III° capitolo

58 4 3
                                    

- Scusa? Hei? Prontooo? - mi accorgo solo quando vedo una mano passarmi davanti alla faccia che quelle parole erano rivolte a me. Mi tolgo le cuffie e vedo davanti a me un grattacielo. Cazzo, io sono alta, ma questo ragazzo sarà due metri! E che occhi poi, non sono ghiaccio come Nicc, ma blu come l'Oceano.
- Sei muta? O sorda? No perché io so parlare il linguaggio dei sordo muti, quindi se hai bisogno....- e lo vedo cominciare a muovere le mani come fanno le signorine nei telegiornali. É veramente buffo
- Ci sento, tranquillo, solamente...- cosa dico ora? Che lo stavo ammirando come si fa con un quadro? E puff, eccomi rossa come un peperone...che stress
- Oddio stai prendendo fuoco, so fare anche il pompiere sai? - mi dice con un sorriso abbastanza furbo e con i trentadue denti in mostra, cavoli che sorriso!
- Ah ah ah, spiritoso, é che...fa....caldo, ecco, ho caldo, e prima non ti ho risposto subito perché... Bé...perché stavo pensando alla canzone che stavo ascoltando - sì Lea, della scuse veramente fantastiche, il prossimo Oscar sarà tuo, vai convinta così!
- Comunque perché mi hai fermata? Devo andare a lavoro, e non voglio fare tardi... - dico fredda, distaccata, come faccio sempre quando qualcuno mi si avvicina, qualcuno che sembra veramente interessato a sentire uscire qualcosa dalla mia bocca.
- Mi chiamo Luca, sono appena arrivato in città e ti ho vista uscire dal portone davanti al mio, e non so veramente niente di questa città, devo andare a comprare qualcosa da mangiare e volevo chiederti dove posso trovare un supermercato...ma non vorrei farti arrivare in ritardo. - okay, non capisco veramente la sua espressione. I suoi occhi si sono scuriti, le labbra, e che labbra, si sono leggermente piegate in giù e anche la testa punta verso il basso. É....ferito? Deluso? Sicuramente non sereno come cinque minuti fa...ho sbagliato qualcosa? Ma che cazzo, perché me lo chiedo? Non lo conosco neanche, é solo un ragazzo a cui servono informazioni, e io mi comporto sempre così con i ragazzi.
- Per andare in pizzeria passo proprio davanti ad un supermercato, che tra l'altro é l'unico che resta aperto fino alle 24, quindi se vuoi...ehm, posso accompagnarti... - finisco la frase con il colorito che mi caratterizza ed evitando il suo sguardo, neanche lo conosco e già mi offro di accompagnarlo in giro per il centro...bah, ho qualcosa problema in testa evidentemente.
- Siiiii, ne sarei felicissimo, il mio senso dell'orientamento non é dei migliori, e sono sicuro che anche se tu mi avessi detto come arrivarci non ce l'avrei fatta! Grazie mille...-
- Lea, Lea Lodi. -
- Ciao Lea- e dai, ora smettila di incastrare i tuoi occhi tornati color oceano nei miei.
Mi guarda per secondi che sembrano ore, e io, per la prima volta non abbasso lo sguardo, forse troppo attanagliata da quegli occhi che mi guardano come se mi volessero scannerizzare, come se volessero sapere tutto di me.

E Sorridi!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora