Capitolo 10

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Hilary faceva avanti e indietro per la stanza, la lettera in mano.

"Dovevi aspettartelo che, quella stronza di Cassandra, non si sarebbe arresa tanto facilmente!"

Già... ma quello che Laura si era trovata di fronte era assurdo. Lei aveva falsificato il testamento di sua zia, corrotto il notaio e preso ciò che non le toccava.

Ed era davvero il colmo.

Lei nemmeno lo voleva quel posto, lei... lei era finita per caso al funerale di sua zia!

Non ne aveva ancora parlato con nessuno, eccetto Marc e Hilary, gli unici di cui era certa potesse fidarsi.

"Dite che dovrei trovarmi un avvocato?"

Marc annuì. "Non credo sia una cattiva idea."

Lei sospirò. "Quelli di mia zia farebbero di tutto per farmi perdere la causa."

Hilary, finalmente più tranquilla, riuscì a sedersi.

"I genitori di Taylor sono avvocati" suggerì.

Laura scosse forte il capo. "No. I ragazzi non devono assolutamente essere coinvolti e sapere nulla! Quali sono i migliori studi legali, qui a Londra?"

Marc rifletté un momento. "Williams, Joice, Brendon, Carroll..."
"I soliti? In dieci anni non è cambiato nulla?"

Li conosceva tutti. I Joice erano stati gli avvocati di famiglia per molto tempo, i Carroll quelli di Marlene Leanne e i Brendon... Beh, si meravigliava vantassero ancora quella fama, in effetti. Probabilmente rivolgersi a qualche studio cinese non era una brutta idea.

"Ci sono gli Harrold" suggerì Hilary. "Hanno aperto da un paio di anni, sono tutti avvocati nuovi sulla piazza, ma hanno sempre retto il confronto."

Sempre meglio di cercarli oltreoceano.

"Ok, allora li contatterò. Preventivamente, almeno."

Gli altri annuirono pensierosi.

Quella storia, avrebbe preso una brutta piega.

Nicholas rientrò battendo i denti, le mani piene di buste di ogni tipo.

"Posta, signori!"

Logan lo guardò perplesso. "Ti sei messo a fare il postino?"

"Ve l'ho detto che io sono utile! A proposito!" e gli passò la prima lettera che aveva in mano, "per te, da parte di Frank Cook. Poi, che abbiamo?" Si rivolse al resto della comitiva che faceva colazione: "Schuyler, mio piccolo fiore, la tua famiglia ti pensa!"

Schuyler prese la sua busta. "Sei ridicolo..."

Lui si imbronciò. "Ringraziami! Ti sto servendo!"
Ovviamente, Charles intervenne. "È quello che ti spetta fare!"

In risposta, Nicholas prese il grande bustone che portava il nome del compagno e glielo sbatté in faccia.

"Prego" e facendo finta di non sentire le lamentele dell'altro, riprese la sua missione.

"E infine abbiamo... Kristen, da parte di..."

Alzò gli occhi stupito e confuso: "Kristen Lewall? Ti mandi la posta da sola?"

Kristen si sporse su dalla sedia e gliela tolse di mano.

"Non c'è scritto Kristen, ma Kirsten! È mia sorella minore!"

"Bella fantasia, i tuoi!" commentò Daniel.

"Che vuoi? Mia nonna e mia madre hanno i nomi che iniziano per K ed è preso loro il pallino che, tutte le donne di casa, si chiamassero Kqualcosa! Siamo sei sorelle, prima o poi i nomi dovevano finire!" si giustificò.

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