Pugnalata alle spalle

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L'ho fatto. Ero con l'acqua alla gola. La casa editrice che mi pressava. Letizia che cominciava a chiedersi se non fossi un contaballe. Così l'ho fatto. Sono andato da Roberto, ci siamo ubriacati, e mentre vomitava in bagno gli ho rubato il libro. La mattina dopo, gliel'ho rimesso a posto, nel cassetto. Non si è accorto di niente.

Ma quando ha letto il mio libro mi ha guardato storto, senza capire. Io ho fatto finta di niente. Lui, a un certo punto, ha smesso di chiamarmi. Non mi ha dato dell'infame, è solo sparito. Con classe. La classe che non ho avuto io. Che ora mi godo il successo di quel libro che ha scritto lui. Da quel momento mi sono trasformato e il mio sorriso aperto, la mia disponibilità, la mia capacità di stare in mezzo agli ultimi non esistevano più. Sono diventato un inutile uomo solo in mezzo alla gente.

Letizia mi considera solo per l'agio che ciò che ho guadagnato le garantisce, Angela non mi vede mai e fatica quasi a salutarmi, i miei amici non sono altro che colleghi arrivisti che sfruttano la mia posizione. E dire che il mio telefonino squilla in continuazione. Non c'è giorno in cui non partecipi a un party dove scorre champagne e non c'è niente di buono da mangiare. 'Ehi ciao, come va?'.
Ehi, ciao. Ehi, grande. Ehi, bello. Bello sì. Ma da fuori. Io non sono così. Voglio tornare com'ero prima, voglio...

Amore a faccia in giùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora