POV Armin
Da quel giorno io e Annie siamo diventati più uniti. Durante scuola non facciamo altro che parlare prendendoci anche qualche rimprovero da parte dei professori. Durante uno dei tanti normali giorni di scuola, mi si avvicina una ragazza bassina con i capelli neri e gli occhi verde scuro: era Gaia, la ragazza più silenziosa della mia classe:"Ciao Armin, ti andrebbe di aiutarmi a studiare oggi pomeriggio?" Le rispondo dicendo:" Perché lo chiedi proprio a me?"
"Be, tu sei uno dei più bravi della classe quindi pensavo che mi avresti aiutato...ci vediamo alle quattro a casa mia. Mi raccomando, sii puntuale!" Annuisco mentre lei torna al suo posto.*****
Esco di casa verso le quattro meno un quarto e raggiungo la casa di Gaia. Lei mi accoglie con un ampio sorriso stampato sulle labbra.
Finiamo di studiare nel tardo pomeriggio. Mi offre del succo d'arancia, poi mi accompagna a casa. A metà strada, con mia sorpresa, Gaia mi bacia sulle labbra dicendomi:" Ti amo Armin". Io ero senza parole; mi allontano velocemente da lei per poi correre verso casa senza dirle nulla.******
POV Annie
Non ci posso credere: sta baciando un'altra. E io che pensavo che lui fosse diverso...i maschi sono tutti uguali!
Corro verso casa trattenendo le lacrime. Mi butto sul letto cercando di prendere sonno e di dimenticare ciò che ho visto.
*****
Sono le 8 meno un quarto. La sveglia non è suonata, dannazione! Mi preparo alla svelta, salto la colazione ed esco di casa correndo. Svoltando l'angolo sbatto contro Armin e cado per terra; mi aiuta ad alzarmi. Io, pensando a ciò che era accaduto ieri, mi alzo cercando di non guardarlo negli occhi:" Hey Annie! Anche tu in ritardo?" Gli rispondo con lo sguardo basso:" S-sí..."
"Spero che non ti sia fatta male"
"No, tranquillo...scusami ma devo andare" detto ciò corro per una scorciatoia cercando di evitare di
percorrere la strada con lui. Mi fa male evitarlo, ma non posso farne a meno; mi fa più male ricordare quel maledetto bacio.
Arrivo a scuola. Mi siedo accanto al posto vuoto di Armin: è strano che non sia ancora arrivato. Sono ormai le 8 e dieci, dunque la lezione ha inizio. Ho notato che, oltre lui, manca anche Gaia.
Si fanno le 10. Eren mi si avvicina chiedendomi:"Annie, per caso sai dov'è Armin? È strano che non sia venuto..." rispondo dicendo:"
Stamattina mi sono scontrata con lui. Anche lui stava venendo a scuola. Io ho preso una scorciatoia però. Magari voleva giocarsi la scuola" Eren mi interrompe dicendo:" Impossibile. Lui detesta farlo. È studioso e puntuale. Dubito che si sia giocato la scuola."
Non so perché ma in quel momento mi venne in mente la scena del bacio. Perché doveva tornarmi in mente
proprio adesso!? Ora che ci penso, la ragazza che lo aveva baciato era Gaia. Azzardo un'ipotesi:"Senti, Eren, secondo me Gaia centra qualcosa..." Eren risponde:" Gaia? La tizia silenziosa? Non può essere! Lei è sempre sola e muta...dubito che centri qualcosa..." Lo interrompo:" Le apparenze ingannano. Io la conosco, non è quello che sembra. È perfida. Inoltre io so una cosa assurda che la riguarda...A causa di un esperimento andato male, è stata trasformata in ragazza-pianta da suo padre" Eren scoppia a ridere. Io gli rispondo irritata:" Non mi credi? È la verità! Quando suo padre stava facendo quell'esperimento, io ero là perché mio padre allo stesso momento stava facendo un esperimento con me! Ma questa è un'altra cosa della quale preferisco non parlarne..." Eren mi osserva, poi dice:" Bah, comunque sia dobbiamo
agire..." Lo interrompo dicendo:"Ci penserò io. È una questione tra me e Gaia. C'è di mezzo la vita di Armin. Oggi pomeriggio andrò a casa di Gaia." Le lezioni ripresero e presto si fecero le 12. Torno a casa, pranzo e faccio velocemente i compiti. Mi infilo un anello di metallo al dito, poi esco dirigendomi a casa di Gaia; so già cosa accadrà...******
POV Armin
Mi fanno male le ossa, sono ancora legato a quella sedia in quella maledetta casa. Devo aver perso i sensi perché non ricordo niente. Sono in una stanza buia, non riesco a vedere niente , poi vedo la porta aprirsi facendo passare un raggio di luce che rischiara l'ambiente. Mi trovo in una specie di cantina dalle pareti bianche piene di muffa,le piastrelle del pavimento sono bianche e nere con qualche strana macchia rosso scuro, probabilmente sangue secco. Di lato a me c'è un tavolino di metallo con le ruote su cui ci sono posate dei coltelli, forbici, bisturi e altri oggetti taglienti e affilati e accanto ci sono anche delle siringhe piene di uno strano liquido trasparente. Sento dei passi così distolgo lo sguardo da quel tavolino inquietante e lo poso sulla figura della ragazza davanti a me; quella pazza di Gaia si avvicina con un sorriso agghiacciante sul volto
"Come va mio piccolo Armin?" chiede
"Perché sono qui? Lasciami andare!"
