Capitolo 5

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Mi faccio coraggio, abbasso la voce e dico:"Ehi Annie, ho bisogno di chiederti una cosa importante..."
"Di cosa si tratta?"
"Di quello che è successo con Gaia..."
Il suo sguardo si incupisce all'improvviso e dopo qualche esitazione decide di parlare:" Tutto ha inizio quando avevo cinque anni. Io e Gaia eravamo come sorelle. I nostri padri, essendo grandi scienziati, si tenevano in contatto scambiandosi varie teorie e idee. Un giorno, mio padre mi portò in laboratorio con sè; mi disse che mi avrebbe fatto una semplice iniezione per rendermi più forte. Vidi il padre di Gaia; salutò mio padre dicendogli che il suo esperimento era riuscito e che Gaia era per metà pianta. A quelle parole rabbrividii e insistetti per vederla. Mi portarono in una stanza illuminata dove al centro c'era un'enorme teca con uno strano liquido dentro. Quella teca conteneva Gaia: metà del suo corpo era avvolto da rampicanti spinose e i suoi occhi fermi erano verdi. Urlai spaventata tentando di scappare, ma mio padre mi fermò dicendomi che era inutile scappare e che avrei dovuto fare quella fottuta iniezione per portare a termine l'esperimento; rassegnata, concessi a mio padre di far l'esperimento sul mio corpo.
Prese la siringa iniettandomi un liquido verdastro nel braccio. Le uniche cose che ricordo di quel momento sono la teca rotta di Gaia e i corpi morti dei nostri genitori. Gaia era inginocchiata davanti al corpo di suo padre; piangeva urlandomi 'sei un mostro', probabilmente quel liquido mi aveva trasformata in titano e avevo ucciso i nostri padri senza volerlo. Da quel giorno Gaia iniziò ad odiarmi; diceva che voleva farmi provare la stessa sofferenza che ha provato lei. Ora capisco come mai ti aveva rapito..." china la testa mentre una calda lacrima le bagna il volto "...voleva allontanarti da me" La stringo forte asciugandole la lacrima:" Ma non ci è riuscita. Tu mi hai salvato! È grazie a te se sono ancora vivo; è grazie a te se sono ancora qui per dirti che ti amo!" Annie affonda la testa nel mio petto mentre io riprendo a parlare:" Anche se tu non mi avessi salvato, io non l'avrei mai amata. Il mio cuore appartiene a te sin dal primo giorno che ti ho vista!" la sento singhiozzare di gioia ascoltando le mie parole. Prendo il suo volto tra le mani, la bacio e le ripeto ancora quanto la amo.
Vengo interrotto dal professore Ackerman:" Ragazzi, sono passate due ore. Potete dunque tornare a casa. La prossima volta che avrete a che fare con quei mocciosi, non esitate a chiamarmi!" annuiamo, ci alziamo e usciamo da scuola dirigendoci a casa. A metà strada mi viene in mente un'idea:" Annie, ti andrebbe di venire a casa mia? Sai, i miei sono morti quando ero piccolo lasciandomi da mio nonno, e mio nonno è morto qualche anno fa quindi sono solo..." Lei annuisce entusiasta dall'idea di venire a casa mia, così ci dirigiamo verso casa mia.
Arrivati a casa, posiamo gli zaini in cucina mettendoci a studiare.
Finiamo i compiti verso le sette e mezzo di sera; essendo affamati, ordiniamo due pizze e iniziamo a giocare ai videogiochi.

*****

Verso le otto e un quarto, chiudiamo la PlayStation. Annie mi si avvicina dicendo:" Tesoro, ho fame."
"Ho ordinato le pizze, ricordi? Saranno pronte per le 8 e mezzo circa..."
"Ma io ho fame adesso!"
"Hmm...vuoi qualche snack da mangiare?"
"No, voglio qualcosa di meglio..."
"Cosa?"
Lei mi si lancia addosso dicendo:" Te!" poi mi morde leggermente il collo.
Essendo più leggero di una foglia, cado a terra con Annie sdraiata sopra di me. Arrossisco sorridendo:" Sai, adesso ho fame anche io..." detto ciò la ribalto. Ora io sono sopra di lei; lo so, questa posizione è abbastanza imbarazzante, ma non riuscivo a trattenermi. Le mordo il labbro inferiore, poi lei dice:" Hey, vuoi farmi diventare titano per caso!? Ti mangerei facilmente da gigante!"
"A me non dispiacerebbe. Hai un bel sedere da titano, eheh."
Sentendo quella frase diventa tutta rossa in faccia; mi pizzica la guancia facendomi un po' male, forse stavo esagerando:"Ahia!" mi sollevo mentre lei mi cinge le braccia al collo sussurrandomi all'orecchio:" Se lo dici un'altra volta, giuro che ti divoro"
Sorrido mentre lei inizia a baciarmi sul collo. All'improvviso suona il campanello: le pizze erano arrivate. Ci stacchiamo l'uno dall'altra, poi vado ad aprire; prendo le pizze, pago e poi rientro dentro.

*****

Finito di mangiare, accompagno Annie verso la stanza dei miei:" Dormirai nel lettone" dico indicandole un letto matrimoniale che una volta era dei miei.
"E tu?"
"Mi arrangerò dormendo sull'amaca. Voglio il meglio per te."
"Anche io voglio il meglio per te, quindi dormirai con me." Arrossiamo entrambi, poi mi sdraio accanto a lei. La stringo a me, le do un bacio sulla fronte e le auguro la buonanotte.

Una Cotta Scolastica (Armin x Annie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora