Era un giorno come tutti gli altri...Mi alzai, salutai mia madre e mio padre con un casto bacio sulle guance...Mia madre mi accolse con un caloroso abbraccio e con un sarcastico:"Sei pronta per una nuova scuola?"...Risposi con una smorfia stizzita, come se quella provocazione non mi giungesse...Avevo optato per un look normale, non sono e mai sarò una di quelle ragazze fashion con quaranta chili di trucco e con la voglia matta di piacere...Avevo dei jeans color azzurro chiaro, felpina nello stesso tono e sneakers...La paura matta la avevo, ne avevo tanta...La paura di non piacere alle altre, alle altre ragazze di cui mi importava tanto l'opinione, quelle perfette sconosciute di cui non conoscevo nulla, ma con cui avrei voluto tanto legare, con cui avrei voluto condividere I segreti, I consigli, tutte quel fare che mi era sempre mancato e di cui avevo bisogno...Non avevo dormito tutta la notte, ero stata lì, immobile, nella calma ineluttabile a pensare e a ripensare...Mi era venuto in mente un anedoto del mio sporco passato...Io ero lì, immobile, tutto sembrava passarmi sopra, io ero il nulla, la vita mi scorreva, ed io non potevo farci nulla perchè io ero io nulla...Quel dolore mi prese e mi abbandonai alle lacrime disperate, non volevo essere più sola, ero anch'io un essere che meritava...
Arrivata davanti alle porte del liceo mi sentii libera, libera dagli schemi che spesso mi avevano bloccata e resa inutile...A voce alta scandii:"Tu vali, comincia da zero"...
Entrai turbata, mi accodai a un ragazzo e entrai in un'aula gigantesca...Cominciarono gli appelli, io ascoltai immobile, quando chiamarono il mio nome mi alzai e corsi come se avessi paura di perdere qualcosa, nervosa di conoscere quella parte che mi avrebbe accompagnato per 5 anni...Tutti si presentarono, io cercavo di memorizzare I nomi, non ci riuscivo, cercavo il silenzio...Ad un certo punto sento una voce che mi chiama, mi ripeto di star tranquilla e calma ma sono agitata...Rispondo nervosa senza far trapelare un ' emozione...Lei è così gentile che I miei nervi si distesero, mi fece un cenno amichevole e si presentò...Lei è Sara...Timidamente si presenta anche la sua compagna di banco, lei è Martina, cercai di visualizzare le facce ma non ci riuscii...Ma è solo il mio primo giorno mi ripevo...
Passavano le ore, io stanca e assonata per la mia nottata in bianco,mi rilassai un pò, c'era italiano...Entrò dalla porta un uomo sulla trentina, biondo, occhi azzurri...Mi mancò il fiato, continuai a fissargli gli occhi...Mi ripetei:"Sono solo degli occhi, stai calma, non puoi scioglierti già qui".
Si presentò con un fare disinvolto, e io già pendevo dalle sue labbra, non capivo e mi interrogavo su me stessa...Come può un uomo di quella età piacermi? Ammesso che mi piaccia...No, non mi piace...Mamma mia, ha solo dei bei occhi...Solo?
No, non ti piace...Cavolo, sei appena arrivata, non puoi...È solo un'infatuazione passeggera...No, non lo guardare così...Stai per sbavare sul banco, datti un pò di contegno signorina, su!Schiena dritta, e petto in fuori! Oddio ma io non ho seno, come faccio a metterlo in fuori? Noterà che lo voglio provocare?
La mia vocina interiore continuava a darmi il tormento, mi accasciai sul banco e cercai di stare attenta...Ad un certo punto lui si fermò, mi sorrise e si pose a poca distanza da me."Signorina, già stanca", mi chiese con un non so che di dolce, familiare...Mi incantai...Che bella inflessione che ha sulle labiali! Che voce possente...La mia vocina interiore mi interruppe dicendomi che il tuo bel professore ti sta fissando cercando una risposta...Mi alzai, farneticai qualcosa che non ebbe nulla di decente, mi riaccasciai sul banco e ci misi la testa sopra...La campanella mi salvò, scappai via...
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Presa da te
RandomSara è una giovane ragazza di 16 anni. Si trasferisce da Palermo per venire ad abitare in un piccolo paese della Basilicata. Ma non sa che la nuova scuola le riserverà belle sorprese...