I 100 e più rospi - parte 2

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Passavano i giorni e nei vari castelli tutti erano molto preoccupati per la scomparsa dei principi. Qualcosa di grosso era ovviamente successo. Le guardie dei vari regni iniziarono affannose ricerche.
Le regine temevano di non riabbracciare più i loro pargoli
Le giovani fanciulle avevano paura che non avrebbero  più avuto un principe azzurro da sognare.

Intanto nel lontano bosco stregato i rospi passavano i giorni a gracidare. Sentivano di non aver  speranza. Chi poteva salvarli? Chi poteva riuscire a trovarli? E anche se li avessero ritrovati come avrebbero capito che quei brutti rospi erano proprio loro, i giovani principi azzurri?E chi poteva sciogliere quell'incantesimo? Erano tante le domande senza risposta!

Le ricerche delle guardie erano vane. Intervenne allora il grande Re. Il re del Regno più grande non aveva avuto figli maschi, non aveva principi azzurri scomparsi, ma aveva ben sette figlie femmine, di cui 2 coppie di gemelle, che erano quasi tutte in età da marito. Venuto a conoscenza della notizia, aveva cominciato a temere che le sue preziose principesse sarebbe rimaste zitelle! Chiamò il Grande mago di corte e disse

< Dobbiamo intervenire!>

e convocò  una riunione mondiale di  tutti i maghi dei vari castelli nel suo maestoso salone.
Chiamati alla gran corte , i maghi ansiosi di fare bella figura con il grande Re si portarono dietro l'inimmaginabile.
Con sottobraccio grossi libroni e arnesi vari, entrarono un po' alla volta nel grande salone delle udienze del re.

C'erano maghi di tutti i colori, portavano tutti sul capo un cappello, e che cappello! ognuno il suo, di colori e forme disparate,a punta, piatti, sgonfi, con Stelle e brillanti . I vestiti larghi, goffi , stretti e con lunghi strascichi e  veli su veli. Bacchette magiche di varie lunghezze e spessori. Dritte  e curve. Lisce o spinose... Diciamolo pure, i maghi sono molto, ma molto più vanitosi delle fate!!!! E via con i saluti, baci abbracci, ...  presi dai vari saluti si attardavano ad iniziare lo studio del caso.

<Oh maghi!!!!! Qui c'è da risolvere un caso importante> tuonò il re !
scossi dalla voce del Re e vergognosi della figuraccia appena fatta si misero al lavoro!
Iniziò un lungo e intenso dibattito.

Tutti suggerivano delle idee. Ma nessuna dava il risultato sperato. Parlavano e parlavano, aprivano i loro libri degli incantesimi più strani mai fatti nei secoli dei secoli, provavano formule magiche. Ma niente. E così per giorni e giorni...

I rospi intanto passavano i giorni a gracidare, sempre più disperati Qualcuno si era inventato un gioco per passare il tempo. Il salto in lungo  del rospo e avevano  iniziato un  piccolo torneo dello stagno al quale partecipavano anche rospi veri. Nessun principe rospo riusciva però a vincere. E il tempo passava...

Alla riunione dei maghi, c'erano anche alcuni maghi piccini. Natalino il figlio piccino di mago Stellino, cercava di dire qualcosa, ma ogni volta che provava, gli dicevano: "non ora Natalino" , o "stai buono Natalino", o "non disturbare Natalino" è così via.
Ma dopo vari tentativi. Natalino cominciò a strillare. Il Grande mago sbottò: < visto che mago Stellino non riesce a badare al proprio piccolo, facciamolo parlare, almeno smetterà di disturbare!> Stellino diventò rosso dall'imbarazzo, Natalino parlò e disse:
"Corvus il mio amico gnomo, mi ha detto che qualche tempo fa, nel bosco incantato c'è stato un grande botto, e gli animali  sono scappati via e hanno raccontano che Stregata, la strega mai diventata fata ne ha fatta una delle sue. E sembra che si sia creato nel bosco un grande stagno da cui arrivano dei grandi schiamazzi . Qualcuno dice anche che ha sentito recitare un lungo incantesimo"
Un silenzio assordante calo' nella grande sala.

continua ...

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