Mia madre, dopo quello che aveva fatto si guardava attorno incredula, come se quello che aveva appena causato non fosse controllato da lei, non fosse opera sua.
All'improssivo si mise a gridare ripetendosi Perche?; io il perche non lo sapevo di certo, quel gesto ha superato ogni mia aspettativa.Dopo aver implorato, mia madre si avvicinò a me, sempre con quel coltello tra la mano destra, mentre io indietreggiavo, avendo paura che potesse fare anche a me quello che aveva appena fatto a mio padre, ma lei cambiò poi direzione andando in camera sua e compiendo lo stesso gesto che fece poco prima.
Alzò la mano e conficcò il coltello nel petto anche a quella donna, che aveva uno sguardo impaurito, incapace di reagire a tanta violenza, l'unica cosa che riuscivo a percepire nei suoi occhi era il vuoto, ma un vuoto che cercava di essere colmato ma non ci riusciva, non ne aveva la possibilità. Nel preciso momento in cui mia madre compì quel gesto, riuscii appena a scorgere una lacrima che solcò il viso di quella donna, l'ultima lacrima che scese dalle sue guance in quel momento e poi vidi il vuoto nei suoi occhi spegnersi, proprio come per mio padre.
Questa scena la ricorderò per l'eternità, "La lacrima della morte" ho voluto chiamarla, la lacrima che scende prima dell'ultimo addio di una morte veloce che ti ha accolto indesideratamente.A quel punto non ci vidi più, le lacrime che poco prima avevano cessato per miracolo di cadere dai miei occhi ripresero la loro discesa sulle mie guance e mia madre si girò verso di me con sguardo apparentemente incredulo dicendomi "Figlia mia, cosa ho fatto..."
Le uniche parole soffocate che riuscii a dire furono "Sei un mostro" per poi scappare di corsa in camera mia e chiudermici dentro.Non ci misi tanto a pensare all'idea che dovevo in qualche modo scappare. Non potevo rimanere in quella casa senza un padre e una mamma assassina, dovevo almeno prendermi una pausa da questa vita.
Cosi presi una borsa, ci misi dentro qualche vestito che sarebbe stato il minimo indispensabile per la mia fuga e scesi veloce al piano di sotto in modo che mia madre se mi avesse visto non avrebbe avuto il tempo di chiedere spiegazioni, anche se non ne avrebbe avuto il motivo, e poi avrebbe anche benissimo potuto farsi delle domande e darsi delle risposte da sola dopo quello che aveva fatto.
Ma vi rendete conto? Un assassino come madre che ha commesso due omicidi in non piu di dieci minuti?
Meglio non pensarci.
Passai dalla cucina per prendere giusto qualcosa da mangiare per il viaggio, ma sdraiato li per terra, con la pancia squarciata e ancora il sangue che colava, c'era mio padre. Se non avessi distolto lo sguardo immediatamente gli avrei vomitato addosso talmente provavo ribrezzo a vederlo li in quello stato.In cucina, su una sedia del tavolo, trovai la borsa della signora che mia madre aveva ucciso poco fa e decisi di prenderle un documento per vedere chi fosse, tanto dopo la sua morte non le sarebbe servito.
Lessi:"Amanda Speelberg, 38 anni, psicologa"
Mi ricordai subito che mio padre frequentava una psicologa perche diceva che il suo lavoro gli dava troppi problemi e che aveva quindi bisogno di concedersi un po di tempo per pensare e per distrarsi.
È dunque cosi che pensava? Andare a letto con la sua spicologa lo aiutava a pensare? Forse posso essere d'accordo che per distrarsi dai problemi lavorativi poteva essere l'ideale, ma che cosa aveva in testa?
Anche questa Amanda dovrebbe essere abbastanza matura per capire quando un paziente è un paziente e non un compagno di giochi. Ha 38 anni cazzo!
Frugai ancora nella borsa e notai una busta con dentro delle pastiglie, quando le vidi non riconobbi che tipo di pastiglie fossero, ma solo piu tardi ne ebbi la certezza... e capii anche perche quella donna si ritrovò in quella stanza in quel momento, come se avesse perso la cognizione di tutto quello che stava accadendo...Basta! Ora era giunto il momento di andarsene da quella casa che non sarebbe piu stata sicura per me.
Avevo preso tutto quello che mi sarebbe stato neccessario in quel momento, un po' di cibo e qualche vestito, nel caso mi sarei sporcata quelli che avevo addosso."Cosa stai facendo?" mi colse di soprassalto mia madre.
"Me ne vado!"
"E perche?"
"PERCHE?!" non capivo perche mia madre, dopo quello che aveva fatto, non ci arrivava da sola, magari era ancora convinta di essere la donna piu brava di sempre che ero convinta fosse anch'io, ma no, non lo era piu.
"Si Lizzie, ti sto chiedendo il perche"
"Ma davvero non ci arrivi?" mi guardò con una faccia da rimbambita, in quel momento pareva un'altra persona.
"Mamma hai appena ucciso due persone, te ne rendi conto?" dissi quasi piangendo.
Non ebbi il tempo di sentire la risposta perche subito dopo mi voltai e uscii di casa.
Mentre mi stavo allontanado sentivo mia madre che mi urlava alcune parole che però non riuscivo a sentire, meglio così, non ero costretta affatto a restare.
Non sapevo ancora bene dove sarei andata, ma qualche posto avrei trovato...
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Sospiri
Mystery / ThrillerQuesto mondo ci fa capire giorno dopo giorno che non sempre la vita va come vorremmo. Molte volte sembra che tutto ciò a cui tieni venga abbattuto e l'unica soluzione è morire. Ma può capitare che qualcosa o qualcuno ti possa cambiare per sempre.