8 aprile 2016
"Sei mai stata in campeggio?"
"Una volta, con mio padre. Mi piace la natura, ma mia madre e mia sorella hanno sempre preferito una stanza d'hotel... Quindi."
Alessandro guida veloce tra il bosco facendo diventare gli alberi un ammasso di colore verde sfocato.
"E tu?"
"Io e i miei cugini, siamo sempre venuti, ci accompagnava mio nonno, diceva che il campeggio ti fa diventare uomo."
Piega le labbra in un sorriso di nostalgia.
"Ti porto dove ci portava lui."
"Eri molto legato a tuo nonno?"
"Si, io e lui avevamo un rapporto speciale, era il mio punto di riferimento, quando è venuto a mancare è stato terribile.."
"Mi dispiace." Dico, prendendo la mano che ha sul cambio e stringendola.
"Sto bene e siamo arrivati!"
Alessandro parcheggia l'auto e scendo.
Siamo in una piccola raduna circolare e protetta dagli alberi, il terreno è ricoperto da un soffice strato di erba e da i primi piccoli fiorellini di primavera, che timidi iniziano a sbocciare e brillano di una luce romantica sotto il sole del crepuscolo. In un angolo, sotto un gazebo, c'è una piccola roulotte degli anni 60 verde menta, sbiadita dal sole.
Nell'aria sento l'odore del bosco e il rumore degli animali che lo popolano.
Amo questo posto, poteri lasciare tutto e venire a vivere qui, lontano da tutti e tutto.
"Ti piace?" Mi chiede.
"È fantastico, lo adoro!"
Sapere che passerò l'intero week-end qui mi rende felice e per un momento tutto sembra giusto e in linea con il corso naturale delle cose.
"Ho pensato che fosse ancora troppo preso per dormire in tenda, cosi ho preso la rulotte."
Non ho mai visto Alessandro cosi rilassato e capisco che questo deve essere un posto davvero speciale per lui.
"È bellissima Alessandro, davvero."
All'interno la roulotte è piccola, ma accogliente, ed è chiaramente arredata da una donna, dato che tutto è ricoperto di fiorellini, ma stranamente questo non mi disturba.
"Stavo pensando di fare una piccola escursione, nel bosco domani mattina. Ti va?" Mi domanda speranzoso.
"Si certo!"
"Bene, io accendo il fuoco fuori, ti occupi tu dei bagagli?"
"Va bene."
Appena Alessandro mi lascia sola con i miei pensieri però, ricomincio a chiedermi se é giusto che stia qui, se tutto questo non sia sbagliato e mi rendo anche conto della presenza di un solo letto.
Piombo nel panico, ho dormito con un solo ragazzo in tutta la mia vita, il mio ex, escludendo mio cugino.
Cerco il telefono nella borsa, ho bisogno di chiamare Danielle.
Prende pochissimo, ma compongo comunque il numero in fretta e controllando da dietro la tendina che Alessandro sia ancora indaffarato.
"Pronto?"
La voce di Danielle mi arriva lontana e bassa.
"Ehi Danielle sono io, Lily mi senti?" Le chiedo preoccupata.
"Si ti sento, anche se un po' male. Tutto OK?"
"Si, no, cioè c'è un unico letto!"
"Cosa?"
"Nella roulotte è presente un unico letto! Che faccio?"
"Nei letti si dorme, o sai quando due persone ai piacciono molto può capitare.."
La interrompo prima che possa continuare a scherzare.
"Dai Danielle, parlo sul serio."
"Va bene, senti devi calmarti. Se vuoi che accada qualcosa accadrà sennò dormirete e basta."
"Ehi io ho finito, vuoi una mano?" Appena sento la voce di Alessandro presa dal panico chiudo la chiamata con Danielle senza neanche salutarla.
"Si grazie."
"Tutto bene?"
Lo guardo e ha la faccia di uno che sta cercando di risolvere un problema senza impazzire.
"Io continuo a chiedermi cosa ci faccio qui."
Mentre lo dico lancio un altro sguardo al letto matrimoniale.
"Fai campeggio con me."
Mi risponde poggiando le sue mani sui mie fianchi e attirandomi a lui.
"Dico sul serio."
"So che sei preoccupata, ma fidati di me ci divertiremo, rilassati."
Dice dandomi un bacio sulla fronte.
"Posso dormire in tenda se vuoi." Aggiunge con tono dolce, arrossisco un po' capendo che ha sentito la conversazione con Danielle, ma capisco anche che non voglio che dorma in tenda.
"No, voglio che tu dorma con me e voglio le tue braccia ben strette al mio corpo."
"Ogni tuo desiderio è un ordine." Dice stringendomi ancora più forte.
Per un attimo chi siamo solo io e lui, in una piccola raduna lontano dal nostro piccolo paese, distanti dalle chiacchiere e dai problemi.
Quando sento per la prima volta le sue labbra premere sulle mie capisco che tutto questo non può essere sbagliato, che quello inizio a provare per lui non può essere un errore e che per la prima volta dopo tanto tempo mi sento realmente viva.Salve a tutti, so di essere mancata per troppo tempo, ma sinceramente non sapevo come continuate la storia e dato che non volevo rovinarla ho preferito chiarirmi le idee prima di pubblicare. Personatemi!!
Detto questo spero che il capito vi piaccia se è cosi fa te me lo sapere attraverso un commento o un voto :)P.s. spero che abbiate passato delle belle vacanze :D.
xx Stella
STAI LEGGENDO
Be my sun, Be my anchor, Be my hero..
RomanceBalli, sguardi e chiacchiere. L'odore del thé caldo versato nelle tazze di porcellana alle 17:30.. Il dolce rumore del tulle degli abiti delle spose che camminano verso l'altare. Il chiacchiericcio delle ragazze nel piccolo bar in centro. Storie d...