Corsi a casa, buttai lo zaino sulla poltrona e corsi in camera...Mi buttai sul letto, non capivo più nulla...Come potevo essere così stupida da innamormi subito? No, non lo potevo essere, non lo dovevo essere...Mia madre bussò alla porta, si sedette sul letto e mi chiese com'era andata...Non mi andava di parlare, liquidai la situazione con il mio solito bene, ma non ho voglia di parlarne...Mia madre fece un sospiro è uscì dalla stanza.
Mi distesi sul letto e cominciai a interrogarmi.Anzi a darmi risposte che non volevo.
Lui è un uomo adulto, tu sei una bambina.
Io bambina?
La mia vocina interiore è patetica mi dissi.
La mia vocina continuò...
Se non sei stata mai con nessuno un motivo ci sarà? O pensi realmente di essere bella? Che gli altri si sbagliassero? Lui è adulto, ma è soprattutto è bello, non ti vorrà.
La mia vocina interiore sa essere veramente malefica.
Una cosa l'avevo ammessa: È bello!...
Dio se è bello, bello da morire, Dio come lo voglio...
Oh no!Che ho detto?DIO COME LO VOGLIO!
No, basta...Basta fantasticare...
Ma io non stavo fantasticando...Questo non è fantasticare!
Fantasticare è immaginarlo mentre spiega un concetto, e il sole è caldo e comincia a sudare...Con la maglietta bagnata e...
È BASTA, MAMMA MIA CHE SEI!!!!!Sentenziò la mia vocina interiore...VAI A MANGIARE!!!!!!!
Da brava bambina corsi a tavola e mangiai tutto, sapevamo entrambe che il mio fantasticare non sarebbe certo finito lì...Un altro giorno di scuola, uffa...No, aspetta, ma che uffa??!!!Ho due ore di italiano!!!!!Cominciai a ballare per la casa, a ritmo di samba...Oddio ma io la samba non la so ballare? Ma si...Ma che mi frega!!!!Mi lavai e mi truccai persino, una cosa non da me...Misi un jeans blu scuro e strappato, converse nere e una delle mia maglie più sexy...Ovvero:"PICCOLE TRASPARENZE A FORMA DI BACI"
La mia vocina interiore mi interruppe con un tenero vaffanculo...Arrivai in classe in anticipo, salutai le mie compagne, di cui non conoscevo il nome, e mi diressi al mio banco...Alle 8:05 spaccate lui entrò, e io cominciai a sbavare...Aveva due libri in mano, che sembravano pesanti...Una maglietta giallo senape, con pantalone in tinta...Ammirai I bicipiti...Sono così...È BASTAAAAAAAAA!!!!!Sei perennemente...
Cominciò a fare l'appello, io mi misi con fare ammiccante...Accavallai le gambe e mi misi sexy...Quando pronunciò il mio nome esitò, come se volesse dire qualcosa...Alla fine sentenziò:
"Signorina, oggi sei sveglia?"
Io cercai di dire qualcosa, riuscii solo a fare uno dei miei sguardi, un pò da...PESCE LESSO, sentenzia la mia vocina burlona...Farneticai qualcosa ad alta voce, tipo come una minaccia di morte, lui mi sentì e mi rivolse uno sguardo quasi materno.
"Finalmente ci degni di una tua parola.Visto che non hai detto proprio niente parlaci dei tuoi interessi e qual'è stato il tuo ultimo libro che hai letto."
Bisbigliai una bestemmia fra I denti e cominciai parlare.
"Suono da 7 anni il pianoforte, sono al 5° anno del Conservatorio. ".Mi interruppe chiedendomi dove frequentavo il Conservatorio.
"Lo frequento a Matera.Per quanto riguarda il libro, l'ultimo libro che ho letto si chiama La Solitudine Dei Numeri Primi". Aspettai che mi interrompesse ma non lo fece, imitò il mio gesto e ascoltò.
"Mi piace questo libro perchè amo la fisica, e mi sento anch'io un numero primo, mi sento sola. "
La campanella suonò e mi lasciò a metà, con la voglia di mettermi a nudo...
Aggiustò I libri, li ripose nella borsa e la rimise lì...Dopo averlo scrutato uscii fuori, decisa a prendere un caffè...Sentii qualcuno che mi chiamava, che gridava:"Signorina, signorina"
Mi sovvenne alla mente e mi lasciai sfuggire un sorriso al pensiero che lui mi chiamava così...Oddio ma non sarà lui? Mi giro e chi trovo?
Il mio bel professore che mi raggiunge e dice:"Mi hai fatto correre un bel pò prima di fermarti?".Mi giustificai dicendo che non avevo fatto colazione e dato che la ricreazione dura solo 10 minuti volevo approfittare...
Arrivammo alla macchinetta e lui si offrì di pagarmi il caffè. Mi lasciai scappare un tenero sorriso e lo ringraziai educatamente...La campanella suonò e lui indugiò con me facendomi delle domande...Posi fine all'interrogatorio con un:"Dovrei tornare in classe".
Lui annuì e mi riaccompagnò. Entrammo insieme in classe, lui si apprestò a dire:"Mi dispiace, ma la signorina mi ha aiutato a far funzionare quelle diavolerie per il caffè.Volevo chiederle gentilmente se poteva farla rimanere con me in questa ora per curare un progetto".
L'insegnante farfugliò qualcosa, annuì e il professore mi fece cenno di uscire.
Allora non solo a me fa questo effetto? Ah, le donne come sono prevedibili...Mi interruppe dicendomi:"È il mio secondo giorno di scuola e tu già mi fai dire bugie, dormigliona"...Arrossii e lo seguii..."Andiamo nell'aula professori", continuò...
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Presa da te
RandomSara è una giovane ragazza di 16 anni. Si trasferisce da Palermo per venire ad abitare in un piccolo paese della Basilicata. Ma non sa che la nuova scuola le riserverà belle sorprese...