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27 marzo 2016

"Lily, tesero va a prendere il vassoio in cucina." 
Mia madre è in preda al panico, come ad ogni ricorrenza. Quest'anno non ho fatto in tempo a digerire il cenone di capodanno che già è arrivata pasqua.
Porto il vassoio a in sala da pranzo e lo metto dove mi dice mia madre, mentre lei controlla minuziosamente i segnaposto.
La tavola è un tripudio di colori pastello, al centro padroneggia un grande vaso di fiori di campo, tutto in questa stanza dice primavera, tranne il balcone che fa vedere il cielo saturo di grossi nuvoloni grigi.
"Tesoro va a cambiarti, tra poco arriverà la nonna. Non voglio che ti veda in tuta."
Niente innervosisce mia madre come mia nonna, beh a dire il vero tutti si innervosiscono in presenza della mia cara nonna.

Vado in camera e prima di andarmi a lavare, controllo il cellulare. La spia blu dei messaggi lampeggia, questo mi fa andare in fibrillazione. Sblocco il telefono, ma resto delusa dal constatare che è solo il messaggio di auguri di Danielle per pasqua.
Con una smorfia lancio il telefono sul materasso e vado in bagno.
Appena uscita dalla doccia sento bussare freneticamente alla porta.
"È aperto." Urlo, mentre mi allaccio l'accappatoio.
"Ehi cuginetta!"
Marco mi piomba addosso con tanta forza, da farmi quasi cadere.
"Ehi, come stai?"
"Oh mio dio! Sei nuda!" Dice staccandosi da me e coprendosi gli occhi.
"No, ho l'accappatoio! Ma che ti prende? Mi hai sempre vista nuda!"
"Si, prima che tu diventassi cosi!" Diceuovendo freneticamente le braccia.
Esco, vestiti dobbiamo parlare!"
Mi vesto mettendo quello che mi ha preparato mia madre, è assurdo lo so, ma se mi vesto come piace a me, la nonna se la prenderà con lei e per quanto mia madre mi dia sui nervi, odio vedere quella vecchia megera rimproverarla.
Il vestito ha la base bianca e fiori di ciliegio che si arrampicano lungo tutto il vestito.
Metto i tecolté rosa pallido, sistemo capelli e trucco ed esco per cercare Marco.

"Volevi parlarmi?" Dico appena lo trovo.
"Si, ma promettimi di non ridere."
"Ok, dimmi pure."
"Sto con una ragazza, da ben due mesi."
"Davvero?" Gli domando sorpresa.
"Si."
"Oh ma è fantastico! Raccontami voglio sapere tutto!"
"Bhe lei è di Roma, ed è fantastica, ma non devo dire niente a nessuno."
"Ma come? Non vuoi dirlo a nonna Rebecca?" Gli dico sarcastica.
"Sul serio Lily."
"Sta tranquillo, ma mi devi giurare che me la farai conoscere."
Lui mi sorride e annuisce.
"A te come va?"
"Va bene, va tutto bene."
Lui mi guarda non convinto.
"Sicura?"
"Si, vado un attimo in camera."

Appena entro noto la spia dei messaggi lampeggiare.
Corro verso il cellulare e vedo il suo numero.

"Ehi, volevo dirti che ieri sono stato bene, davvero... Martedì ti ho fissato la prima guida alle 18:00, va bene?
Buona pasqua.. xx Alessandro."

Sorrido rileggendo le prime righe del messaggio, non parla di vederci in questi due giorni e non so esattamente come sentirmi in proposito.

"Sono stata bene anch'io..
Si, per martedì è perfetto, non vedo l'ora.. Buona pasqua anche a te.
xx Lily"

Sento il campanello suonare e mi godo gli ultimi momenti di pace della giornata.
Mi nonna entra borbottando di quando la pioggia sia inopportuna il giorno di pasqua, lascia l'ombrello nelle mani della povera Ingrid, che nei giorni in cui la nonna è qui apprezza di più mia madre come datrice di lavoro.
La nonna si sistema i capelli corti e biondi e liscia la sia gonna di taier(?) blu notte, al collo ha il suo giro di perle grigio, che inizierà a toccare appena vedrà qualcosa che non le piace.
"Anne, versami qualcosa da bere, per favore." Dice a mia madre mentre lei la fa accomodare su una delle poltrone in salotto.
"Lily, fatti vedere meglio."
Faccio un bel respiro profondo e avanzo verso di lei, cercando di sorridere.
"Ciao nonna."
"Molto bene, un vestito davvero grazioso, mancano delle perle al tuo collo perché non le hai?"
Odio il suono stridulo della sua voce.
"Non ho una collana di perle, nonna."
Mi guarda come se fosse inammissibile non avare delle stupide perle.
"Ah davvero? Te le regalerò al tuo compleanno." Dice prima di rivolgere la sua attenzione a mia cugina Cristina e al suo stupido ragazzo banchiere di cui non ricordo mai il nome.
Gli argomenti durante il pranzo, oscillano dall'Università, ai fidanzamenti, dove Marco cerca di essere il più vago possibile, fino ad arrivare ai pettegolezzi di paese al dolce.
Mi siedo sul divano e resto con lo sguardo fisso nel vuoto fino a quanto non sento qualcuno sedersi affianco a me. Mi volto e vedo il fidanzato di mia cugina Cristina fissarmi.
Lo guardò con aria interrogativa.
"Ah scusami, non volevo fissarti." Mi dice impacciato.
"Tu vai a scuola guida dai Rayan, vero?"
Sento il sangue affluire alle guance e sento il mio cervello piombare nel panico.
"Si." Rispondo, cercando di sembrare il più distaccata possibile.
"Alessandro è il mio migliore amico, ero al bar con lui quel giorno che vi siete salutati."
Cazzo, cazzo, cazzo, lo sa.
"Davvero? Io non ti ho riconosciuto, mmh.."
Non ricordo il suo stupido nome!
"Michele." mi dice ridendo.
"Si, scusami non sono brava con i nomi."
"Come va con lui?"
Sgrano gli occhi, sto precipitando sempre di più verso il panico.
"Intendo con la patente."
"Oh bene, inizio martedì le guide."
"Fantastico, vedrai Alessandro è un ottimo insegnante!"
"Michele! Tesoro vieni devo mostrati una cosa!"
Mia cugina lo chiama e lui se ne va, facendomi tirare un sospiro di sollievo.

Buon pomeriggio a tutti, ringrazio innanzitutto, chi segue la storia, la commenta e la vota. Siete fantastici!❤
Spero che il capitolo ci sia piaciuto. xx Stella

Be my sun, Be my anchor, Be my hero..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora