La sera stessa andai su Facebook, cominciai a vagare tra le pagine di Emma, Marco Mengoni e Amici quando mi si aprì una chat, guardai il nome "Marco Ferri"
M.F Durante la nostra scommessa non puoi vederti con altri ragazzi
Altri ragazzi? Quali ragazzi? Io non vedevo nessun ragazzo, non ero interessata a nessuno
E.C. Ragazzi? Che cazzo dici? Io non vedo nessuno
Dopo alcuni secondi
M.F. E quello che ti è venuto a prendere l'altro giorno?
E.C. Emanuele?
M.F. Non mi interessa come si chiama, non lo devi vedere!!!
E.C. Emanuele è mio fratello
Ecco che non risponde più, è geloso di me, è geloso, segno che stavo facendo breccia nel suo cuore
M.F. An, scusa... sempre meglio non fidarsi...
E.C. Uh!! Sei geloso??!?
M.F. No, io non sono geloso di nessuno. Io non mi fido
E.C. Perché?
M.F. Le ultime parole di mio padre prima di morire sono state "Marco non è successo niente, io sto bene, stai tranquillo. Ti prometto che stasera vengo a vedere la tua partita di calcio". A quella partita non è mai venuto perché è morto, da allora io non mi fido più di nessuno. Be ora devo andare ciao
E.C. Ciao 😊
Povero Ferri, ha sofferto tanto e non si fida di niente e nessuno, anche io ho sofferto tanto però ho avuto una famiglia fantastica alle spalle, un fratello meraviglioso. Ho dovuto crescere in fretta per mia mamma e i miei fratelli, ma anche loro sono cresciuti in fretta assieme a me. Povero Marco, forse non è poi così male, forse l'ho giudicato senza conoscerlo bene o forse ha ragione lui, non bisogna fidarsi di niente neanche delle apparenze.
-Ciao!- lo salutai il giorno dopo
-Ciao- mi salutò lui con una voce cavernosa
-Che c'è?- gli domandai
-Oggi mio padre avrebbe compiuto 46 anni- mi rispose guardando fuori dalla finestra
-Oh- dissi spiazzata –Io ogni anno, il giorno del compleanno di mio papà vado a trovarlo al cimitero- continuai –Vuoi che ci andiamo insieme?- gli proposi
-Non ci sono mai andato al cimitero- mi disse –Ma se vuoi possiamo andare- concluse
Il pomeriggio andai al cimitero come avevamo programmato, lo aspettai per un'ora, poi entrai delusa dal fatto che non fosse venuto, cominciai a vagare per il cimitero per cercare la tomba di suo padre dopo averla trovata dissi una preghiera, mi girai per tornare a casa e vidi Ferri dietro a un albero che mi guardava, lo guardai per alcuni secondi e poi me ne andai. Appena uscita venni presa per un polso da qualcuno, mi girai e guardai Ferri negli occhi
-Si può sapere perché sei rimasto nascosto, era importante per te- gli dissi cercando di rimanere calma
-Scusa io...io non ce l'ho fatta, c'ho provato, sono venuto fino a qui ma poi non ce l'ho fatta. Io pensavo che il dolore per mio padre fosse passato- disse prima di fare una pausa –Invece non è così, gli volevo bene e lui mi ha deluso. Io non ce la faccio a passarci sopra, ma tanto tu non puoi capire- concluse andandosene, lo fermai prendendolo per il braccio
-Quando è morto mio padre ogni volta che suonava il campanello andavo ad aprire sperando che fosse lui- feci una pausa e un respiro profondo- Lo capisco che quando prendi le botte impari a difenderti però Emanuele mi ha insegnato una cosa- altro respiro profondo –Che se giochi sempre in difesa non vinci mai- conclusi guardandolo negli occhi blu
-Sarà, ma a me basta stare in piedi- concluse andandosene
-La vita è una sola, non basta sopravvivere, bisogna vivere- urlai dopo alcuni minuti mentre lui si allontanava.
