10 febbraio 2016
Non riesco a capire se le note della canzone sono reali o si tratta solo di un sogno.
La melodia si fa sempre piú chiara, quando le immagini del sogno svaniscono lentamente.
Apro gli occhi e cerco alla cieca il cellulare sul comodino, senza neanche guardare chi mi chiama rispondo.
"Finalmente! É da mezz'ora che ti chiamo!"
La voce di Stefano mi riporta bruscamente alla realtà, apro lentamente gli occhi, ma la mia stanza é ancora avvolta dal buio, con eccezione una piccolo spiraglio di luce che penetra tra l'intersezione delle due tende.
"Stavo dormendo, che ce?"
"La lezione é stata anticipata alle 16:30."
Ci metto il doppio del dovuto a capire a cosa si riferisce.
"Che ore sono?"
"Le 14:30."
Mi alzo dal letto di scatto, mi ero ripromessa di studiare oggi.
Apro metà tenda e il sole mi acceca.
"Ci vediamo lí."
Non gli do neanche il tempo di rispondere e chiudo la chiamata.
Mi guardo allo specchio, indosso ancora il corpetto, mi chiodo come ho fatto a dormire con questo coso addosso. Quando lo slaccio e come tornare a respirare dopo un lungo periodo in apnea.
Mi preparo in fretta e scendo di corsa senza neanche mangiare qualcosa.
Arrivo davanti il portone della scuola guida, con cinque minuti d'anticipo, Lucy Steele e il su seguito di amichette cercano di flirtare con Alessandro, ridendo e mettendosi in mostra. Lui, come sempre le asseconda felice delle loro attenzioni.
Mi accendo una sigaretta e resto a guardare la scena, aspettando il momento in cui mi si girerà e mi vedrà.
Come se lo avessi chiamato si gira e i suoi occhi mi sono addosso.
Resto impossibile, faccio un altro tiro di sigaretta, aspettando, ma lui non fa niente.
Le immagini della scorsa notte mi ritornano in mente e avverto il senso di colpa e l'imbarazzo crescere.
"Ragazze iniziate ad entrare", dice girandosi verso di loro, gli fa l'occhiolino e loro da brave bambine corrono dentro.
"Mi piaceva il corpetto che indossavi ieri."
Guarda il mio maglione bianco e fa un piccola smorfia.
Lo guardo cercando di capirci di più, di non soffermarmi all'uomo egocentrico e magnetico che é, cerco di vedere oltre.
Sembra che prenda tutto come un gioco, ma la domanda è io sarei stata in grado di giocare?
Tolgo gli occhiali da sole, mi avvicino un po' di piú a lui e lo vedo irrigidirsi, sorrido soddisfatta.
"Quella non solo io." sussurro.
Rimetto gli occhiali, butto la sigaretta ed entro dentro.La lezione sembra durare un eternità, Stefano mi impedisce piú volte di addormentarmi sul banco e ad un certo punto la testa inizia a farmi male.
Uscita dall'aula ho bisogno di una tazza enorme di caffé, sono esausta.
"Hai una faccia orribile."
"Grazie Stefano, tu si che sei un vero amico!"
Lui ride e va al bar di fronte, mi siedo su uno scalino e metto la testa sulle ginocchia, la testa mi gira e sento lo stomaco sotto sopra, credo che tutto l'alcool bevuto ieri sera inizi a far sentire i suoi effetti collaterali.
"Tutto bene?"
La voce squillante di Giorgia é come uno spillo conficcato nel cervello.
"Si, mi gira solo un po' la testa."
Lei mi guarda preoccupata, Stefano arriva con il caffè, ma qualcosa mi dice che sarebbe una pessima idea berlo.
"Ti viene a prendere qualcuno?" Mi chiede Giorgia con tono apprensivo.
"No."
Sono troppo stanca per aggiungere altre parole.
Lei entra dentro e dopo pochi minuti Alessandro é con lei.
"Vieni."
Mi porge la sua mano, in attesa che io la afferri, ma non lo faccio.
"Ti accompagno a casa", aggiunge.
"No, sto bene, non ce ne bisogno."
Lui sembra scocciato dal mio rifiuto.
"Non lo ripeteró un'altra volta, vieni." La sua voce si fa autorevole ed é solo la consapevolezza di riuscire mai ad arrivare a casa da sola che mi spinge ad afferrare la sua mano.
Mi aiuta a salire in macchina e parte.Ci blocchiamo nel traffico dopo pochi
minuti e Alessandro inizia a borbottare senza sosta.
Lo guardo sott'occhio, mentre mi stringo nel cappotto.
"Hai freddo?"
"Un po'", dico con un filo di voce.
Tocca lo schermo sul cruscotto e l'aria calda avvolge l'abitacolo.
Mi guardo in torno e noto che ha una di quelle auto super tecnologiche e sportive, guardo il volante e capisco che é un Audi, di sicuro questa macchina costa piú della mia casa, visto tutti gli optional che ha. Gli uomini e i loro giocattoli.
Lui se ne sta con una mano sul volante, percorro con lo sguardo la mascella rigida fino ad arrivare agli occhi che tiene puntati sulla fila di auto di fronte a noi.
L'auto é avvolta dal silenzio e questo mi irrita, dopo un po' il suo cellulare squilla.
"Dimmi", non trapala nessuna emozione, é completamente apatico.
Qualcuno dall'altro lato risponde.
"No, sta sera no."
Pausa.
"Domani mattina devo svegliarmi presto, ci vediamo a pranzo."
Un'altra breve pausa.
"Va bene, a domani."
Chiude la chiamata e mette in telefono nella tasca dei jeans e si gira verso di me e io distolgo velocemente lo sguardo.
"Come ti senti?"
"Sto bene."
"Senti riguardo a ieri..."
Mi giro meglio verso di lui.
"Era solo."
Sono sorpresa dal fatto che si senta in dovere di giustificarsi del suo comportamento, dato che da quel poco che sono riuscita a capire di lui è che gli interessa del giudizio di una sola persona. Lui.
"Un ballo lo so, io ero un po' ubriaca."
Lui scoppia a ride e il mio cuore perde un battito, sbatto gli occhi per riprendermi.
"Voi degli anni 90 reggete davvero male l'alcool."
Lo guardo male, e lui ride ancora piú forte.Appena la macchina davanti a noi avanza, lui esce dalla fila e si gira a tutta velocità in una strada secondaria.
"Non mi stai dando il buon esempio."
"Giosto, mmh non seguire il mio esempio, in città il limite è 50km\h."
Rido e gli indico la strada di casa.
"Vuoi che ti aiuti a salire?"
Scendo dall'auto e mi abbasso un po' per vederlo dal finestrino.
"No, grazie sto molto meglio.. Emh grazie per il passaggio."
"Di niente ", mi fa l'occhiolino e sfreccia via.
Resto per un po' impalata davanti il cancello di casa, questa situazione non promette nulla di buono.Ciao a tutti! Non mi stancherò mai di dirvelo, grazie per il vostro supporto!
Spero che il capitolo ci sia piaciuto se è cosi fatemelo sapere... Buon weekend xx Stella
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Be my sun, Be my anchor, Be my hero..
RomanceBalli, sguardi e chiacchiere. L'odore del thé caldo versato nelle tazze di porcellana alle 17:30.. Il dolce rumore del tulle degli abiti delle spose che camminano verso l'altare. Il chiacchiericcio delle ragazze nel piccolo bar in centro. Storie d...