Act 9: A Neighbourhood During Halloween. (Part 2)

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Dopo cena, Ashton e Luke aspettarono un'altra mezz'ora, attendendo che il sole calasse ed infine portarono Harry a fare dolcetto e scherzetto. In quella mezz'ora Luke aveva imparato tre cose fondamentali:

1) A Lauren piaceva un certo Tommy Bradshaw, ma non sapeva come chiedergli di uscire.

2) Harry odiava gli sport, a differenza degli altri ragazzi e voleva un negozio di animali.

3) Lui stesso, voleva far parte di quella famiglia.

Amava la familiarità di loro. Per una volta, si era reso conto che non importava com'era fatta la casa esteriormente, ma le persone che ne facevano parte. Anche se non erano molto ricchi, o di successo, erano alcune delle più grandi persone che lui avesse mai incontrato. Erano tutti pieni di amore e gentilezza e tutti erano premurosi verso l'un l'altro.

Erano una famiglia.

Erano la famiglia. Ciò che Luke non aveva mai avuto e per un minuto, avrebbe voluto che quella fosse la sua.

Mentre uscivano, la signora Irwin gli ricordò di ritornare verso le dieci e di fare attenzione, anche se era il giorno di Halloween e per strada c'erano tante persone, questo non significava che non era pericoloso.
Loro la rassicurano promettendole che sarebbero stati attenti e Harry, per confortarla la abbracciò e le diede un bacio sulla guancia, salutandola.

"Cosa vuoi fare?" Luke chiese ad Harry.

"Eh?" Domandò il bambino, guardandolo.

Luke si voltò, camminando all'indietro, in modo tale da poterlo guardare. "Bene vuoi suonare a tutte le case su una strada subito o vuoi fare prima il lato sinistro, poi quello destro. In modo casuale? Voglio dire, è il tuo Halloween, fai quello che vuoi."

Harry spalancò gli occhi. "Veramente? Posso fare come voglio io?"

Luke sembrava disorientato.

"Mia mamma di solito dice dove andare." spiegò Ashton.

"Oh, capisco." annuì il biondo. "Beh, ora sei con me e Ashton e puoi scegliere tu."

"Yay. Grazie Luke, grazie!" urlò emozionato il bambino, saltando addosso a Luke.
Per un momento Luke non rischiava di inciampare, ma fortunatamente riacquistò l'equilibrio.

Si irrigidì, non abituato ad un contatto di quel genere, ma alla fine si rilassò e ricambiò l'abbraccio per ragazzino.

"Prego, piccolo uomo."

Harry si ritirò dietro sorridendo al biondo. "Suoniamo a tutti."

Ashton derise i due, mentre continuava a camminare per strada. Quando si avvicinarono alla prima casa, Harry come un fulmine raggiunse la porta e suonò diversamente volte.

"Stai attento! Ehy, non attraversare la strada senza guardare e non prendere troppi dolcetti." Ashton urlò al suo piccolo fratello.

Luke avvolse un braccio intorno alle spalle dell'amico e lo scosse leggermente. "Lascialo stare. Lascialo libero almeno per stasera."

Ashton sbuffò. "Va bene, allora quando sarà troppo carico per via dei troppi zuccheri, mi assicurerò che venga da te."

Luke rise. "Mi va bene."

Entrambi guardarono Harry ancora davanti alla porta, con due bambini, ricevere una manciata di caramelle.

"Quindi, significa passerò la notte." osservò Luke.

Ashton arrossì, non allontanandosi dalla presa del biondo.
"U-uhm se t-tu vuoi. N-non devi per forza trascorrere la n-notte c-"

"Aspettate. Luke passerà la notte? Oh mio dio, lui può? Lui può per favore, Ashton!" Harry piagnucolò, avvolgendo le braccia intorno ai fianchi di Luke.

"Non voglio forzar-"

"Certo che posso. Non posso?" Lo interruppe Luke.

Ashton sorrise, annuendo forse un po' troppo esageratamente. "Si, puoi."

"Bene, perché non avrei accettato un no come risposta."

Harry applaudì ritornando ad abbracciare Luke saldamente, prima di saltellare sulla strada e avviarsi verso la casa successiva.

* * *

Circa due ore dopo, stavamo per raggiungere la fine del quartiere. Erano in una stradina senza uscita e Luke si era offerto di accompagnare Harry e fargli finire il giro di tutte le abitazioni, mentre Ashton avrebbe aspettato il loro arrivo - dato che gli facevano male i piedi e non riusciva a reggere ancora per molto.
Così, il riccio accettò e ringraziò il biondo, mentre si appoggiava ad un segnale stop e guardava i due camminare lungo la strada.

Rimase in silenzio, con gli occhi chiusi ad ascoltare il suono delle risate dei bambini, gli adulti che parlavano e le grida proveniente dalle case "stregate".
Aveva intorno a lui il suono di Halloween e ad Ashton questo piaceva.

"Hey, chi sei tu?" Domandò una voce.

Ashton aprì un occhio, trovandosi davanti a lui un ragazzo della scuola. Uno presente il giorno in cui quel gruppetto lo aveva picchiato e uno di quelli che gli aveva urlato cose spiacevoli.

Luke e Harry fecero la loro comparsa.
Mentre Harry si dirigeva verso ad una casa, un ragazzo si avvicinò a Luke. Era un ragazzo della scuola che conosceva abbastanza bene.

"Hey Jacob." Lo salutò Luke.

"Uhm, Luke?" Domandò Jacob, avvicinandosi pian piano al ragazzo.

Non indossava nessun costume ma aveva una borsa piena di caramelle, lungo il suo fianco. Luke lo guardò sospettoso.

"Rubate." Spiegò Jacob. "Beh, se si dice rubare quando si tratta del proprio fratello."

Luke si mise a ridere, anche se di divertente non c'era nulla. "Non sapevo tu avessi un fratello."

"Si ha sette anni." Disse velocemente Jacob. "E lui? Chi è quel bambino?"

Fece un cenno con la testa verso Harry, che nel frattempo stava aspettando che qualcuno venisse ad aprirgli.

"Oh, uh, questo è mio nipote." Luke mentì, sfregandosi il collo.

"Oh capisco, hai intenzioni di rubargli le caramelle dopo?" Chiese Jacob, prendendo fuori il telefono per mandare un messaggio a qualcuno.

"No, sono troppo grande per rubare le caramelle ad un bambino."

"Bravo uomo." Disse Jacob. Continuò a parlare ma Luke smise di ascoltare appena sentì delle voci familiari.

Si guardò intorno e intravide tre dei ragazzi che avevano picchiato Ashton, proprio vicino al riccio. Ashton sembrava pietrificato e indietreggiò un po' di più verso il segnale di stop.
I ragazzi si affollarono sempre più su di lui, con dei sorrisetti subdoli stampati sulle labbra.

Luke stava per andare a fermarli, quando sentì Jacob parlare.

"Hey, ma lui non è il ragazzo frocio? Austin o qualcosa del genere."

Si fermò e si girò verso di lui. "Si, è Ashton Irwin."

"Oh, bene e a chi importa di come si chiami? È solo un gay sporco. Sarei fottutamente vergognato di stargli accanto, dovrebbe uccidersi." Il disgusto ormai era evidente nel tono di Jacob.

Luke alla fine decise di non aiutare Ashton, ricordandosi della sua reputazione. "Si è disgustoso."

Romeo e Giulietta » Lashton (Italian Translate)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora