Alcuni giorni dopo, a ricreazione, come mio solito rimasi in classe a chiacchierare con Carlotta, Gloria e Alice
-Scusa Emma, ti posso parlare?- Andrea attirò la mia attenzione
-Si si- accettai smontando dal banco su cui ero seduta, ci allontanammo dalle mie amiche che ci fissavano
-Senti, ci dobbiamo trovare un pomeriggio per provare il duetto prima della prossima lezione di musica, secondo me ci chiama e noi non l'abbiamo mai provato- mi spiegò continuando a lanciare occhiate in giro per la classe
-Hai ragione, abbiamo due lezioni in meno degli altri- osservai –Ok, quando ci troviamo?- gli chiesi
-Oggi pomeriggio hai da fare?- mi domandò lui
-No, no oggi pomeriggio va bene- accettai
-A casa mia alle quattro?- chiese con lo sguardo rivolto dietro di me, ma cosa guardava?
-Ok- dissi, poi girai la testa curiosa, Luca, Filippo e Ferri stavano entrando in classe di ritorno dal cortile
-A oggi pomeriggio- mi salutò in fretta, poi raggiunse velocemente i suoi amici che si dirigevano verso il banco di Ferri.
Il pomeriggio mi recai a casa di Andrea, viveva in una villetta, non lontana dal centro, non feci in tempo a suonare il campanello che lui mi aveva già aperto la porta, ma mi stava aspettando così tanto?
-Ciao- mi salutò sorridendo, mi fece segno di entrare, lo salutai ed entrai, così lui chiuse in fretta la porta –Andiamo in camera mia?- mi propose, annuii, lui mi fece strada fino ad arrivare in una taverna adibita a camera sua
-Io l'ho sentita a casa la canzone, è molto bella- dissi sedendomi su una delle due sedie girevoli
-Vero, anche a me piace- concordò lui tirando fuori il computer e gli spartiti –Beh, direi che potremmo iniziare a cantarla al karaoke su Youtube- mi propose
-Ok, per me va bene- accettai, lui si mise a cercare la canzone dopo aver accesso il computer –Poi la suonerò con la chitarra- mi disse sedendosi sull'altra sedia con le rotelle
-Wow, verrà benissimo- commentai entusiasta dell'idea –Lo sai vero che dobbiamo anche muoverci- gli ricordai, lui annuì, poi fece partire la canzone
-Do you heard me, I'm talking to you- iniziò a cantare puntandomi un dito contro –Across the water, across the deep- si avvicinò con la sedia -Blu ocean under the open sky- si alzò dalla sedia –Oh my, baby I'm trying- mi fece fare un girò con la sedia
-Boy I hear you, in my dreams, I fell you whisper, across the see- cantai -I keep you with me, in my heart- mi misi le mani sul petto dove si trovava il cuore –You make it easier, when life get hard- lo guardai e mi alzai, proprio in quel momento un ragazzo molto somigliante ad Andrea ci interruppe, Andrea lo guardò e si precipitò a fermare la musica
-Dimmi Pietro- disse rivolgendosi al ragazzo, molto probabilmente suo fratello
-Su c'è il tuo amico, lo faccio venire giù?- disse appoggiandosi alla porta, avrà avuto all'incirca due anni meno di noi
-Mio amico chi?- si allarmò Andrea
-Marco mi pare- rispose poco convinto il fratello
-Ti pare o sei sicuro?- lo incalzò Andrea, io lo fissavo non capendo
-Marco è quello alto biondo?- chiese Pietro, Andrea annuì –Ok, allora è Marco- concluse, Andrea si girò verso di me preoccupato, lo guardai senza muovermi
-Nasconditi, Pietro fallo venire giù- ordinò prima a me e poi al fratello
-Perché?- domandai non capendo, ok, c'era Ferri, ma addirittura nascondermi
-Non ti posso spiegare adesso, tu nasconditi, io lo mando via e poi ti spiego- continuò trafficando al com-puter, diedi un rapido sguardo alla stanza
-Ma dove mi nascondo?- domandai, lui si avvicinò a me