Lei non mi da ascolto e il ghigno sul suo volto si allarga mentre si avvicina a me accarezzandomi il volto con la mano coperta da un guanto in lattice bianco:" Piccolo mio, tu sei qui per diventare il mio dolce marito"
Sentendo quelle parole, spalanco gli occhi per la sorpresa:" Cosa!? Tu sei pazza" le rispondo.
"No, sono solo innamorata!" Ride in modo isterico prendendo una delle siringhe
"Che vuoi fare con quella?" le chiedo terrorizzato
"Questa sostanza serve a indebolire i tuoi muscoli così non potrai muoverti!"
Mi dimeno cercando di sciogliere le corde che mi tengono legato alla sedia ma i nodi sono troppo stretti così chiudo gli occhi mentre quella pazza mi inietta quel liquido nel braccio. Immediatamente sento i miei muscoli rilassarsi, poi sento un peso sulle gambe così apro gli occhi vedendo Gaia seduta sulle mie gambe con il viso a pochi centimetri di distanza dal mio. Tento di cacciarla ma non riesco a muovermi, il mio corpo non risponde. Lei si avvicina e poggia le sue labbra sulle mie costringendomi a schiudere le labbra per far entrare la sua lingua nella mia bocca. Non riesco a trattenermi e delle lacrime calde scivolano lungo il mio viso; non avrei mai immaginato che la prima persona che mi avrebbe baciato potesse essere Gaia. Io non volevo che i miei primi baci fossero con lei. Lei si stacca dalle mie labbra guardandomi in modo dolce e inquietante allo stesso tempo mentre mi accarezza una guancia asciugando la lacrima che ci stava scivolando sopra, poi dice:" Non piangere, adesso potremmo stare sempre insieme! E poi ora stiamo per divertirci..."
Distolgo lo sguardo mentre delle nuove lacrime rigano il mio volto. Lei si china su di me sbottonandomi la camicia; mi bacia il collo facendomi poi un succhiotto seguito da un altro e un altro ancora...
"Fermati, io non ti amo!"
Gaia si alza prendendo un coltello dal tavolino e io divento pallido. Lei ride sempre più forte con uno sguardo folle mentre avvicina la lama del coltello al mio petto; a contatto con la lama fredda rabbrividisco e non posso fare a meno di urlare mentre incide la mia pelle con la lama.
"Mettitelo in testa, tu sei mio e se non ti posso avere io non ti avrà nessuna!"
Deglutisco mentre lei continua a fare tagli sulla mia pelle; continuo ad urlare per non so quanto tempo poi la mia vista diventa sfocata e svengo.
Mi sveglio poco dopo sempre in quella maledetta stanza buia, fortunatamente senza quella pazza in giro. La stanza è silenziosa l'unico rumore che si sente è quello delle gocce del mio sangue che colano dal mio petto e dalle mie braccia cadendo a terra dove ormai si è formata una piccola pozzanghera rosso cremisi. Ora riesco a muovermi, ma le mie labbra sono secche e la mia gola brucia a causa delle urla di prima. Non riesco a parlare e a quanto pare quella pazza si è divertita a provocarmi altre ferite mentre ero incosciente visto che ora anche gli altri strumenti sul tavolino sono coperti di sangue , il mio sangue. Vorrei gridare ma non riesco: la mia voce non vuole uscire, ormai ho finito anche le lacrime.
Sento dei passi e poi la porta si apre di nuovo rivelando la figura sorridente di Gaia che richiude la porta alle sue spalle:" Finalmente ti sei svegliato! Ormai è pomeriggio e io voglio divertirmi ancora con te!"
Vorrei risponderle anche solo per mandarla a quel paese, ma non riesco a parlare. Così, completamente indifeso, abbasso solamente la testa guardando i tagli sul mio corpo, ma lei mi afferra il mento con due dita costringendomi a guardarla negli occhi, poi mi bacia:" Non dici niente? Allora non ti dispiace se adesso continuo..."
