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Nella mia testa si aggiravano mille pensieri, ma quello piu insistente era dovuto alle pillole nella borsa di Amanda. Se veramente Dolphine poteva aiutarmi a scoprire cosa ci facessero li sarei stata molto contenta perche avrei capito anche in parte gli intenti di mio padre.

"Esco a comprare il giornale per vedere se c'è qualcosa di nuovo" mi disse Dolphine. Io le feci un cenno di approvazione perche ero curiosa di sapere quali nuove notizie hanno pubblicato sul caso ancora in ballo riguardante la mia famiglia, ma soprattutto mia madre.

Mentre Dolphine era fuori decisi di tornare a esplorare quel bosco che mi aveva tanto attirato. Non appena uscii di casa per andare a cercare quel famoso albero che mi aveva accolto tra le sue radici, notai tra l'oscurità degli alberi quella che poteva sembrare una figura che ai miei occhi appariva nera e in un certo senso sinistra.
Era reale o solo frutto della mia immaginazione? In questo periodo non so più cosa è vero e cosa non lo è, ma dovevo comunque assicurarmi di cosa si trattasse, la mia curiosità era troppo forte per fare finta di niente.
Ogni volta che facevo un passo, però, quest'ombra scura sembrava allontanarsi sempre di più, non era per caso un'illusione ottica che il mio cervello stava creando nella mia testa?
Non era possibile... Sembrava troppo reale per essere frutto delle mie fantasie, eppure aveva tutte le caratteristiche di un tipico personaggio horror fantasma che appare di solito nei miei sogni più tenebrosi.

Non potevo arrendermi, dovevo continuare a seguire quell'ombra fino a che non sarei stata sicura di quello che mi si sarebbe mostrato davanti, ma piu camminavo piu questa spariva; fino a che sparì del tutto nelle tenebre del bosco.
Avevo perso il mio tempo per niente, immaginavo fosse la mia testa che ormai stava perdendo colpi e mi faceva vedere cose estremamente strane. Con tutto quello che ha dovuto subire potevo capirla, deve ancora uscire dal trauma subito e le occorrà del tempo.

Non riuscendo a trovare il 'mio' albero per essermi allontanata troppo, decisi di tornare a casa anche perchè il tempo si stava annebbiando e non volevo bagnarmi nel caso si fosse messo a piovere.
Ci misi un po' a ritrovare la capanna, ma non appena rientrai vidi che Dolphine era gia tornata perche c'era una nuova edizione del giornale sul tavolo della cucina.
Volevo aspettare di leggerlo insieme a lei perche non me la sentivo di farlo da sola, ci fossero state delle notizie negative avrei avuto bisogno di tutto il suo sostegno morale e lei era davvero brava in questo.
"Dolphine sei in casa?"
Lei arrivò subito dall'altra stanza "Scusa ero solo un attimo andata in bagno. A proposito, dopo ho urgenza di dirti una cosa molto importante".
Sul suo viso non vedevo la solita espressione solare che ha lei di solito, si tratterà di una notizia negativa? Spero vivamente di no, sono stanca delle cose brutte.

"Hai gia per caso dato un'occhiata alla notizia di oggi?"
"No aspettavo di vederlo con te, dopo tutto ti riguarda in prima persona..."

Presi il giornale sul tavolo e notai che l'articolo era in prima pagina con il titolo a caratteri cubitali:

ANCORA NESSUNA NOTIZIA DELLA RAGAZZA SEDICENNE, MA LA SIGNORA CRAYG CI LASCIA

Cosa significa che ci lascia? L'avranno fatta uscire dal carcere? Non voglio neanche lontanamente immaginare che possa essere morta. Era l'unica che mi rimaneva, non può abbandonarmi anche lei.

Oggi sono successe molte cose spiacevoli per la signora Crayg, quella che noi conosciamo con il cognome Welding, cognome del suo defunto marito.
Siamo venuti al corrente di molte notizie spiacevoli tra cui la sua morte.

Oh mio dio! Non poteva davvero essere cosi... Come avrei fatto adesso senza piu nessun membro effettivo della mia famiglia? Ero completamente sola.

Ci è giunta notizia che la signora Crayg ha cercato di uccidersi questa notte con un pezzo di metallo trovato nella sua cella e questa mattina le inservienti l'hanno trovata distesa a terra senza vita quando le dovevano portare la colazione. Si suppone che l'abbia fatto perche ormai non aveva piu nulla da perdere. Chissa la figlia ora dove sarà e chissà se verrà al corrente della spiacevole morte di sua madre.

Sua figlia stava bene ed era al sicuro in una capanna nel bosco insieme a una donna gentilissima e purtroppo per lei le era giunta la terribile notizia. Mia madre era davvero cambiata tanto. Non era piu la donna forte che conoscevo. Questa cosa l'ha davvero cambiata, ma in peggio.

In ogni caso possiamo solo sperare che stia bene e che presto ci possa dare sue notizie perche in questo paese non vogliamo sperare di avere altre vittime, soprattutto di una ragazza cosi giovane che ha ancora tanto da donare al mondo.
Per ora preghiamo che la cara signora Linda Grayg abbia raggiunto la pace nel posto dove si trova ora, probabilente rincontrando suo marito per dovergli delle scuse.
Ma passiamo a un'altra notizia, ovvero chi fosse la donna con cui il marito l'ha tradita. Abbiamo trovato in una borsa sul tavolo della cucina di casa Welding un documento. La donna era una psicologa nel centro medici della nostra città, la signora Amanda Speelberg.
Per ora non abbiamo notizie aggiuntive, per saperne di più la prossima edizione accontenterà ogni vostro dubbio.

Non bastava tutto quello che mi era gia successo? No, la vita non mi accontenta mai, sono destinata a essere triste. Ora pure orfana! Perche non posso avere una vita normale?
Ti prego angelo della morte, se ci sei e esisti portami via con te, non voglio più stare qui.

Dolphine, avendo letto il titolo dell'articolo del giornale, si avvicinò a me e con un gesto del pollice mi asciugò una lacrima che mi stava scendendo sulla guancia. Era da un po' che non piangevo, ma a quanto pare le lacrime premevano per poter di nuovo cadere sul mio viso.
Alzai lo sguardo verso Dolphine e notai che anche lei aveva gli occhi lucidi, come per qualcuno che sta per piangere.
"Perche piangi?"
"Condivido la tua tristezza, non mi piace vederti in questo stato" un sorriso mi comparve sul volto. Almeno qualcuno che mi voleva bene c'era. Ma una persona su tutte le altre era rimasta con me.
"Non avrei mai pensato di poterlo ridire a qualcuno, ma ti voglio bene" e in quel momento una lacrima scese anche sulle sue guance. Forse per la felicità delle parole che le avevo detto. Io però, nonostante tutto, non potevo essere felice in questo momento. Avevo davvero perso tutto.

"Lo so che non è il momento ma ti devo dire ancora quella cosa..." all'improvviso quella che mi sembrava felicità sul suo volto si trasformò in tristezza e questa cosa non mi piaceva affatto.
"Senti sono andata al centro medici per vedere se mi davano notizie su Amanda e sulle visite di tuo padre, ma non mi hanno accontentato, allora ho deciso di sbrogliarmela da sola fino a che non ho trovato il suo ufficio. Con mia grande sorpresa l'ho trovato aperto e sono entrata senza farmi vedere. Ho trovato anche il registratore e ho iniziato ad ascoltarlo, ma quello che ho sentito non era esattamente una cosa bella, anzi..." il suo sguardo si stava incupendo ancora di più ed ero ansiosa di sapere che cosa aveva scoperto.

 

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