-Nell'armadio- mi spinse davanti a quello, mi voltai alzando un sopracciglio –Ci stai ci stai- mi rispose senza che gli chiedessi nulla, alzai le spalle come a dire "Se lo dici tu", aprii l'armadio e notai che era davvero grande come aveva detto, dentro ci stavo perfettamente –Stai tranquilla, lo mando via subito- mi tranquillizzò chiudendo le ante. C'era silenzio
-Andre!- chiamò la voce di Ferri
-Oh Marco- salutò Andrea
-Tuo fratello ci ha messo un po', ha detto che eri con una tipa, una biondina- stavano parlando di me, ero io la biondina
-Scherzava, caso mai era una birra- Andrea cercò di sembrare più veritiero possibile, Ferri non rispose –Beh, come mai sei venuto?- domandò ancora Andrea
-Per prendermi la camicia che ti avevo chiesto- spiegò pacifico Marco, spiai dalla fessura delle due ante, Marco si stava dirigendo verso l'armadio e cioè verso di me, mi appiattii al muro e cercai di coprirmi con i vestiti appesi alle grucce tentando di fare meno rumore possibile
-È da lavare!- cercò di fermarlo Andrea, Ferri si fermò e si girò verso di lui –Si, l'ho messa da lavare, era sporca, così ho pensato di lavarla, sai, non volevo dartela sporca- spiegò con voce ferma, Ferri si allontanò dall'armadio
-Ah ok, niente allora- disse, tirai un sospiro di sollievo, ora se ne sarebbe andato, pensai –Che stavi facendo?- domandò buttandosi sul letto, alzai gli occhi al cielo, le ultime parole famose...
-Studiavo- rispose Andrea
-Cosa?- chiese ancora Ferri, che pignolo, voleva sapere proprio tutto
-Matematica- continuò Andrea
-Ma domani non abbiamo matematica- osservò Marco, cavolo si ricordava tutto
-Mi butto avanti- si salvò Andrea, Ferri fece una smorfia
-Ma aspetti qualcuno? Sembra che mi vuoi buttare fuori di casa- obiettò Ferri, probabilmente Andrea era visibilmente agitato, non tutti rinchiudono una compagna di classe nell'armadio e cercano di mandare via il proprio migliore amico senza un apparente motivo plausibile per il quale questi due non possano incontrarsi
-Io? No, no, non aspetto nessuno- negò Andrea con voce più calma e meno traballante
-Allora posso stare qua?- continuò Ferri, Andrea non rispose subito
-Beh, effettivamente, devo uscire- s'inventò
-Ma se hai detto che non aspetti nessuno?- domandò confuso Ferri
-Ma infatti non aspetto nessuno, devo uscire- continuò Andrea arrampicandosi sugli specchi
-Con chi?- lo incalzò Marco
-Da solo- rispose subito Andrea
-E dove vai?- domandò ancora, Marco Ferri che non mollava il colpo
-In ospedale a trovare mia nonna, sta poco bene, così vado a farle un po' di compagnia- disse Andrea
-Ah, vabbè, allora vado- disse finalmente Ferri alzandosi dal letto
-Ok- acconsentì Andrea –La strada la sai o ti devo accompagnare?- domandò poi
-La so la so- rispose Marco –Ci vediamo a scuola- lo salutò –Portami la camicia- gli ricordò
-Quale camicia?- domandò Andrea
-Quella che volevo- rispose Ferri
-Ah si, giusto, sei venuto per quella- obiettò Andrea –Si, te la porto quando mia mamma la stira- concluse, non sentii più nessuna voce, aspettai che Andrea venisse a tirarmi fuori, cosa che non tardò a fare, infatti pochi secondi dopo aprì le ante dell'armadio –Scusami- si scusò mentre scavalcavo la fila di scarpe e uscivo dall'armadio
-Ora mi spieghi perché diavolo Ferri non doveva sapere che ero qua?- chiesi mettendomi le mani sui fianchi con aria indagatoria.
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Facciamo un gioco? Chi s'innamora prima, perde
Teen FictionEmma ha 17 anni, una sorella gemella e una storia dolorosa alle spalle, Marco è il suo compagno di banco, non la sopporta o forse in fondo no. Rimarranno per sempre Corvaglia e Ferri oppure diventeranno Emma e Marco?