Tornai a casa e mi diressi in camera mia, spalancai la porta e trovai Giulia seduta alla scrivania intenta a studiare, senza salutarla mi buttai sul letto a faccia in giù. Poco dopo sentii il rumore della poltrona girevole su cui era seduta Giulia avvicinarsi al mio letto
-Cos è successo?- mi domandò subito dopo
-Ho combinato un casino- dissi mettendomi a sedere
-Più o meno grave degli altri?- mi chiese Emanuele sbucando dal letto di Giulia sopra la mia testa
-Più- risposi incrociando le gambe
-Cos hai fatto?- chiese Giulia alzando gli occhi al cielo
-Io credo di aver perso la scommessa- sussurrai velocemente in modo che non capissero
-Che?- disse Emanuele protendendosi verso di me con l'orecchio
-Credi di aver perso la scommessa- ripetei ancora una volta
-Non la scommessa che credo io, vero?- mi domandò Giulia preoccupata, io abbassai la testa e annuii colpevole
-Emma!- esclamò Giulia, se mi chiamava con il mio nome intero voleva dire che era arrabbiata
-Non dire io te l'avevo detto- la supplicai
-Io te l'avevo detto- commentò lei
-Grazie Giulia, tutti sognano di avere una sorella come te. Sei così confortante- le dissi ironica
-Ma tu sei stupida!- urlò lei –Solo una scema poteva accettare una scommessa simile- concluse infierendo
-Mimì, sei sicura di quello che dici?- mi domandò Emanuele
-Non lo so, so soltanto che oggi dovevamo trovarci al cimitero per andare a trovare suo padre, lui non si è presentato, o meglio, è venuto ma è rimasto nascosto, poi quando sono uscita mi è venuto dietro e abbiamo parlato. Io...io mi sono sentita tradita, sono andata al cimitero per lui e lui non si è neanche presen-tata, era importante per me, ma soprattutto per lui, so cos'ha provato perché l'ho provato anche io, però lui è sempre sulla difensiva, io non riesco ad aiutarlo- spiegai ai miei fratelli.
-Ma allora non ti piace, sei solo dispiaciuta perché non riesci ad aiutarlo a superare il lutto?- chiese Giulia più calma
-Non lo so, ok- sbottai stufa di tutte quelle domande –Mi ci sono affezionata è normale, è solo una stupida cotta, voglio dire, è la prima persona che conosco che forse mi capisce. Me lo dimenticherò state tranquilli, non c'è pericolo che io m'innamori. Solo gli altri possono- continuai –Io sono diversa dagli altri, io non posso avere una vita normale- conclusi piangendo, Emanuele scese dal letto di Giulia e venne ad abbracciarmi
-Ma nessuno ha detto che non devi innamorati- mi consolò Emanuele
-Senti Mimì, lo conosci meglio di me. Sai com'è fatto, lo sai che è un puttaniere, ti farebbe soffrire. Io l'ho detto per il tuo bene- continuò Giulia
-Esiste il proverbio "Gli opposti si attraggono"- replicai stretta nell'abbraccio di Emanuele
-Senti Emma, io non ci posso fare niente, al cuore non si comanda, se ti dovessi innamorare di Marco io sarei contenta, te l'ho detto è bello e bacia bene, se poi tu l'hai conosciuto meglio caratterialmente e sai che solo all'apparenza è un puttaniere, ancora meglio, sarei la sorella più contenta del mondo- concluse Giulia senza essere dolce, si alzò dalla sedia e uscì dalla stanza
-Giuro che se mai ti facesse soffrire la pagherebbe cara- mi disse Emanuele strappandomi un sorriso.
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Facciamo un gioco? Chi s'innamora prima, perde
Fiksi RemajaEmma ha 17 anni, una sorella gemella e una storia dolorosa alle spalle, Marco è il suo compagno di banco, non la sopporta o forse in fondo no. Rimarranno per sempre Corvaglia e Ferri oppure diventeranno Emma e Marco?