Capitolo 8

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POV Annie
Ci svegliamo quasi contemporaneamente rimanendo a fissarci per alcuni istanti che sembrano minuti. Vorrei rimanere così per sempre ma poi mi ricordo di Gaia e i miei occhi azzurro cielo divento cupi assumendo una piccola sfumatura blu. Lui se ne accorge subito e mi schiocca un delicato bacio sulla fronte facendomi sorridere allontanando quei brutti pensieri dalla mia mente. Decidiamo finalmente di alzarci e sotto consiglio di Armin mi preparo ad andare a scuola e dopo poco siamo già in classe ad ascoltare la noiosa lezione del professore Ackerman che invece Armin segue con interesse visto che adora la matematica e ama questo argomento. Le ore passano lentamente e per fortuna siamo fuori dalla scuola. Camminiamo mano nella mano quando improvvisamente mi sento strattonare il braccio e poi Armin si stacca. Mi volto preoccupata e non lo vedo poi però alzo lo sguardo e su un enorme lampione alto almeno dieci metri si trova Gaia che tiene stretto per il collo Armin puntandogli un coltello alla gola. Io muovo un passo verso di lei ma lei ghigna sporgendo Armin verso il vuoto
"Non provare ad avvicinarti o lui farà un volo di dieci metri!"
Io arretro fermandomi di colpo; non posso rischiare che lui cada e si faccia male, così mi limito a stringere i denti e ringhiare
"Se vuoi rivedere il tuo prezioso ragazzo vieni al parco abbandonato in cui giocavamo da piccole tra tre ore. Ora vado via e mi porto dietro il tuo ragazzo. Non provare a seguirmi o lo uccido"
Io annuisco e lei ghignando se ne va via saltando da un tetto all'altro.

POV Armin
Quella pazza di Gaia mi ha portato in una vecchia casetta in legno in un vecchio parco pieno di rampicanti, erbacce e alberi con foglie secche.
Fuori era tutto grigio e incolto mentre dentro questa piccola casetta è tutto buio fatta eccezione per un fascio di luce che entra da una finestrella in alto che illumina il legno marcio pieno di buchi di tarme del pavimento e delle pareti. La casetta è formata da questa sola stanza, io sono legato con delle corde ad una sedia mentre Gaia è seduta sul tavolo davanti a me mentre mangia una mela. Le pareti sono spoglie a parte una foto di Annie e Gaia da bambine tenuta ferma alla parete da un coltello che colpisce il volto di Annie
Lei mi guarda e di tanto in tanto ride in modo terrificante mentre io a ogni sua risata gli lancio un occhiataccia girandomi poi a guardare l'orario segnato dall'orologio appeso alla parete alla mia destra
"Tranquillo piccolo mio tra poco quella vipera arriverà e io la ucciderò così staremo sempre insieme e nessuno ci separerà"
Io a quelle parole sbianco e spalanco gli occhi terrorizzato al pensiero di poter perdere Annie e passare il resto della mia vita con questa pazza.
Nella stanza cala il silenzio che poi viene interrotto da una voce che proviene da fuori
"Esci fuori Gaia!" Era la voce di Annie sarei riuscito a riconoscerla tra mille. Gaia sorride in modo inquietante mi slega e mi trascina fuori tirandomi per i capelli facendomi scappare qualche gemito di dolore. Usciamo fuori e la luce mi fa bruciare gli occhi ormai abituati al buio ma quando si riabituano alla luce riesco finalmente a vedere la mia salvartice: Annie è davanti a me trasformata in gigante. Appena Gaia la vede mi lancia a terra mettendosi davanti a Annie pronta per lo scontro. Gaia si solleva in aria grazie alle sue rampicanti attaccando con esse Annie. Lei, usando la tecnica dell'indurimento del corpo, riesce a distruggerle; mi chiedo se prima di venire avesse fatto pratica migliorando l'uso della tecnica. Cerco di strisciare verso di lei dato che non mi sento più le gambe, ma Gaia se ne accorge e, per tenermi fermo, delle rampicanti spinose mi si attaccano alla pelle
"Dove pensavi di andare mio caro?" dice ghignando "È impossibile scappare da me!" venne interrotta da Annie, la quale, indurendo la mano, le sferra un pugno scaraventandola contro un albero. Gaia si rialza a fatica: i suoi occhi erano diventati rossi: "Ora mi hai davvero stancata" le dice ringhiando. Nel frattempo Annie si è avvicinata a me tentando di slegarmi, ma delle rampicanti grosse il doppio di quelle che mi legavano le si sferrano contro allontanandola da me. Gaia è cambiata. Le sue rampicanti la avvolgono e al posto dei suoi capelli adesso vi è uno strano caschetto a foglie di palma. Le sue gambe erano diventate radici, la sua bocca accoglieva denti aguzzi e le sue braccia erano diventate rampicanti spinose. Deduco che le piante del bosco siano state assorbite da lei per consentirle questa strana trasformazione. Scaglia delle piante contro Annie colpendola in un occhio, poi centinaia di rampicanti la immobilizzano. Gaia fa il suo solito ghigno da pazza isterica, poi dice:" Hai perso Annie." Proprio come previsto: Gaia ha vinto. Annie è costretta a uscire dal corpo da gigante, dunque tutto intorno viene sommerso dal vapore. Cerco di liberarmi da quelle dannate rampicanti che mi hanno procurato numerosi buchi sulla pelle, ma Gaia se ne accorge e mi solleva con il suo lungo braccio-rampicante, poi mi avvicina al suo viso baciandomi: "È inutile che cerchi di scappare; adesso sarai mio per sempre!" Volto lo sguardo verso Annie; sta scendendo dal corpo del gigante con la testa bassa. Non riesco a vedere i suoi occhi coperti da un ombra scura mentre sul suo volto compare un ghigno agghiacciante e dalle sue labbra fuoriesce una risata isterica simile a quella di Gaia facendo mi gelare il sangue nelle vene.

