XIII° capitolo

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Una partita contro di loro? Ma siamo matti? Sono ragazzi insomma! Per quanto noi possiamo essere forti, loro saltano il triplo, escono dalla rete con tutte le braccia, cosa che noi non riusciremo mai a fare, e schiacciano tutto con una potenza impressionante. Noi no.
Ma nella squadra di là c'è Luca, e cavoli, non ho nessuna intenzione di farmi vedere come una ragazzina impaurita da ragazzi, che fisico che hanno però!, della mia stessa età.
- Capitani! Venite qua, dovete fare il sorteggio! - Francesco ci richiama, e subito lasciamo il resto delle squadre per scegliere chi partirà con il servizio.
- Ciao sono Luca! - di solito bisogna presentarsi con l'altro capitano, ma in questa occasione pensavo non ce ne fosse bisogno. Luca mi tende la mano e mi mostra un sorriso un po' impertinente, come di uno che sa qualche scoop e sta morendo dalla voglia di raccontarlo, o come semplicemente uno che é enormemente divertito da questa situazione....bahh, non riesco a capirlo!
- Che scemo! Lea, piacere di conoscerti Luca - gli porgo la mano fingendomi schizzinosa per quel gesto, ma lui mi racchiude le dita nel suo pugno e lo bacia, dicendo
- Oh é un piacere tutto mio...- che imbarazzo! Davanti al nostro allenatore io ovviamente sono diventata tutta rossa, e percepivo addosso tutto il suo sguardo.

La partita é cominciata con la loro battuta, visto che io puntualmente perdo il sorteggio...
E dopo neanche 20 minuti avevamo già perso il primo set con un punteggio piuttosto straziante di 25-7.
Luca attaccava con percentuali disumane, metteva giù tutti i palloni che gli venivano alzati e quasi ogni servizio diventava ace. Devo ammettere che a volte mi imbambolavo ad osservarlo mentre si preparava a battere, o quando dopo un recupero in difesa si sistemava i capelli con movimenti quasi idilliaci. Mamma mia, sono senza speranze...
Però, in mia difesa, ho notato che anche lui mia lanciava varie occhiate, spero non di odio visto che ero l'unica della mia squadra che faceva punti. Punti per modo di dire visto che il mio punteggio personale é stato di 4  palloni. Gli altri tre punti della mia squadra sono stati errori dei ragazzi...imbarazzatissima come cosa!
Dopo altri 25 minuti era finito anche il secondo set, portando i ragazzi sul 2-0 secco.
- Ragazze, almeno provateci! É un'amichevole, sono maschi, sono alti, forti, belli, tutto quello che volete, ma almeno arrivare a 10! - il mio allenatore era abbastanza sconfortato, un po' imbarazzato per i nostri punteggi, ma infine divertito per la situazione particolare in cui ci trovavamo. Anche io mi stavo divertendo tutto sommato, stavamo giocando una pallavolo di alti livelli, e davanti a me avevo Luca, cosa che mi incitava a dare il meglio.

Terzo set. 24-24 pari. Sembra incredibile, ma i ragazzi sono scesi notevolmente di rendimento e noi abbiamo usufruito di questo momento.
Sara ha appena battuto, il libero di là ha ricevuto, Lorenzo la alza a Luca, ed io mi posiziono in difesa. Luca guarda la palla, guarda un secondo nel nostro campo e poi salta. Salta molto alto, e nel giro di un attimo attacca. Sento il rumore della sua mano in contatto con il pallone, sento chiamare "5!!!!", vedo la palla arrivare, velocissima, in picchiata, ma non é troppo bassa, né alta da andare fuori, sta per arrivare, alzo le braccia e boom, non sento più niente.

LUCA P.O.V.
Oddio l'ho uccisa! Sì, volevo tirare su di lei quella palla, ma non per farle male ovviamente, solo per accendere la competizione! Sano agonismo! Come potevo immaginarmi che non avrebbe alzata la mani per difendersi subito e che il pallone l'avrebbe colpita dritta dritta in faccia?
Vedo tutte le ragazze correre verso di lei, e mi accorgo solo quando sono da lei che stavo correndo pure io.
- Ma sei scemo? Le avrai rotto il naso!- qualche sua compagna, di cui non so il nome, a dir la verità di quella squadra so solo il nome di Lea, anche perché degli altri nomi non me ne farei niente, mi urla addosso.
E dopo qualche secondo mi ritrovo vicino altre sei ragazze che mi urlano contro.
- Ma la smettete? Tornate a giocare con la bambole, bimbe - rispondo nel modo più acido che posso e mi abbasso verso una Lea ancora con gli occhi chiusi.
- Lea? Mi senti? Ehi principessa- ora sussurro- sono io, Luca, ci sei? - niente, non dà segni di sentirmi. Una palla non può averla uccisa vero? Quanto é che é lì per terra? Sto cominciando a tremare, ma poi...

