderai mai. Dai ora mettiamoci in marcia» disse girandosi per poi inginocchiarsi, incorraggiandomi con le mani a saltare sulla sua schiena «ma sono pesante. Non andremo molto lontano se mi porti tu in braccio » «Ambra fidati di me. Sono il tuo fratellone, devo proteggerti. È questo il mio compito» ci pensai ancora su, non ancora del tutto convinta «sei scappata perché te l'ho chiesto io. Ora per favore, lascia che ti aiuti» aggiunse poi «ti voglio bene fratellino» dissi saltandogli in groppa «anch'io sorellina» disse riprendendo a camminare con me sulla schiena.******
«no, no Harry. Dai ho paura. Torniamo indietro » dissi guardandomi attorno spaventata, notando come il buio e il canto dei gufi rendesse ancora più terrificante quel bosco di notte sembrava quasi vivo, pronto a risvegliarsi ad ogni minimo rumore, mentre il vento sembrava quasi il suo respiro «dai fifona. Ci sono io qui. Non devi avere paura» disse ridendo. Sbuffai alzando gli occhi al cielo quando il mio sguardo si posò su una cassetta in cima ad un albero«» «Harry, Harry. Guarda la su. C'è una casetta» dissi indicandola «dove? Dove? » mi domandò entusiasta portando lo sguardo dove stavo indicando «perfetto, staremo lì finché la tua caviglia non sarà guarita. Passami il tuo zaino » mi ordinò riferendosi allo zaino che avevo in spalla.
Glielo passai e lui ne tirò fuori una forbici. Tagliò la manica della sua maglietta e lo avvolse attorno ai nostri fianchi, mentre io lo guardavo con aria perplessa. Fece un doppio nodo, schiacciando la sua schiena contro il mio petto, in modo che non potessi cadere. Mi ridiede lo zaino e lo rimisi in spalla.
«tieniti forte a me» mi ordinò ed io saldai ancora più forte le braccia al suo collo e cinghiai ancora più forte le mie gambe sul suo bacino «cosa vuoi fare? » gli domandai presa da uno strano timore «ti fidi di me? » mi domandò «certo» risposi senza esitazione. Lo sentì sorridere «bene » disse iniziando ad arrampiccarsi «ma sei matto? » gli chiesi sellando ancora di più su di lui «avevi detto di fidarti di me» disse utilizzando le mie stesse parole contro di me «infatti è così, ma...» «allora fidati».
Inspirai con il naso cercando di farmi coraggio e tratteni il respiro finché con una spinta veloce di mano non lo vidi aprire la porta. Entramo, sciolse il nodo e mi lasciò cadere dolcemente sul pavimento. Si girò e poi si inginocchiò per vedere meglio la mia caviglia «ti fa ancora male? » mi domandò strofinandoci sopra il pollice come a tentare di alleviare il dolore «un po' ma..... » non finì di parlare che sentì tutto intorno a noi iniziare a tremare. Harry mi prese per un fianco e mi sollevò. Mi trascinò in un angolo della casetta. Si posizionò davanti a me e mi schiacciò contro di lui e la parete come a proteggermi dalle travi di legno che cadevano dal soffitto, rompendosi a terra in piccole scheggie. Lacrime di terrore cadero dai miei occhi «tanquilla sorellina andrà tutto bene finché staremo insieme » urlò visto il rumore assordante del momento.Poco dopo qualche minuto, le travi smisero di cadere e il pavimento smise di tremare, dando il segno che ormai il terremoto era un ricordo lontano.
Alzò il mio mento con un dito facendo ritrovare i nostri volti a pochi centimetri di distanza. Forse solo in quel momento per la prima volta mi resi conto di quanto era bello il mio fratellino. Il suo sguardo cade sulle mie labbra mentre il mio rimase sui suoi occhi di varie sfumature di verde. Poggiò le sue morbide labbra sulle mie ed io chiusi gli occhi per assaporare meglio le scariche elettriche che si stavano estendendo su tutto il mio corpo.Fu un semplice bacio fra fratelli , ma sentivo che da lì tutto sarebbe cambiato, non lo avrei più guardato con gli stessi occhi. Qualcosa dentro di me era cambiato radicalmente, come sarebbe successo al nostro rapporto dopo quel semplice bacio, che alla fine tanto semplice non fu affatto.
Fine sogno
Mi svegliai sudata da quel sogno sperando che fosse stato tutto frutto della mia immaginazione, ma..... e se non lo fosse stato... e se quel bacio fosse accaduto davvero?! Sarebbe significato che avevo dato il mio primo bacio a mio fratello.
Andai in camera sua, ma non lo trovai. Andai a cercare al piano inferiore, trovandolo in cucina «giorno piccola. Dormito bene? » mi domandò molto probabilmente notando la mia espressione. Il mio sguardo cade sulle sue labbra su cui dolcemente appoggiò una tazza fumante di caffè. Alzai le mani e circondai la stessa tazza con esse, venendo colta da un brivido quando le mie mani gelide entrarono in contatto con le sue calde. Presi dolcemente la tazza dalle sue mani e la appoggiai nel tavolo dietro di lui, sotto il suo sguardo interrogativo. Guardai le sue labbra con il desiderio irrefrenabile di farle mie per assaporarne la morbidezza. Feci un passo in avanti e appoggiai le mie labbra alle sue.
Le stesse scariche elettriche, gli stessi brividi, la stessa voglia inarrestabile di avere per sempre le sue labbra sulle mie. Tutto coincideva, tutto era identico a quel giorno..Lo sentì finalmente reagire poggiando la sua lingua sulla mia bocca per chiedermi l'accesso, per poi mettere le sue mani sotto alla mia maglietta sentendole pian piano alzarsi per toccare ogni parte del mio corpo. Posai le mie mani sulle sue braccia per fermarlo e mi staccai da lui. Guardai i suoi occhi e lessi il suo desiderio puro e semplice che purtroppo mi spaventò. Mio fratello mi voleva. Come avevo fatto a non accorgermene prima «non ti avvicinare mai più a me» urlai mentre delle gocce di lacrime uscirono dai miei occhi. Corsi di sopra e mi sedetti sul mio letto inerme sapendo che lui era dietro di me, visto che vedevo la sua ombra riflessa sul pavimento «perché quel bacio? E poi cosa ti è preso, perché sei scappata via? » «ricordo tutto» mi limitai a rispondere «tutto cosa? » «la fuga, la caviglia slogata, la macchina della polizia, la cassetta sull'albero, il terremoto e poi..... » balbettai infine vergognandomi a continuare «e poi? » «il bacio. Poi cos'è successo? Non ricordo, per favore spiegamelo » lui sorrise e si sedette al mio fianco«quello che è successo poi è semplice. Mi hai rubato il cuore, sorellina»
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Sono Incinta Ed Innamorata Di Mio Fratello... Cazzo
RandomÈ davvero possibile amare e odiare una persona nello stesso momento? Forse sì, perché a loro è capito. Si odiavano talmente tanto da amarsi. Si picchiavano così tanto da baciarsi. Si amavano così tanto da star male. E Il loro all'inizio era un odio...