25 marzo 2016
"Mamma io vado, Giorgia è qui sotto."
Lei smette di tagliare una melanzana e mi bacia sulla guancia.
"Buona fortuna, tesoro."
Prendo la borsa e scendo di corsa le scale.
Giorgia, mi saluta ed entro in macchina. Passiamo a prendere anche Stefano, oggi siamo prenotati entrambi per l'esame teorico.
"Devo passare un attimo in auto scuola e poi partiamo."
Quando Giorgia scende io e Stefano discutiamo sugli argomenti nei quali abbiamo maggiore difficoltà.
"Spero che non escano domande troppo complicate", dice Stefano.
"Già."
Dopo qualche minuto vediamo Giorgia, c'è anche Alessandro con lei.
"Ragazzi cambio di programma, vi accompagna Ale."
No, no, no! Non voglio lui, non oggi!
Inizia a salirmi l'ansia, ogni muscolo del mio corpo vuole uscire da questa auto.
Lui entra ci saluta, accende la radio e parte.
OK manteniamo la calma.
"Lily..."
Appena sento la sua voce, mi giro di scatto verso di lui.
"Metti la cinta."Passo tutto il resto del viaggio in silenzio, mentre lui e Stefano parlano di auto e tecnologia.
Alessandro sembra preso dall'argomento, a quanto pare è uno di quelli fissati per le innovazioni tecnologiche, basta vedere la sua auto per rendersene conto.
Arriviamo in anticipo, ci sono altri ragazzi nel cortile e tutti sembrano molto agitati, si vede che non hanno mai fatto un esame universitario, lì si che il panico si impossessa del tuo corpo.
Fumo due sigarette, una dopo l'altra senza neanche rendermene conto. Alessandro resta vicino a noi fumando e parlando ancora con Stefano.Dieci minuti dopo ci dicono di entrare.
Butto la sigaretta e seguo gli altri, sento una mano tirarmi e mi fermo.
"Ehi cerca di rilassati, ti vedo agitata."
Guardo la sua mano sul mio polso e lui la toglie veloce.
"Sto bene', gli dico.
Lui annuisce e ci accompagna fino all'entrata.
"In bocca al lupo!"L'esame dura sessanta minuti e fortunatamente ci sono domande che reputo abbastanza semplici.
Appena finisce l'ora usciamo e aspettiamo i risultati.
"Com'è andata?"
Ci chiede Alessandro appena ci vede.
"Bene", risponde Stefano.
Lui gli da una pacca sulla spalla e gli sorride.
"A te?" mi chiede.
"Credo bene", rispondo.
Lui si limita a sorridermi.Dopo pochi minuti espongono un foglio in bacheca, tutti si accalcano per vedere i risultati.
Sento gridolini di gioia da parte dei ragazzi che risultano idonei, mi avvicino e percorrono con lo sguardo l'elenco fino ad arrivare al mio nome, sposto lo sguardo verso destra e compare la scritta IDONEA.
Sorrido felice e sento Stefano esultare affianco a me.
Sento delle braccia avvolgermi, mi giro e mi ritrovo stretta tra le sue braccia.
Tutta l'ansia lascia il mio corpo, mi abbandono completamente dentro il suo l'abbraccio.
Mi piace il modo in cuoi mi stringe, come ha poggiato la sua testa sulla mia. Io con il mio metro e sessantacinque gli arrivo all'altezza del cuore e sento il suo cuore battere veloce, niente in confronto al mio.
Non so per quanto tempo mi tiene tra le sue braccia, secondi o forse minuti, ore... So solo che avrei potuto starci per tutta la vita e non averne, comunque abbastanza.Affrontiamo il viaggio di ritorno in modo allegro e spensierato, Alessandro accende la radio e sfreccia veloce per l'autostrada semi-deserta.
Accompagna a casa prima Stefano e poi me.
"Sei contenta?" Mi chiede.
"Si, aspettavo questo momento da una vita!"
Lui mi sorride e ferma la macchina sotto casa.
"Passa in auto scuola domani, cosi vedi se hai fatto eventuali errori, ritiri il foglio rosa e ci mettiamo d'accordo per le guide."
"Va bene", dico scendendo dall'auto.
"Ci vediamo", mi fa l'occhiolino e se ne va veloce.Faccio un bel respiro e apro il cancello del giardino, che mio padre cura nel tempo libero.
Appena entro in casa trovo proprio lui che lavora sul divano.
"Papà, sono a casa."
Distoglie lo sguardo dal pc e mi sorride.
"Ehi tesoro, com'è andata?"
"Idonea!"
"Fantastico", dice abbracciandomi.
Papà passa pochi mesi l'anno con noi, lavora in marina.
Partirà tra poche settimane, stare a casa lo rende felice, ma restare troppo tempo lontano dal mare lo fa sentire inutile.
"Ha chiamato Sofia, ha detto che ritornerà giovedì prossimo."
"Davvero? Fantastico!"Sono felice che Sofia torni a casa, mi è mancata molto e anche perché cosi mia madre avrà qualcuno con cui parlare in casa.
Mangio un panino al volo, mi cambio e corro verso la fermata dell'autobus.
Arrivo a Lecce dopo circa un'ora e mi ci vogliono altri 15 minuti per arrivare in facoltà.
Chiamo Danielle per sapere dov'è.
La raggiungo al bar di fronte l'Università, prendiamo un caffè e corriamo in aula.La lezione dura circa tre ore, e il professore oggi non si sente in vena di pause.
Usciamo alle 19:00, sono stremata.
"Allora com'è andato il test?" Mi chiede El.
"Bene, era semplice."
"Chi ci ha accompagnati?"
"Alessandro."
Lei si gira verso di me di scatto.
"Ah, com'è stato?"
"Strano... Mi ha abbracciata dopo l'esame, ed è stato... Come dire... Strano."
"In che senso?"
"È stato molto intenso..."
"Lily! Ne abbiamo già parlato."
"Lo so... Lo so, ma è cosi difficile... Lui mi fa uno strano effetto!"
"Si, ho notato."
"Non mi guardare cosi!"
"Non ti guardo in nessun modo, fa quello che credi più giusto."
La conversazione finisce lì, lei si mette le cuffie e si addormenta per per il resto del viaggio.
Eleonore è quel genere di persona, che tende a razionalizzare tutto, è sempre stato cosi, vede le cose solo in un verso, non esistono variabli.
Sento, il cellulare vibrare nella tasca e appare un messaggio da un numero sconosciuto."Dobbiamo vederci, ho bisogno di parlarti.
-Alessandro"Rileggo il messaggio più volte, sorpresa, mi giro verso Eleonore ma lei dorme.
"Va bene. Dimmi tu dove e quando."
Subito dopo averlo inviato me ne pento, cosa diavolo sto combinando?
E come fa ad avere il mio numero?
La risposta non tarda ad arrivare."Domani alle 21:00, passo da te a prenderti."
Cavolo sono nei guai, grossi, enormi, giganteschi guai con un uomo più grande, fidanzato e incredibilmente sexy.
Ciao a tutti! Scusate per l'attesa, ma l'Università prosciuga le mie forze😂
Spero che io capitolo vi sia piaciuto...
Grazie a tutti xx Stella 💕
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Be my sun, Be my anchor, Be my hero..
RomanceBalli, sguardi e chiacchiere. L'odore del thé caldo versato nelle tazze di porcellana alle 17:30.. Il dolce rumore del tulle degli abiti delle spose che camminano verso l'altare. Il chiacchiericcio delle ragazze nel piccolo bar in centro. Storie d...