LEA P.O.V.
Ahia, che dolore. La palla mi ha colpita proprio tra la fronte e il naso, e l'impatto mi ha fatto perdere l'equilibrio e così sono caduta. Ma non sono svenuta, semplicemente ho preso paura e ho chiuso gli occhi. Immaginarmi un Luca tutto preoccupato ha avuto la meglio su di me, così ho pensato di fingermi svenuta per farlo sentire in colpa. Che poi ha la colpa ,cazzo, visto che avrebbe potuto rompermi il naso con la sua stramaledettissima forza.
Ho sentito le mie compagne urlargli dietro nervosamente, e lui rispondere a tono, ho sentito anche il mio allenatore dirgli di calmarsi un po', ma nessuna risposta, probabilmente troppo in imbarazzo per parlare. E ho sentito anche quando mi ha supplicato di svegliarmi, quando mi ha toccato la fronte e messo un ciuffo ribelle dietro l'orecchio. Ho sentito anche i miei brividi provocati dal suo tocco, e spero vivamente che lui non se ne sia accorto.
Poi però mi sono stancata, così, tutto d'un tratto mi sono alzata, come se non fosse successo niente, ho guardato Luca e gli ho graziosamente alzato il terzo dito.
- Sei viva allora! - mi urla ridendo, ma io sono già indirizzata all'infermeria per prendere qualcosa di fresco da mettermi sulla fronte.
- Dai Lea, non odiarmi, é stato un errore! - mi ha seguito e ora é appoggiato ad un lettino davanti a me, mentre cerco qualche medicinale per il mal di testa. In questa posizione sono in evidenza tutti gli addominali tesi e i muscoli delle braccia. É un pallavolista, quindi non ha muscoli così possenti, ma quelli che ha, giuro, bastano e avanzano.
Non é tempo di pensare ai suoi muscoli ora, sono molto arrabbiata con lui.
- Un errore che mi avrebbe potuto mandare in coma direi! -
- Che esagerata! Cos'è la tua prima pallonata in faccia?- ha un atteggiamento da uomo vissuto, cosa che m'infastidisce e mi fa ridere allo stesso tempo.
- La prima da un ragazzo di due metri si! Non hai scusanti Luca! Se morivo, mi avresti avuto sulla coscienza per tuuuuutta la vita... - si stava alzando dal lettino e mi era vicino, molto vicino. Ora si stava passando una mano tra i capelli, come se fosse un gesto che gli dà sicurezza,o mascolinità, devo ancora capirlo.
- Hai ragione, mi spiace tantissimo. Ho sbagliato e sarò più attento in futuro. - gli occhi  sembravano trasmettere dispiacere, tanto che si stavano riempiendo velocemente di colore, come quando uno sta per piangere. Non esageriamo però, non avrebbe mai pianto per questo.
- Giuralo! -
- Giuro solennemente - mi aveva appoggiati le mani sui fianchi, e mi stava fissando prima gli occhi, poi la bocca, poi gli occhi, e di nuovo la bocca - di non schiacciarti più addosso niente che ti possa fare male, anche a costo di non fare punto, cosa per me veramente insolita - ed ecco il suo orgoglio da pallavolista incallito tornare. Ma non mi dispiace, anzi.
- Mmmh, posso perdonarti ora -
- Quanta gentilezza principessa - sussurra, prima di baciarmi.

Non abbiamo più giocato, la partita é finita 26-24 per i ragazzi finendo la partita con un bel 3-0.
Dopo quel bacio, e altri dieci penso, siamo usciti da quella stanza e dopo esserci cambiati, siamo usciti dalla palestra. Appena fuori, Luca mi ha preso per mano e mi ha sorriso a trentadue denti, come se fosse veramente sereno. La sua felicità e la sua solarità hanno trasmetto subito serenità anche a me, come se per stare bene io avessi bisogno di sapere che stava bene lui....
- Lea, prima di arrivare a casa, posso parlarti? - ed ecco che improvvisamente questo stato di felicità termina, o comunque si affievolisce.
- Certo, dimmi pure. -
- Ecco, io...mmh, come posso dirti....allora...mmmh -
- Sicuro di farcela? - fa ridere quando é in imbarazzo e le sue guance, una volta tanto, si tingono di rosso.
- Sisi, scusami. Allora, io mi trovo veramente bene con te, sei simpatica, solare, divertente, intelligente, bella, bellissima direi, sai tenermi testa, non mi annoi mai  e tranne sta sera é divertente anche litigare con te. Mi piace baciarti quando non te lo aspetti, quando non vedo l'ora di farlo e quando sei tu la prima ad averne voglia. Mi piace dormire abbracciato a te, svegliarmi con i tuoi capelli sparsi sopra la mia faccia e vederti girare per la mia stanza con quel tuo pigiamone con i gelati. Ma mi piacerebbe far questo sempre, ogni volta che voglio, che vogliamo insomma. Mi piacerebbe girare per Milano con te per mano e chiamarti davanti a tutti principessa, baciarti ogni mattina appena ti vedo e poco prima di allontanarci. Mi piacerebbe salvare il tuo numero tra i preferiti e mi piacerebbe cambiare stato su Facebook da single a occupato... Insomma, Lea, ti prego dimmi che l'hai capito...mmmh, vorresti stare con me? -
Dio, la dolcezza di questo ragazzo. Ho le lacrime agli occhi e sento il cuore battere all'impazzata.
Gli salto letteralmente addosso e lo bacio il più sensualmente possibile. Non penso ci sia bisogno di una risposta verbale.

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