II° capitolo

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Tommaso ci aspetta sul divano, peluche in braccio e cioccolato sulla bocca, Mario é con la play in mano e urla contro gli zombie che secondo lui non possono assolutamente sopravvivere, Niccolò invece entra subito dopo di noi, in bocca una sigaretta e sotto braccio una povera ragazza che é caduta anche lei ai suoi piedi...non capisco cosa ci trovino in mio fratello, é così cinico, fuma come una ciminiera, va con tantissime ragazze e non le tratta neanche bene. Certo, ha i capelli neri e gli occhi azzurri ghiaccio, ha il fisico da perfetto nuotatore e va anche molto bene all'Università, ma cavoli, é un Dongiovanni, troppo per i mie gusti!
Come si sarà capito ho tre fratelli, due più piccoli, uno di tre anni, uno di undici anni e poi c'è Niccolò che ha appena compiuto vent'anni.
- Mamma, lei é Vale, Vale, lei é mia mamma, noi andiamo in camera, non disturbate grazie - dice con quegli occhi che trasmettono tutto tranne tranquillità. Se fanno rumori molesti sarò costretta a portare fuori le due pesti, visto che mamma tra meno di cinque minuto sarà di nuovo a lavoro e io rimarrò sola. Probabilmente avrei dovuto regalare a mio fratello una camera d'albergo, non una stupidissima cravatta...
- Lea, ora vado, fai fare i compiti a Mario, fai il bagnetto a Tommy e..basta con quei cioccolatini Tommy, vuoi i denti neri?- sono l'ossessione di mio fratello e quando li mangia sembra un piccolo panda, un amore!
- Ah si, se per le 18 Niccolò é ancora con la tipa, vai a fare la spesa, altrimenti ci mandi lui! -
- Si mamma, ricordati però che alle 19.30 io sono in pizzeria, e non posso portarmi i bambini...
- Ma si, amore, c'è Niccolò, é il suo turno e sa che essendo il più grande deve dare una mano, se no col cavolo che gli faccio portare tutte le ragazze che vuole! Ora devo scappare, vi voglio bene! - quando pronuncia queste ultime parole le brillano gli occhi, e un po' anche a noi...lavora come segretaria la mattina e il pomeriggio di tutti i giorni, poi, senza tornare a casa, fa il turno come bigliettaia in un cinema, e lì lavora fino alle 22-23, tranne il martedì che fortunatamente é a casa.
Non mi lamento se mia mamma non c'è mai, siamo in 4 figli e lei é sola, da quando papà, o Paolo, come lo chiamo io, é andato via quando ha scoperto che Tommy ero malato di autismo. Non ho mai capito cosa sia successo nella sua testa, cosa l'abbia fatto cambiare così tanto, come abbia fatto a diventare da padre meraviglioso a uomo che é arrivato ad alzare le mani su un corpicino minuscolo come quello di Tommaso a soli 5 mesi. Non se n'é solo andato, l'abbiamo felicemente invitato a fare borse e bagagli e a tornare se si fosse sentito pronto. Non é mai successo. Ma "pacco", come dice Mario, si va avanti lo stesso.
Sono le 19.25, Niccolò per fortuna é appena tornato da un "giretto romantico", con la nuova ragazza, Vale forse? tanto domani sarà un'altra, e io sono pronta per andare a lavoro.
- Nicc, mi raccomando, Tommaso deve essere a letto alle 21, Mario alle 22, 22 e 30 se vuole, ma non farlo giocare fino a tardi alla play station.-
- Si padrona! - sento Tommaso ridere, forse per qualche scena del suo cartone preferito, e il mio cuore si fa subito più leggere, amo quel bambino, e farei qualsiasi cosa per sentirlo ridere. Prima di uscire do un bacio in fronte a Tommy, e coppino a Mario e poi vengo spinta fuori da Niccolò che dice - Fuori di qui donna! Ci serve una serata tra maschi!- Quanto é stupido, però in fondo gli voglio bene, molto in fondo, direi.
Così, prendo la via verso la pizzeria, che dista solo 10 minuti a piedi,con le cuffie che cantano Macklemore come sempre, fino a quando non sento una voce, mai udita, che cerca di dirmi di fermarmi.

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