Capitolo 11

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Due testamenti.

La strega aveva scritto due testamenti.

Nello stesso dannato giorno del suo ultimo compleanno.

Quindi, o dimostrava che non aveva complottato con il notaio, o provava che quello di Cassandra non era valido. Oppure sarebbe stata costretta a scendere a compromessi.

Si mise le mani tra i capelli. Non aveva la più pallida idea di cosa fare adesso.

Toc, toc.

Nascose le fotocopie del testamento appena in tempo, prima che lui le vedesse. Non voleva ancora preoccupare nessuno.

"Allora, dove andiamo venerdì?"

Laura sollevò gli occhi su Marc senza capire. "Che c'è venerdì?"

Lui si fece perplesso. "È il tuo compleanno" le ricordò.

"Siamo già a dicembre?"

"A quanto pare..." lui si sedette di fronte a lei ed allungò il collo verso le mani di Laura, nascoste sotto la scrivania. "Che hai lì?"

"Niente."
"È l'invito di qualcun altro per venerdì?" chiese lui.

"No! Sono cose mie!"

"Puoi dirmi almeno se è importante?"

"No, è una sciocchezza senza senso!"

"Che ti hanno detto gli avvocati?"

"Che è..." sospirò, e studiò il suo interlocutore. Marc non era così stupido ed aveva capito che c'era qualcosa di strano.

"Va bene, ma non farne parola con nessuno, nemmeno con Hilary! Guarda!" e gli mostrò la fotocopia del secondo testamento.

"Questo è il testamento di Marlene Leanne, ma senza di te." disse lui, dopo averlo letto. "Da dov'è uscito? È falso, vero?"

"No, hanno fatto una perizia, la grafia è quella di mia zia."

"Che vuol dire? Non ha senso, perché mai ne avrebbe redatti due?"

"Per quel che ne so io, può aver disseminato testamenti in giro per il paese solo per farsi gioco di me!"

Marc continuava a rigirarsi la copia del testamento tra le mani.

"Perché è uscito solo adesso?"

"È un testamento olografo. Cassandra l'ha trovato nella cassetta di sicurezza che ha ereditato dalla zia. A quanto pare, ha perso tempo per trovarla."

"E che succede adesso?"

Laura ridacchiò nervosa. "Faranno una perizia per determinare che il mio testamento sia stato scritto da lei... poi bisognerà dimostrare che io non ho influenzato Marlene approfittando della sua età e generosità. A quel punto, o troviamo un modo per far annullare uno dei due testamenti, o..." e rabbrividì al pensiero "mi toccherà dividere l'accademia con la signorina Robson."

"Dobbiamo impedirlo!" esclamò lui.

Lei sollevò le braccia in segno di benvenuto.

"Dopo di te!"

Jason si sciacquò il volto e tirò a sé l'asciugamano marrone, nascondendovi il viso, e poi lo arrotolò accanto a quelli azzurro di Nicholas e verde di Charles.

Era stata un'idea della signorina Bedingfield, quella dei colori. All'ingresso in accademia veniva chiesto ai ragazzi di portare tre cambi di lenzuola e asciugamani da casa, ma lei, prevedendo la disorganizzazione della prima sera, aveva già fatto trovare tutto pronto. E, sapendo che non a tutti piaceva utilizzare asciugamani o lenzuola usate da sconosciuti, aveva comprato dieci completi di dieci colori diversi, così che ognuno potesse riconoscere il proprio. A lui era toccato il marrone.

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