(Ricordo 6) 19- Counting Stars 3

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Mi sono innamorata del mio primo bacio. Riviverlo nel pensiero mi fa venire i brividi. Eravamo stesi sul divano di casa sua entrambi in pigiama, la sera del Pantheon. Alla tv davano un documentario sugli orsi polari. Lui aveva il braccio intorno alla mia vita e io la testa sulla sua spalla. Cominciò a  respirare pianissimo con forti sospiri.
- Perché respiri così male ? -
- Che ? -
- Perché respiri così male ?-
Un altro respiro profondo
- Perché sono vicino a te -
- E questo ti rende nervoso? -
- E questo non mi ricapiterà più spesso. -
Non ricordo se poi dicemmo qualcos'altro. Fatto sta che girai lo sguardo e lui gia mi stava guardando. Aveva gli occhi socchiusi ma la luce era la stessa di sempre, la luce che ti trapassa, che ti attraversa e guarda ogni centimetro di te senza lasciarsi sfuggire nulla. Mi avvicinai a lui e le nostre labbra combaciarono perfettamente. Ricordo che all'inizio pensai solo "È fatta, Noemi, è fatta". Entrambi cercavamo di catturare anche il più piccolo respiro e di conservarlo con cura affinché durasse il più a lungo possibile...perché non volevamo staccarci nemmeno un secondo, lo avessimo saputo che ci saremmo staccati per sempre. Lui aveva messo per primo la lingua e ora le nostre si cercavano in una danza complessa. Cominciai ad indietreggiare con la schiena verso il letto perché lui stava avanzando verso di me.
- Hai visto?  Ce l'hai fatta. - sussurrò con dolcezza e mi accarezzò i capelli
- Anche tu. -
Riprendemmo a baciarci ancora più forte e mi accorsi solo in quel momento della mia mano nei suoi capelli ricci. E pensai a Gennaio a quando avrei dato tutta me stessa pur di rimettergli a posto il ciuffo sempre scompigliato e in quel momento invece potevo spettinarlo ancora di più. Non ce la feci  e mi staccai un secondo
- Riccardo-
- Ei -
Sussurrato come sempre, con la rabbia dei lunedì mattina a scuola, con la tristezza delle mie lacrime sulle sue spalle, con la sorpresa di scoprire me e la mia rabbia improvvisa, con la gioia nel vedermi vincere contro di lui alla play. EI ! CAZZO! EI!
- Ti amo... -
Risi mentre lo dicevo perché suonava davvero strano con la mia voce, anche se sussurrato.  Lui rispose
- Anche io -
E continuai a ridere. Perché sono fatta così. Rido mentre dico il mio primo ti amo e mentre do il mio primo bacio.
Quella notte fino alle tre del mattino io e il mio migliore amico continuammo a parlare del nostro primo bacio e a ridere di quanto fosse stato ridicolo, anche se dentro tremavamo entrambi.
- Domani...posso baciarti di nuovo?-
E pensai che quella notte non aveva soffitti, solo cielo nero pieno di stelle bianche e rosse.

Il giorno dopo ,in stanzione, capii che Dio esisteva quando sua madre si ricordò all'ultimo momento di aver lasciato il caricatore che le avevo prestato nel bar.
- Ok, vieni qua-
Mi prese il viso tra le mani e mi baciò piano, poi mi prese tra le sue braccia e mi tenne stretta a lungo
- Non fare troppe cazzate senza di me-
Io non lo rividi più, il treno partì e il caricatore rimase a loro, forse ancora lo conserva, magari nel suo cuore o magari lo ha donato al cielo e una stella lo sorveglia rapita, e si chiede tutt'ora MA COME PUÒ TUTTO QUESTO FINIRE?

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