Sì china su di me accarezzandomi il petto passando le dita anche sui tagli procurandomi ancora piú dolore, poi la sua mano scende lungo il mio addome fermandosi sulla cintura togliendola e sbottonandomi i pantaloni. Io spalanco gli occhi terrorizzato e allo stesso tempo rassegnato all'idea che questa pazza si approfitterà di me, ma con mia sorpresa la porta della stanza si spalanca rivelando la figura arrabbiata di Annie. Lei si avvicina afferrando Gaia dai capelli e scaraventandola contro il muro. Sospiro e sorrido prima di svenire ancora.******
POV Annie
Dopo aver scaraventato Gaia contro lo scaffale, mi avvicino al povero Armin: aveva ferite ovunque. Prendo la sua faccia con le mani sussurrandogli di svegliarsi, ma lui non mi risponde. Ad un tratto qualcosa si conficca nella mia spalla: Gaia mi ha infilzata con un coltello:" Allontanati da mio marito!" disse ringhiando:" Lui non è tuo marito!" ribatto staccando il coltello e gettandolo per terra"Guarda come lo hai ridotto! Questo è il tuo modo di amare? Sei una lurida cagna!" mi lancio contro di lei per picchiarla, ma lei rapidamente mi afferra per il braccio scaraventandomi a terra:" Non hai il diritto di dirmi come amarlo. Ognuno ha i suoi metodi" detto ciò mi tira un calcio in pancia facendomi sputare sangue. I suoi occhi diventano completamente verdi e la sua pelle viene circondata da verdi tentacoli spinosi; mi afferra conficcando le spine nella mia carne:" Armin è solo mio, ficcatelo bene in testa!" il tentacolo stringe la presa rompendomi qualche costola:" Visto che lui ti piace così tanto, ti ucciderò con lui!" Scoppia in una risata folle, poi mi lancia contro il muro:" Addio Annie, è stato bello vederti morire!" detto ciò mi scaglia contro una scrivania con un mucchio di libri. Prima di essere seppellita dalla scrivania, noto che Armin stava riprendendo i sensi; penso ai bei momenti passati con lui e a quello che avremmo potuto fare se non fosse arrivata Gaia. Devo eliminarla. Trovo la forza per sollevare la mano; faccio scattare l'ago del mio anello e mi pungo il dito: non temere Armin, amore mio, ti salverò.******
POV Armin
Riapro gli occhi e con fatica alzo la testa; la stanza è tutta a soqquadro: vi sono libri sparsi dappertutto e un coltello insanguinato davanti a me.
In un angolino, di fronte ad una scrivania, c'è una strana ragazza dall'aspetto di una pianta: era Gaia. Cosa stava facendo? Perché non mi sta torturando? Ora che ci penso l'ultima cosa che avevo visto prima di svenire era Annie. Dov'è? Sposto di nuovo lo sguardo verso il coltello; Gaia l'ha uccisa...?! Delle calde lacrime bagnano il mio volto. Non può essere morta! Sia maledetta Gaia e il giorno in cui sono andato a studiare da lei! È colpa mia se Annie è morta! Dovevo morire io al suo posto! Perché sono così inutile? Perché mi caccio sempre nei guai? Perché non trovo mai la forza di reagire quando sono in pericolo? Perché esisto se l'unica cosa che faccio è causare danni alle persone che amo? Ad un tratto un lampo illumina tutta la stanza e di fronte a Gaia appare una strana figura alta circa 15 metri: è un gigante femmina con i capelli lunghi e biondi e gli occhi azzurri. Ha spaccato il soffitto e adesso sta combattendo contro Gaia.
Gaia la infilza alla mano con i tentacoli spinosi, ma quel gigante la afferra per uno di essi facendola girare per aria, poi la scaraventa contro un pilastro. Gaia non si arrende, afferra tutti gli attrezzi che aveva usato per torturarmi e li lancia contro al gigante, ma essi non le fanno nemmeno un graffio. Il gigante femmina si scaglia contro Gaia schiacciandola; il suo corpo a causa della troppa pressione esplode, e ciò mi disgusta ma allo stesso tempo mi rende felice perché finalmente Gaia è morta. Poi il gigante si gira verso di me avvicinandosi lentamente. Si china verso di me; comincio a tremare dalla paura, cosa vorrà farmi? Mi ucciderà? Be, spero lo faccia almeno posso riabbracciare Annie nell'aldilà e smettere di soffrire. Con mia sorpresa quel gigante mi accarezza la testa con il suo enorme pollice, poi del fumo invade la stanza; dalla collottola del gigante esce Annie, la quale preoccupata mi si avvicina, mi slega e mi stringe a sè piangendo:" Pensavo di perderti" mi dice. Con la poca forza che ho nelle braccia, la abbraccio:" Anche io ho temuto di perderti, Annie!". Lei prende la mia faccia tra le sue mani e, schioccando un dolce bacio sulle mie labbra, dice:" Ti amo, Armin!" ricambio il bacio, le asciugo una lacrima e le rispondo:" Anche io ti amo" poi mi aiuta ad alzarmi e mi dice:" Torniamo a casa, adesso. Mi prenderò cura di te." Sorrido, la ringrazio e zoppicando ci dirigiamo verso casa mia.
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Una Cotta Scolastica (Armin x Annie)
FanfictionNuova fanfiction Aruani (Armin x Annie) scritta da me e da @Sweetdeath36 Lasciate tanti bei like e commenti! OwO