You're Mine

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E nei momenti più confusi della mia vita, nulla aveva mai avuto più senso di così

Mi aveva mentito

Ero stata adottata...

era un concetto  semplice da capire...nella sua complessità

Mi aveva aveva mentito tutta la vita

«no...n..non é vero» cosa avrei dovuto dire in un momento così, avevo cercato di prepararmi a qualunque reazione avrebbero avuto quando gli avrei detto che aspettavo un figlio da mio fratello, ma mai avrei pensato ad una risposta del genere...mai avrei pensato che alla fine dei conti sarebbero stati loro a sorprendere me

Questo inconveniente non lo avevo calcolato....

E perciò non sapevo cosa fare..

Forse avrei dovuto forse urlarle contro, ma tutto ciò che la mia mente suggeriva spariva prima di raggiungere alle mie labbra o arrivava con parole mancanti e ciò toglieva un senso compiuto alla frase

....Volevo semplicemente piangere, ma c'era talmente tanta confusione nella mia mente che doveva essere riordinata che, forse, la mia mente decise che non poteva svolgere un' altra azione in più

Mi limitai a guardarla con occhi spalancati, forse con sguardo assente quando invece non ero mai stata così presente, anche se mai più di adesso avrei voluto non esserlo

Volevo scappare...

Volevo piangere...

Volevo urlare...

Volevo sgrettolarmi in un posto sicuro  dove avrei potuto farlo in segreto....

E mentre pensavo a tutto ciò mi resi conto che questo di come in realtà tutta la mia vita fosse stata un' enorme menzogna
Il ragazzo di fianco a me non era mio fratello, l' uomo , ora di fianco a lui, non era mio zio e la donna di fronte al ragazzo non era mia madre.

Era tutto solo una grandissima bugia

«no..questo..non può essere » dissi ancora ma con diverse parole da quelle usate prima, che però esprimevano lo stesso significato

Lei si alzò con velocità dalla sedia e mia prese i documenti dalla mani «infatti non lo é» disse iniziando a strappare le certe posizionate l'una sotto l'altra, in modo quasi perfetto, fra le sue mani, in due, verticalmente

«non contano niente» disse girando le carte e facendo uno strappo a quella che prima era la parte orrizzontale e giurai che anche un po' del mio cuore si strappò con delle carte, quando sentì di aver perso dei battiti

«sono solo parole»

«scritte su insulsi pezzi di carta »

«ora le strappo, le butto nella spazzatura e ...»

«varrano meno di zero» mentì

Poco avrebbe mai potuto valere più di questo...

«promesso» promessi sapendo di star menendo

«dobbiamo solo fare finta che non sia mai successo  nulla» supplicò invano che qualcuno ascoltesse il suo delirio momentaneo

«e vi prommetto che in poche settimane sarà come se niente fosse accaduto» sperò o mentì nuovamente

«sarà solo come un brutto sogno» disse quando sapeva bene che niente sarebbe stato più falso, anzi forse in qualche settimana avrebbe fatto ancora più male

Continuava a strappare i documenti in piccoli pezzi, mentre alcuni pezzi le cadero per terra e sul tavolo, anche quando furono ridotti in maniera da essere irriconoscibili

«ecco, ora non valgono più niente» disse quando, invece,quei documenti non erano valsi più di così, neanche qualche minuti fa, mentre li leggevo

Non c'era bisogno di un genio per capire che ormai era tutto perso...almeno quanto come quei pezzi di carta che sarebbe stato difficile rincollare propriamente, se non impossibile

« smettila» disse Harry guardandola

«sto cercendo di farvi capire...» disse mentre io era stupita sapendo che lei era la prima ad aver perso lucidità

«taci»

«non importa tutto questo, alla fine noi rimaniamo sempre una famiglia»

«col cazzo» rispose Harry con la sua finezza

«risolveremo tutto»

«basta» urlò Harry a pieni polmoni facendo nostra madre riemergere da quello che un momento di completo trans ed assenza.

Smise di strappare i fogli di carta, ormai ridotti a brandelli e lo guardò con sguardo perso nell'infinità dei suoi pensieri

Perché era lei quella sulla crisi di un crollo di nervi?

Anche se sapevo non volesse sembrava voler prendere a forza il mio diritto di impazzire e farlo suo

E con tutto l'egoismo che avevo in corpo riuscì solo a pensare a...Perché mi stava rubando la scena?

Si diresse verso il lavandino, aprì la porta al di sotto di esso e buttò i pezzi di carta nella spazzatura e poi la richiuse «ecco adesso e come se non fosse mai successo»

«ma lo é» disse Harry cercando di riportare un po' di sanità mentale in quella donna, ora di nuovo di fronte a lui

«ascoltami,non importa da dove vieni, ti ho cresciuta io. Tu sei mia figlia e io sono tua madre»

E quelle parole sentì la mia testa scoppiare e le parole bloccate fino ad all'ora cercare di evacuare fuori, in modo turbolento, dalle labbra senza preavvisto

«no, non lo sei..»

«sì, lo sono»

«sei soltanto un'ipocrita ed un egoista. Per tutta la mia vita mia hai detto che la lealtà e l'onestà erano tutto quando eri la prima a mettermi, mi hai insegnato ad essere sempre sincera con me stessa quando la prima a non esserlo eri tu. Sei solo una bambina che ha paura di essere abbandonata. Hai paura. Tutto ciò che vuoi é non essere sola. Quando hai perso tuo marito, io, Harry e lo zio eravamo tutto ciò che avevi.»

«Ambra smettila» mi pregò Harry sapendo forse che avrei detto qualcosa di cui in futuro mi sarei pentita...ma non importava

«noi siamo tutto ciò che hai e  hai pensato che dicendomi la verità avrei potuto amarti di meno ed essendo una bambina viziata hai bisogno di tutte le attenzioni che puoi avere se non di più »

Non sapevo dire se pensavo davvero le orrende parole che le stavo urlando contro...sapevo solo che voleva ferirla almeno quanto lei aveva ferito me

«non parlarmi così. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto per te»

Avrei voluto crederle ma niente nelle sue parole o azioni alludevano, anche solo un po', ad un gesto compiuto in completo beneficio di qualcun altro che non fosse solo lei

«sei una lurida bastarda. Mi fai schifo»

Quando sentì un suono deciso, eccheggiare troppo vicino al mio orecchio destro, non riuscì a capire bene cosa fosse successo, dato che i miei occhi ancora lacrimanti mi offuscavano la  vista, rendendola molto appannata, ma quando sentì la mia guancia destra iniziare a bruciare e d'istinto le mie mani si alzarono ed appoggiarono su di essa, capì immediatamente cosa fosse successo

La mano di mia madre era ancora a mezz'aria, ma sua bocca era un po' spalancata e rimase immobile così per un po' ed anche se da ciò,capì che non aveva voluto, ciò non alleviò o placcò la mia ira verso di lei, che col secondo si faceva sempre più grave

«spero che tu muoia da sola»

E forse sì per un secondo lo desiderai davvero....

Spero che questo capitolo vi piaccia. Buon 2019. Spero che vi porti molte soddisfazioni.

Andate a leggere " il ragazzo che riuscì a penetrarmi" che l'ho aggiornato

Sono Incinta Ed Innamorata Di Mio Fratello... CazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora