Capitolo 18

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Il vento freddo colpisce il mio viso bagnato.
Shawn se n'è andato, mi ha lasciata qui da sola.
Ci siamo separati di nuovo, ed è colpa mia.
È solo tutta colpa mia se è successo ciò.
Ho lasciato che Justin entrasse nella mia vita, nella mia mente.
Ho lasciato che altri sentimenti prendessero il sopravvento su di me, quando accanto avevo una persona che mi amava davvero.
In fondo me lo sono meritato, cosa potevo aspettarmi? Che mi perdonasse magari? Ho praticamente ammesso di provare qualcosa per un'altra persona e a questo non c'è rimedio.

Altre macchine continuano ad arrivare nel parcheggio, ma io sono ancora lì,immobile, a fissare il posto lasciato ora vuoto.

Una mano calda si posa sulla mia spalla e l'istinto mi fa girare velocemente sperando che fosse tornato indietro, ma quando incontro lo sguardo di Justin la delusione si manifesta chiara sul mio viso.

"Stai bene?" chiede con voce dolce e ciò mi fa sentire ancora peggio.

Scuoto la testa e lui si posiziona di fronte a me.

"Ti porto a casa ok?" chiede prendendomi il viso tra le mani.

Riesco solo ad annuire prima di seguirlo verso la sua auto.

"Dov'è Madison?" chiedo salendo in auto.

"Appena sei uscita fuori ha chiamato una sua amica ed è andata via" risponde.

"Avresti dovuto accompagnarla tu" dico .

"E lasciarti sola dopo quello che è successo?" dice voltandosi a guardarmi.

Mi sento in imbarazzo pensando che ha assistito alla conversazione, ho detto cose su di lui e ciò mi rende nervosa.

"Quindi hai sentito tutto.." dico, ma lui scuote la testa.

"Solo quando .. bhè ti ha lasciato. Ma non so il motivo" dice e sbuffo una mezza risata.

Si volta a guardarmi con sguardo confuso.

"Potresti immaginare il motivo" dico.

Non risponde e accosta la macchina, ma non davanti casa mia.

"Perchè siamo qui?" chiedo mentre scendo dall'auto.

"È stata una lunga serata, hai bisogno di schiarirti le idee" dice.

Con te accanto non riuscirò mai a schiarirmi le idee.

Mi siedo sull'erba fredda e resto a guardare la cascata davanti a me.
Il rumore dell'acqua mi tranquillizza e mi sento un po' meglio, resterei qui anche tutta la notte se potessi.

Restiamo entrambi in silenzio, ad ascoltare.
Un nodo in gola mi si riforma e le lacrime iniziano a scendere di nuovo, stavolta piu lentamente.

Justin si alza e si siede di fronte a me prendendo la mia mano e asciugandomi le lacrime.

"Mi dispiace Rosie.. " si limita a dire.

Istintivamente le mie braccia avvolgono il suo corpo caldo e mi sento quasi sollevata al suo tocco.

Senza lasciare la presa mi accarezza dolcemente i capelli mentre le lacrime diminuiscono sempre di piu.

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