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Si passa una mano nei cappelli e mi guarda diritto negli occhi.
"Per fare la spesa."
Sbuffo.
"Sul serio, Alessandro hai detto di dovermi parlare."
Lui sospira e stringe la mano attorno al manico del carrello.
"Siamo qui perché... Non lo..."
Fa una pausa e la fila nel frattempo avanza.
"Ne parliamo in macchina OK?"
"Va bene."
Mentre trasferisco la roba dal carrello alla cassa sento una voce femminile chiamarmi da lontano.
Mi giro e vedo Emily, una mia compagna di corso.
Mi raggiunge correndo e vedo Alessandro irrigidirsi.
"È una mia compagna di corso, sta tranquillo." Gli sussurro un attimo prima che lei arrivi da noi.
"Ehi Lily! Perché non mi hai detto che saresti venuta?" Dice mentre mi abbraccia.
"Mmh, sono qui solo per fare la spesa."
"Non ti fermi per la serata?"
"No."
"Che peccato! C'è una festa magnifica oggi!"
"Sarà per un'altra volta." Le rispondo.
"Lily vado un attimo a comprare le sigarette al bar, ti aspetto lì." Mi dice Alessandro dall'altro lato della cassa.
"Si, arrivo subito."
Lui mi sorride e va verso il bar.
"Woo chi è quello?" mi chiede Emily.
"Mmh, un amico."
Lei mi guarda maliziosa, con l'aria di chi la sa lunga.
"Si certo, va bene io vado. Ci vediamo a lezione."
Mi da un bacio sulla guancia la saluto e va via.

Raggiungo Alessandro al bar e andiamo in macchina.
"Ti ho portata qui, perché tu... Mi fai stare bene e credimi se ti dico che nessuno mi faceva stare bene da tempo."
Tiene lo sguardo fisso sulla strada, solo dopo aver finito di parlare si volta verso di me.
Lo guardo e le parole mi mancano, vorrei potergli dire che anche lui mi fa stare bene, ma entrambi sappiamo che tutto questo è profondamente sbagliato.
"Io..." Prendo fiato, prima di continuare.
"Alessandro, tu sei... Davvero molto affascinante, ma ti stai per sposare."
"Non le ho fatto la proposta."
"State insieme da sempre. Credo che tu sia solo un po' confuso."
Cerco in tutti i modi di fare la cosa giusta.
"Non sono confuso Lily, tu non conosci Lidia. Non sai niente della nostra storia. Forse cinque anni fa pensavo che lei sarebbe stata perfetta, ora non più."
"Va bene, ma cosa vuoi da me?"
"Io... Voglio passare del tempo con te." Mi sussurra.
"Tu sai, che non potremo mai andare in bar o a ballare perché qualcuno potrebbe vederci? Io non voglio fare l'amante Alessandro."
Le parole mi escono più taglienti del previsto e mi pento subito dopo del tono che ho usato.
"Non posso lasciarla! Non cosi da un giorno all'altro! Lei o meglio suo padre, mantiene l'intera auto-scuola."
"In che senso?"
"Nel senso che senza di lui avremmo chiuso già da un pezzo!"
"Io... Mi dispiace, non volevo essere dura con te."
Gli poggio una mano sulla spalla e lui la prende tra le sue e la porta alla bocca e la bacia.
Sorrido e abbasso lo sguardo imbarazzata.
"Troverò una soluzione, fidati di me."
Annuisco e abbozzo un sorriso.

Mi squilla il telefono e vedo che è
Rose e rispondo.
"

Pronto."
"Ehi sei a cena con noi sta sera?" Mi chiede titubante.
"Si credo di si, ti do conferma tramite SMS."
"OK, ci sentiamo dopo."
Chiudo la chiamata.
"Che programmi hai per la serata?" Gli chiedo.
"Devo andare ad una cena."
"Ok."
Mando il messaggio di conferma a Rose e passiamo il resto del viaggio ascoltando la radio.

Prima di scendere dal auto sento la sua mano sul polso.
"Aspetta un attimo."
Mi giro verso di lui.
"Grazie per essere venuta, sono stato bene."
Il suo tono è pesante come se pronunciare quelle parole fosse complicato per lui.
"Sono stata bene anch'io."
La sua mano stringe forte la mia e io ricambio la stretta.
"Devo andare ora." sussurro.
"Va bene."
Avvicina la mia mano alle sue labbra e la bacia delicatamente, quasi avesse paura di romperla.
Sorrido e scendo dal auto.
"Ci sentiamo per telefono. Buona serata."
Mi fa l'occhiolino e va via.

Suono al campanello di Rose, ma lei non è ancora pronta, così salgo su.
Casa di Rose profuma sempre di biscotti appena sfornati e ad attendermi sulla porta d'ingresso c'è la piccola Angelica, che appena mi vede mi corre in contro.
"Ciao piccola peste!" Dico prendendola in braccio e baciandola sulla guancia.
"Ciao Lily, lo vuoi un biscotto?"
Angelica a ha circa 5 anni ed è la copia in miniatura di Rose.
"Si certo."
La metto a terra e lei corre verso la cucina, facendo oscillare i lunghi boccoli dorati.
Raggiungo Rose in camera sua e lei è ancora intenta a truccarsi.
"Ciao Lily, siediti ho bisogno di altri 10 minuti."
Mi siedo sul suo letto a baldacchino, la stanza di Rose è un tripudio di rosa.
"Allora com'è andata?" mi chiede.
"Bene..."
"Solo bene? Racconta!"
"Siamo andati a Lecce, a fare la spesa."
"La spesa?" dice girandosi verso di me.
"Si."
Veniamo interrotte da Angelica che ci porta un piattino con dei biscotti e ritorna dentro.
"Molto romantico." Dice sarcastica.
"Lo è stato, in realtà... È stato diverso."
Mi guarda tramite lo specchio.
"Cosa vi siete detti?"
Non ero psicologicamente pronta a parlare con lei di questo. So che come la pensava e non mi andava di discuterne con lei.
"Abbiamo parlato, cose cosi... Mi presti il tuo rossetto?" Cambio il discorso.
"Cerchi di cambiare discorso?" Dice passandomelo.
"Senti, so che pensi che noi ti siamo contro o cose del genere, ma non è cosi."
"Si, lo so."
"Se tu ti fidi di lui, allora mi fido anch'io. Non voglio che tu non ti senta libera di parlarmi."
"Mi fido di lui."
"Bene. Una sola cosa, se ti fa soffrire gli rovino quel bel faccino che si ritrova!"
Scoppio a ridere mentre la abbraccio. Sapere che almeno lei è dalla mia parte mi fa sentire protetta.

Buonasera a tutti. Scusate l'assenza, ma le lezioni e il lavoro mi distruggono.. 
Questo capitolo è la continua del precedente. Spero ci sia piaciuto se è cosi fatemelo sapere.. xx Stella 💕

Be my sun, Be my anchor, Be my hero..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora