Colloquio mancato

55 3 1
                                    


Quella mattina sapevo già come sarebbe andata a finire. Avrei preferito una porta sbattuta e un arrivederci e grazie, ma dopo l'ultima volta volevo cambiare strategia. E lasciare l'ennesimo posto di lavoro con cordiale eleganza.

Dimissioni sì, ma con classe. Senza scenate, né colpi di testa: d'altra parte, ormai, a 35 anni non posso più permettermelo. Così eccomi qui, bello, sbarbato, dentro un completo gessato impeccabile. Dovrei essere pronto: è il quinto lavoro che lascio. E' la quinta volta che credo di essermi sistemato e poi puff...  mi rendo conto che il lavoro non è quello che avevo sperato, che lo stipendio è troppo basso, anzi a dire il vero è proprio da fame, che i capi sono malati di mente etc etc etc... Così zac, un taglio netto. E si torna all'agonia. Quel limbo dove non sei nessuno. Perché non lavori,non produci, non ti devi svegliare per forza alla mattina, non hai impegni. Cazzo bello, viene da pensare, vivere in vacanza a vita.Senza sbattimenti e con pranzi regolari. Macché, invece, tutto diventa magicamente un inferno. Un inferno di noia che ti atrofizza mente e corpo, senza possibilità di uscita. Ti trascini dalla sedia al divano, inventandoti passatempi che non credevi più esistessero, tipo la tv pomeridiana, internet 24 ore su 24, un filmetto porno per tirarti su. Poi niente. La giornata scorre. Una telefonata con Vale che, immancabilmente è di fretta perché lei lavora-si sbatte-si dà da fare mica come te- che ti manda bacini frettolosi mentre ti immagini che flirti con il suo collega'arrivato'. E allora cominci ad arrovellarti sulla sua voce diversa,il tono del suo ciao, cercando di ricordare il preciso ordine delle sue parole. Che, ovviamente, nasconde qualcosa di inquietante o, peggio, un tradimento sotteso. Allora che fai? La chiami e le dici che è una ragazza leggera che si diverte mentre tu, invece, muori lentamente divorato dai cuscini del divano. In realtà, povera Vale, lei non c'entra nulla. E' soltanto la tua testa che inizia a frullare per cercare di fissarsi su qualcosa. Per non impazzire, è chiaro. Peccato che, così facendo, Vale poi si stancherà. E scomparirà. Lasciandomi morire biecamente nella mia inerzia.

No,no, no. Non posso ridurmi di nuovo così. Devo resistere strenuamente come se fossi un soldato in guerra. O, meglio, trasformiamo tutto in un filmone americano: io rappresento i buoni, loro i cattivi. Io,essendo buono, vincerò. Loro, essendo cattivi, perderanno. Dai, su,che ce la fai, cazzo. Questa volta non devi dargliela vinta. Questa volta non mi dimetto. Non firmo nulla. Continuo, pure se continuano a farmi del mobbing, finché non stramazzo a terra. Questa volta sei tu che comandi il gioco. Mentre ti fottono, li fotto. E, intanto,conti: 1, 2, 3, 4... e respiri. E ancora: 1, 2, 3, 4... e respiri.Quel tizio della tv mi sa che ha ragione: respirare e meditare. Respirare e meditare.

"Ehi Roberto, credevi di scappare? Oggi, ore 16, hai il colloquio motivazionale con il capo. Deve parlarti. Mi sa che sei con il culo a terra e...".

"D'accordo,d'accordo. Ora, scusa, ma ho un appuntamento".

Cazzo, no. Io alle 16 non ci arrivo. Io manco riesco ad affrontare una cena con i genitori di Vale, figuriamoci se riesco a mantenere la calma in una situazione del genere. Quasi quasi, fingo un collasso.Un'influenza, una polmonite, una crisi di nervi. No, no, mica ce la faccio. Io mollo.

"Robertoooo"

"Dimmi, Carlo".

"Il capo rimanda il colloquio a domani. Nel pomeriggio arriva Trapanasi che deve spiegargli i nuovi assetti aziendali. Con il nuovo presidente qualcosa, forse, sta cambiando. In peggio o in meglio,però, ancora non si sa".

"Grazie della notizia, ci vediamo dopo".

Esco dall'ufficio con una gioia paragonabile a quella che provai dopo l'esame di maturità. Mi sento leggero. Ho un pomeriggio intero per convincere la dottoressa Pinosi e l'avvocato Camilloni a firmare due nuovi contratti. Se la fortuna mi assiste, domani potrò arrivare da Black Man senza cravatta e con piglio deciso far finta di essere uno che sa il fatto suo. Uno con i coglioni, non più chiacchiere e distintivo come mi aveva detto l'altra volta, citandogli "Intoccabili" e la mia mancata carriera in polizia.

Uno,due, tre, quattro... oggi sfondo. La Pinosi e Camilloni me li mangio.Poi domani una bella pacca sulle spalle e il discorso di Black Man finisce a tarallucci e vino. Su Roberto, dai. Su. Altro che licenziamento, oggi si spacca tutto.

Oggi Roberto è il migliore. E lo sarà anche fra una settimana.






Amore a faccia in giùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora