I NEED YOU.||H.S||

3.Face to Face

La porta della casa era socchiusa, io ero ancora a braccetto con Niall, dalla porta usciva una musica assordante, quasi come quella che si mette nelle discoteche. Le feste si facevano quasi sempre a casa di Lexy poiché era l'unica ad avere una casa vicino la scuola, abbastanza grande da ospitare mezzo college e in più i suoi genitori non erano mai in casa a causa del lavoro e di conseguenza aveva sempre casa libera.

Lexy era una di quelle ragazze che più i genitori le davano più voleva, insomma era viziata.Veniva alle lezioni vestita con i suoi completi puntualmente firmati e le sue borse LV. Non le mancava nulla; voleva il nuovo iPhone uscito, lo comprava, voleva il nuovo modello di scarpe, lo prendeva. Era questo il motivo per cui mi stava antipatica, era troppo viziata e una poco di buono.

Questo feste mi erano mancate da una parte, perché si ci divertiva, si stava svegli sino a tardi, si giocava a tutti i modi possibili e immaginabili e poi si beveva tanto, ma alla fine tutte le feste finivano allo stesso modo: tutti ubriachi addormentati uno sopra l'altro per terra con, a volte, del vomito attorno. Disgustoso.

Appena varcammo la soglia della porta, fummo subito circondati da adolescenti con in mano o un bicchiere contenente alcool di tutti i tipi oppure una bottiglia di birra o di vodka. La casa mi era ormai familiare dopo tutte le feste che avevo passato lì. Vari ricordi iniziarono a farsi avanti nella mia mente e in un primo momento stetti ferma ad analizzare la stanza e i posti dov'erano successi avvenimente che non dimenticherò mai. Iniziai a fissare il muretto che divide la cucina dal soggiorno e mi venne in mente il giorno in cui io e Ally, eravamo completamente ubriache, ci sedemmo in quel muretto e iniziammo a cantare a squarcia gola le canzoni dei Coldplay. Sorrisi al pensiero poi scossi la testa e ritornai a guardarmi attorno.

Continuando ad analizzare la stanza, il mio sguardo si blocco nelle scale che portavano al piano di sopra e lì mi venne in mente,la prima volta che Louis mi baciò. Era il primo anno e io ero completamente innamorata di lui, ma era una di quelle cotte passeggere, che mi passò con lo scorrere degli anni. Continuai, però, a ritenere che avesse gli occhi più belli, finché qualcuno, oggi, non alzò lo sguardo e ahimè, dovetti ricredermi.

Il mio occhio cadde nel vedere le 'nuove arrivate',che come mi aspettavo, erano nel divano a penisola a cavalcioni sui ragazzi della squadra di Football della scuola, mentre altre si strusciavano con i ragazzi degli ultimi anni.

Ovviamente i ragazzi non dicevano nulla insomma a quale ragazzo non piacerebbe questo tipo di ragazza che si lascia fare tutto? Nessuno, ad eccezione di Niall. Lui era un santo.

Poi come dicevo io 'i prezzi bassi attirano molta clientela'. Ma non tutte le ragazze che si trovavano lí erano come queste 'primine'. C'erano delle ragazze serie che erano venute qui per un solo scopo: divertirsi, proprio come me.

Continuai a guardarmi intorno. Difronte a me si trovavano i ragazzi che giocavano a Birrapong; amavo quel gioco, fu proprio per quel gioco che io e Ally finimmo ubriache fradice a cantare sopra quel muretto.

Appoggiate al tavolo dove si stava tenendo la partita di birrapong c'erano le ragazze del corso di Pilates. Iniziai a fare pilates il secondo anno, come programma extra per aggiungere dei crediti che andavano a migliorarmi i voti di fine anno. Sorrisi verso la loro direzione e le salutai gesticolando. Una di loro, Zoe, si avvicinò verso me.

Aveva raccolto i suoi lunghi capelli neri,in una coda.Indossava un vestitino verde acqua con un merletto attorno al collo e un paio di tacchi sempre sul verde alti più o meno quanto i miei. Mi piaceva moltissimo vestita così.

"Abby." Esclamò avvicinandosi sempre di più a me
"Sono felicissima di rivederti, mi sei mancata terribilmente quest'estate."aggiunse e mi abbracciò. È sempre stata molto affettuosa nei miei confronti, era una ragazza molto solare e socievole un po' come me. Solo che io avevo queste qualità, con le persone a cui tenevo veramente.