 Non riesco a vedere i suoi occhi coperti da un ombra scura mentre sul suo volto compare un ghigno agghiacciante e dalle sue labbra fuoriesce una risata isterica simile a quella di Gaia facendo mi gelare il sangue nelle vene

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È una risata tanto agghiacciante quanto melodiosa. Gaia un po' irritata le dice:" Cosa cazzo ridi, bastarda? Hai tirato fuori il lato yandere che ci accomuna? Non puoi fare più nulla! Hai perso!" Annie smette di ridere per un po' dicendo:" Quella che ha perso sei tu!" poi riprende mentre Gaia mi solleva puntandomi un coltello alla gola:" Smettila altrimenti il tuo Armin morirà dissanguato!" Annie mi fa un cenno con la testa e io capisco che quello era il segnale; tiro fuori un pugnale dalla giacca tagliando il braccio di Gaia. Lei si allontana mentre io mi arrampico su una delle sue rampicanti e mi avvicino alla sua schiena tagliando con un colpo secco la rampicante base. Lei mi lancia a terra verso Annie; le ossa mi fanno male e quel poco di adrenalina che avevo si è esaurita, ma ciò non mi impedisce di lanciare il coltello contro Gaia centrandola nel petto. Annie mi si siede accanto abbracciandomi mentre le rampicanti di Gaia le entrano nella ferita che le ho procurato tagliando la rampicante base. Gaia torna normale: la sua pelle è bianca e perde sangue dalla schiena. Dice:" Perché quella che deve perdere qualcosa sono sempre io? È tutta colpa tua, Annie. Per colpa tua non ho più una famiglia, non ho amici nè tantomeno qualcuno da amare. Ti odio, maledetta!" Annie la interrompe dicendo:" Qualcuno da amare? QUALCUNO DA AMARE?! Mi prendi in giro?! È quello il tuo modo di amare? Torturare Armin è il tuo modo di amare? Questo non è vero amore." La sua voce diventa cupa e lei assume un atteggiamento possessivo "E poi lui è mio, lui ama me e non te. Non lo avrai mai, chiaro?" Gaia riflette per un momento poi, con quel poco di voce che le era rimasta, dice:" Almeno hai qualcuno che ti ama. Non mi ha mai amato nessuno a partire da mio padre, che preferiva te. È colpa sua se sono metà pianta. In teoria quella che doveva avere il potere del gigante ero io non tu. Mio padre però ha insistito a farmi subire l'esperimento della 'Ragazza Pianta', perché non era sicuro. Io non dovevo essere così. Durante l'esperimento qualcosa andò storto; mio padre rovesciò un liquido tossico sulla mia pelle e quelle piante ebbero il pieno controllo su di me." Fece una breve pausa poi riprese:" Tu saresti dovuta essere al mio posto! Muori!" scaglia una rampicante contro Annie, ma io mi paro davanti a lei facendomi colpire allo stomaco. Cado a terra sputando sangue mentre Gaia si lancia verso Annie per tirarle un pugno, ma Annie la afferra per il braccio, le tira una ginocchiata sullo stomaco e le fa uno sgambetto facendo cadere Gaia, la quale sbatte forte la testa per terra. Passo il pugnale ad Annie e lei colpisce al petto Gaia, ormai allo stremo delle forze. Si rivolge a me dicendo:" Armin, l'hai vista anche tu come rideva la tua amata Annie. Lei è una psicopatica come me! Anzi, lei è peggio di me. Lei è un mostro! Come fai ad amare un mostro?" noto che la mano di Annie con la quale impugna il pugnale trema. Rispondo alla domanda di Gaia:" Tu non puoi paragonarti a una persona buona e gentile come lei. Annie non è un mostro e anche se lo fosse, è il mostro più bello che io abbia mai visto!" Udendo le mie parole, Annie si volta verso di me sorridendomi. Gaia invece era furiosa: cerca di sferrare una ginocchiata ad Annie, ma lei, essendo più veloce, le conficca il coltello nel cuore. Gli occhi di Gaia si chiusero e con essi anche i miei; l'emorragia mi ha fatto svenire.

Una Cotta Scolastica (Armin x Annie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora