CAPITOLO 5-Hai paura ora?

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Piangemmo,tutti.Tante piccole lacrime che cadevano sul pavimento di legno antico.Che cos'altro dovevamo fare?,eravamo dei sedicenni la cui vita era stata stravolta,non avevamo mai visto la morte in faccia.Il nostro migliore amico era morto,e non riuscivamo ancora a crederci.Chris si asciugò le lacrime con la manica e chiuse con un movimento leggero le palpebre di David per poi prendergli la testa tra le mani e avvicinarla a se "Mi dispiace,amico mio,mi dispiace tanto",disse con la voce rotta.Poi con l'aiuto di Jay prese David in braccio:la testa e le braccia penzoloni.I ricordi mi investirono come un treno.Quando giocavamo da bambini e lui mi faceva i dispetti,quando ci costringeva a vedere i film dell'orrore ed era l'unico a non mettersi le mani davanti agli occhi.Suo padre, l'aveva perdonato...Era venuto da noi piangendo,l'aveva visto ,aveva tradito sua madre con l'insegnante di suo fratello maggiore Joe. Li aveva scoperti e non ci aveva visto più ,non glia aveva più rivolto la parola da quel giorno ma aveva mantenuto il segreto.Perdonare,è la cosa più ardua del mondo anche in punto di morte ,ma lui c'era riuscito aveva pronunciato quelle fatidiche e difficilissime parole.Dylan spalancò le porte di un altro saloncino sollevando un alone di polvere.Una chiara luce aranciata entrò dalle finestre gotiche.Avevamo perso la cognizione del tempo, era già l'alba.I nostri genitori ci staranno già cercando.Ponemmo David su un divanetto di pelle chiara e lo salutammo per l'ultima volta.Volevo morire.Provavo rabbia dolore,paura.Un'insieme di emozioni che mi stavano distruggendo poco a poco pezzo per pezzo.Infine lo avvolgemmo in un telo ma prima presimo qualcosa in suo ricordo :un coltellino multiuso che gli aveva regalato zio Marcus.Ci sedemmo in  cerchio davanti a lui e ci abbracciammo forte ricominciando a piangere;sentire il loro calore mi confortava.Fummo costretti ad andare via da lì e a chiudere la porta a chiave a causa del freddo,ma soprattutto del dolore.Jay accese un fuoco ,perché nessuno di noi aveva intenzione di muoversi di lì per raggiungere il caminetto in quel l'inquietante stanza delle foto . Mar invece mise ad arrostire delle coscie di pollo dato che la cucina era vecchia di millenni e di certo non ci sarebbe stata d'aiuto .Ogni oggetto ,ogni mobile, ogni ombra emanava male e terrore e piano piano io cominciavo a cadere sempre di più in quell'abisso.Urlavo ma non riuscivo a risalire.Dylan si alzò e ritornò nella stanza delle foto mentre noi eravamo rannicchiati in una specie di ingresso vicino alla cucina.Troppe stanze troppi corridoi ,dove si nascondeva?."Ragazzi!"ci chiamò Dylan ,la voce rotta .Lo raggiungemmo di corsa ,i nostri passi risuonavano nell'oscurità . Quando giungemmo sulla soglia la vidimo: Una X rossa fatta col sangue campeggiava sulla foto di David sorridente.Era troppo,era fin troppo.Ay tremava,aveva paura anche se cercava di rimanere calma ,era lei la prossima."Non ti è bastato!,non ti è bastato uccidere David brutto bastardo !"urlo Jay in preda alla rabbia ."Ehi,lo so che è difficile.Ma ora calmati.È pericoloso "gli disse Mar cingendolo con le braccia.Jay si accasciò a terra come una marionetta senza fili e tutti noi lo imitammo.La musica di un carillon riecheggiò nell'aria,di nuovo.Un uomo coperto da un mantello nero e da una grande maschera teneva in mano un coltello proprio sulla balconata dietro di Jay.Urlammo.Jay spalancò gli occhi ,si voltò e si guardarono in faccia per un secondo.Non credevo si sarebbe mostrato.La luce si spense."Vi va se facciamo un gioco."disse con voce ridente,"Dai ditemi le vostre più grandi paure "Continuammo a urlare,era così vicino ."Fatelo o uccido la ragazza "disse ."Del buio!"esordì Jay alzandosi in piedi tremante ."Non sai mai cosa puoi trovare nel buio"sussurrò a denti stretti."Jay no"disse Chris prendendolo per le spalle .I mie i occhi si erano pian piano abituati al buio e distinguevo le figure nitide nell'oscurità."Mi sono stancato di te!forza uccidimi ora se vuoi ma non toccare loro !assassino !", "Jay basta"aggiunse Ben tirandolo a se.La luce si riaccese di colpo,qualcosa puntava verso Jay:un coltello luccicante e un uomo mascherato.La luce si rispense ,non capivo più niente.Un urlo.Poi un lamento disperato."Non è ancora la tua ora"disse la voce per poi scomparire.Jay era disteso a terra sulla pancia .Emetteva dei rantoli cercando di respirare mentre le lacrime gli rigavano il volto.Il suo giacchetto di pelle era sul pavimento,mentre la maglietta bianco candido era squarciata sulla schiena."HAI PAURA ORA?"era inciso a caratteri cubitali sulla sua schiena.Piccole goccioline di sangue colavano sul pavimento.Aiutammo Jay a sedersi.Aveva il volto contratto e gli occhi azzurri completamente vuoti."Jay guardami!non è finita! siamo ancora vivi."."Non per molto..."disse una voce nell'ombra .Si avevo paura ora.

Mar si fece strada tra noi e tocco con le dire i contorni delle lettere incise con la lama di un coltello sulla pelle candida di Jay,per poi guardarmi con uno sguardo così risoluto che non gli avevo mai visto.Mar era da sempre una delle persone più forti che avessi mai conosciuto,il capitano delle cheerleader e della squadra di pallavolo che tutti pensano sia la solita ragazza perfetta,la principessa di papà con tutti bei voti ed un fisico mozzafiato,e invece lei era di più molto di più oltre i capelli biondi e i grandi occhi azzurri.

Alzò le mani alla luce della candela e notai con orrore che grondavano sangue,"Jay!Jay" chiamai accucciandomi vicino al suo volto,aveva gli occhi chiusi ed era incredibilmente pallido,dovevamo fare al più presto.Solo ora capii a pieno il significato della parola paura decisamente ben diversa da quel terrore che provi davanti alla tua più grande fobia o ad un horror terribilmente realistico,no,la vera paura era qualcosa di più,una sorta di alone nero che ingoia ogni cosa e ti entra dentro alle ossa,un mostro dalla stazza enorme e gli artigli affilati  che piano piano ci stava ingoiando dentro alle sue fauci sempre di più.

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