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Mi risvegliai un po' turbata perche avevo appena fatto uno strano sogno.

Un angelo, che non era un angelo come gli altri, con una veste nera e le ali nere, i capelli che gli ricoprivano il volto, che avrei tanto voluto vedere per poterne percepire l'espressione e i piedi scalzi, mi invitava a seguirlo, nel bosco tenebroso della notte. Ero indecisa se andare con lui oppure tornare nella capanna, ma quello strano angelo aveva una cosa che mi attirava e che mi avrebbe spinta a seguirlo. Una volta che gli ero vicina lui mi prese la mano e mi disse "Finalmente sono venuta a prenderti".
Aveva una voce femminile molto accattivante, tenebrosa e dolce allo stesso tempo, un non so che di materno mi induceva a sentirmi al sicuro in quel momento.
Ma perche mi diceva che era venuta a prendermi? Forse era davvero giunto il mio momento?
Provai a scostarle i capelli dal viso, ma non appena la toccai mi svegliai di soprassalto ed era gia mattina.

Probabilmente quel sogno avrà avuto un significato ma in quel momento non seppi decifrarlo. Avevo ancora sonno quindi decisi di girarmi dalla parte opposta e farmi ancora qualche minuto di dormita, se fossi riuscita.
All'improvviso però sentii aprire e chiudere la porta e pensai che sarebbe stato impossibile che qualcuno a quell'ora del mattino fosse entrato in quella casa dimenticata da Dio.
Impossibile ma invece fu proprio cosi.
Mi sentii una mano appoggiata sulla spalla che mi scuoteva e non appena aprii gli occhi una figura che non riuscii a focalizzare subito mi disse "Tu chi sei? E cosa ci fai in casa mia?".
Ero confusa piu che mai. Questa catapecchia ormai a pezzi aveva un proprietario? Chi mai può vivere in queste condizioni?
Cercai di riprendermi un poco e vidi che la persona che mi stava parlando poco fa era reale e non frutto della mia immaginazione.
"Ehi ragazzina? Chi sei ti ho chiesto!"
"Piuttosto tu chi sei?"
"L'ho chiesto prima io, e poi sei in casa mia!"
"Beh io mio chiamo Lizzie e sono scappata di casa ieri mattina. Ho trovato questa catapecchia che mi sembrava abbandonata e sono entrata"
"Innanzi tutto questa CATAPECCHIA, come la chiami tu, è casa mia! Porta rispetto! E poi perche sei scappata?"
"Lunga e triste storia che non mi va di raccontare"
"Perche?"
"Uno perche non ti conosco, e due perche sono stata troppo male per colpa di questa storia"
"Senti, nemmeno io so chi sei, ma devo sapere perche ti sei introdotta in casa mia senza nemmeno chiedere!"
"Scusami tanto, il fatto è che non sapevo dove altro andare..."
"Comunque io mi chiamo Dolphine e abito qui ormai da un anno. Ho trovato questa casa e subito mi ha ispirato. Sono sempre stata cosi solitaria"
"E come ti è venuto in mente di venire qui quando avresti potuto vivere in un posto migliore?"
"La mia è una storia complicata ragazzina, ma se vuoi te la racconto..."

Non so perche ma questa signora mi interessava, so che mi ero introdotta in casa sua e non avrei dovuto, ma era l'unica via di scampo che avevo.

"Si, mi andrebbe di ascoltare la tua storia"
"Davvero?"
"Certo, dopotutto sono a casa tua, e devo sapere qualcosa sulla proprietaria"
"Ok, beh allora ti posso dire che prima vivevo in un villaggio fantastico, eravamo tutti felici e spensierati, tutti amici, fino a che un giorno scoppiò un incendio e le nostre case vennero tutte bruciate. Morì anche il mio bambino. Si chiamava Joy e gli volevo molto bene, anzi lo amavo moltissimo addirittura, era l'unica cosa che mi era rimasta dopo che anche suo padre era morto, Robert, un uomo di coraggio, faceva il volontario nell'esercito, quindi partì per una missione, ma non tornò più indietro a salutarci di nuovo, il bambino aveva pochi mesi e quindi non poteva capire cosa era successo a suo padre, ma lasciarlo bruciare nelle fiamme senza poter fare nulla mi ha davvero spezzato il cuore.
Comunque, dopo che le fiamme divampavano sui muri delle nostre case, io dovetti prendere ciò che mi rimaneva e andare via. Dopo molti, lunghissimi e eterni giorni di cammino trovai questa casa e decisi di rifugiarmi qui, era il luogo adatto per una donna sola come me."
"Wow la tua storia è molto toccante, mi dispiace molto per tuo marito e per il tuo bambino, fossi stata una madre avrei sofferto molto. Anche io in questi giorni ho dovuto affrontare dolorosi lutti che avrei preferito fare volentieri a meno"
"Puoi raccontarmi tutto se ti va..."
"Beh, so solo che è stata una giornata molto difficile quella di ieri..."
"Infatti ho notato che dormivi molto beatamente nel mio letto e anche se non sapevo chi fossi ho deciso di lasciarti dormire in pace e andare a dormire sul divano" mi interruppe lei.
"Scusami ancora, ma non sapevo che qui ci fossi tu"
"Non importa, sembri una ragazza gentile, non mi dispiace quasi averti qui, comunque continua..."
"Oh si... beh dicevo che è stata una giornata difficile perche mia madre non era a casa e quindi ero sola con papà. Peccato che lui nel frattempo stava tradendo la mamma con un'altra e mi sono sentita in dovere di riferirglielo visto che l'avevo scoperto. Il problema è che lei, una volta arrivata a casa, ha ucciso sia mio padre che la donna con cui la stava tradendo e io in lei non ho più visto la figura materna che mi cullava nell'infanzia, ma un mostro, allora ho deciso di andarmene il piu lontano possibile per non rischiare di fare la stessa fine delle sue vittime"
"Senz'altro la tua storia é molto piu triste della mia... per questo sono felice di accoglierti qui con me, fossi stata tua mamma però non avrei ucciso tuo padre, nonostante la cosa brutta che ha fatto, era comunque un uomo che amava..."
"Non vorrei essere di disturbo..."
"Non lo sei affatto cara, sei cosi dolce e triste che hai bisogno di qualcuno che stia al tuo fianco e io posso prendermi cura di te come se fossi il mio bambino che ora non c'è piu"
"Grazie mille, sei davvero gentilissima, cercherò di aiutarti il piu possibile. E poi hai ragione su mia madre, era comunque l'uomo che amava e non so che cosa l'abbia spinta in un gesto cosi crudele da cui non si può tornare indietro"
"A volte la gelosia mia cara gioca brutti scherzi, meglio starne alla larga. Comunque, ti va di fare colazione?"
"Oh si grazie, mi è venuta parecchio fame"

Questa donna mi stava dando tanto e io la ringraziai molto, accogliere una fuggitiva nella propria casa non è da tutti, avrei fatto tutto quello che mi avrebbe chiesto.

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