Epilogo

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Da lì a qualche ora, la Leanne Arts Academy sarebbe stata vuota.

Hilary sembrava tornata adolescente, ballava con i suoi allievi, nel salone, su un repertorio natalizio studiato apposta per l'occasione. Anche Seneph, con indosso un costume da Babbo Natale, ogni tanto si esibiva in qualche scoordinato passo di danza.

I ragazzi avevano scartato una montagna di pacchetti e l'avevano sorpresa regalandone un robot da cucina. Il che non sapeva bene come prenderlo, se come un modo per fare un regalo originale, invitarla ad usarlo per cucinare piatti migliori, o semplicemente fare un dono a tutta l'accademia. Ma apprezzava il pensiero lo stesso.

Ora ridevano e scherzavano, Paige era felice, Nicholas, a giudicare da come faceva il pagliaccio, lo era pure e, decisamente, lo erano anche Jason e Taylor.

In realtà erano tutti allegri, tranne lei.

Non riusciva a togliersi dalla testa Marlene, Cassandra, la Van Bittel e quella dannatissima stanza. Ma doveva trovare il modo di entrarci ancora e, appena ci fosse riuscita, anche a costo di abbattere tutto l'edificio, avrebbe scoperto cosa nascondesse!

Marc lasciò la pianola (l'avevano scesa lì perché potessero alternare la musica registrata con quella dal vivo) e le offrì dello champagne. Laura aveva appena notato che lui avesse cantato, non glielo sentiva fare da tanti anni. Ora, al suo posto, stava suonando e cantando Caitlin.

"Rilassati, almeno oggi non ci pensare" disse lui.

"Non ci riesco. È tutto troppo irreale, troppo misterioso."

"E credi che risolverai la situazione stando ferma qui, in disparte?"

Laura sospirò. "No. Ma ho paura che questa storia diventi più grande del previsto, e di non poterla affrontare da sola."

Marc sorrise e indicò Hilary con il bicchiere. "Per questo ci siamo noi con te. Dai, pensa!" e stavolta puntò i ragazzi. "Non li rivedrai per venti giorni. Non vuoi godertela?"

"Non è così semplice..."

"Sì che lo è! Basta non pensarci!"

Kristen si avvicinò ai due. "Professore, venga a cantare con noi!"

"Mi reclamano!" disse lui. "Ti aspetto... ah, bel vestito!" si complimentò di fronte al suo abito smanicato rosso con la gonna a frange.

Laura lo vide riprendere il suo posto al pianoforte, un attimo dopo cantava insieme ai ragazzi Sleigh Ride.

Già... per i prossimi venti lunghi giorni sarebbe stata la vecchia Laura, il giovane fisico che a più di trent'anni passava ancora il Natale con i suoi, e non la Laura che dirigeva un' accademia di arti sceniche, aveva una lotta aperta contro Cassandra Robson e cercava di sbrogliare il paradosso creato dall' odiata zia. Per i venti giorni successivi, sarebbe stata una Laura senza i suoi ragazzi.

Nicholas la chiamò e la invitò ad unirsi a loro.

Ma sì, chissenefrega!

Temeva il futuro, ma in quel momento voleva solo godersi quello che aveva costruito.

Per i problemi c'era sempre domani.

One - The beginningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora