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La sveglia suona.
Ma che ore sono?? Sono in vacanza, voglio dormire!!
Apro gli occhi, i raggi del sole passano attraverso la finestra, ora ricordo perchè quella maledetta sveglia sta suonando, oggi si parte.
Parto con i mie genitori, come quando ero bambina. Solo che non sono più una bambina, ho diciannove anni. Ho appena finito la scuola, preso la maturità e dovrei passare quest'estate ad ubriacarmi in qualche posto figo con le mie amiche. O meglio avrei dovuto passarla con Christian e con tutti i nostri amici, era l'estate della nostra maturità, l'estate del cambiamento, l'estate dell'addio alle scuole superiori, dell'addio all'adolescenza, invece sono costretta ad andare nel solito villaggio turistico in cui ho passato quasi tutte le estati della mia vita.
Il solo pensiero mi fa arrabbiare, ma è meglio che mi alzi.
Sono le 10.30, scendo in cucina e mia mamma è già agitata.
"Sara sono già le dieci e mezza, dobbiamo finire di fare le valige."
"Mamma abbiamo l'aereo alle tre!"
Mia mamma è così, per lei bisogna essere pronti ore prima, non come la sottoscritta che vive la vita in perenne ritardo.
Faccio colazione, ho bisogno di un caffè, avrei bisogno di dieci caffè per affrontare questa vacanza, anzi avrei bisogno di tanto alcool per affrontare tutto quello che mi sta capitando. Ma mi limito ad un caffè, per oggi.
Mi faccio una doccia veloce e metto in valigia le ultime cose e senza accorgermene arriva subito il momento di avviarsi verso l'aeroporto.
Scrivo un messaggio a Gaia, la mia migliore amica.

Amo sto per salire in aereo, ci sentiamo quando arrivo. Augurami buona fortuna. Me ne servirà molta.

Avrei potuto passare l'estate con lei, se solo i miei mi avessero concesso stare dai nonni. Come l'estate scorsa. Quando non volevo allontanarmi da Christian. Non ne erano convinti nemmeno allora. Ma i nonni hanno insistito, un'estate insieme a me li avrebbe fatti sentire meno soli. Così dopo averli pregati per giorni hanno ceduto. Ho passato l'estate con Christian, Gaia e gli amici. Ci siamo divertiti così tanto che le vacanze estive erano volate, stavamo già progettando quelle dopo, sembrava tutto così perfetto, tutto così fin troppo bello per essere vero.
Finalmente ci imbarchiamo. Il nostro volo durerà circa un'ora e mezza. Poi da Brindisi raggiungeremo Gallipoli. Mi siedo sul posto vicino al finestrino. Ho sempre amato prendere l'aereo, guardare fuori dal finestrino e perdermi tra le nuvole.
Anche se quell'altezza mi ha sempre messo un po d'ansia. Trovo che sia affascinante ma pauroso allo stesso tempo. L'altezza, il cielo azzurro, le nuvole: il palcoscenico perfetto, per sognare un un po'.
Durante il viaggio sono tante le cose che attraversano la mia mente. Come sempre la prima è Christian.
È stato il mio primo amore. Avevo 17 anni la prima volta che lo vidi. Dio se era bello. Biondo, alto, occhia nocciola. Ero in giro per negozi con Gaia e altre amiche, incrociai il suo sguardo per un secondo, un secondo che mi bastò per non togliermelo dalla testa per i giorni successivi. Ricordo come ossessionavo le mie amiche con quel ragazzo misterioso visto per un solo secondo. Tornai nel punto esatto in cui lo vidi per giorni e giorni, finché un giorno, eccolo lì, di nuovo lui.
Gaia, come al solito mi incitava a buttarmi, chiaramente non lo feci, ero troppo timida, troppo insicura per farlo, ma lei è diversa da me, così diversa che con una scusa si avvicinò a lui e a i suoi amici.
'Scusate ragazzi avete l'accendino per caso?' Uno di loro, Lorenzo glielo diede mentre io la fulminavo con lo sguardo, come per dirle 'se ti azzardi a dire qualcosa ti ammazzo'. Non so se il destino, quella volta, fece tutto al posto mio, ma proprio Christian iniziò a parlare con me, perchè quella volta che i nostri sguardi si erano incrociati non avevano folgorato solo me, ma a quanto pare, anche lui.
Eravamo innamorati. Non ero mai stata innamorata prima di allora e nessuno, prima di lui mi aveva mai amata. Era tutto nuovo per me, tutto così nuovo, ma così bello. Che quando finì, non ero pronta. Mi sono ritrovata da sola, non c'erano più i suoi baci, i suoi abbracci, le sue carezze. Diceva di non amarmi più, di non provare quello che provavo io. Piansi per giorni, mi mancava così tanto, che mi sentivo vuota. Ma un giorno mi sono svegliata e sono andata avanti. Infondo lo dovevo fare, lo volevo fare. E una mattina è successo, le lacrime non scendevano più, i sorrisi tornavano ad incorniciare il mio volto, mi stavo riappropriando della mia vita. Anche se ogni volta che lo vedevo, le gambe, continuavano a tremare, ma forse questo mi succederà sempre.
Christian è stato il mio primo amore, quell'amore che non sposerò, con cui non farò dei figli, ma quell'amore che anche tra quarant'anni, mi farà sempre un po' battere il cuore. È stato la mia prima volta. È stato il primo ragazzo che ho portato a casa, tutto è successo con lui, non potrò mai dimenticare quello che c'è stato.
Ripenso velocemente a quest'ultimo anno, realizzo che la scuola è già finita.
Ho dato la maturità, sembrava un ostacolo così grande da superare quando avevo quattordici anni, eppure ci sono riuscita, è gi andata anche questa. Come vola il tempo.
Guardo mia mamma accanto a me mentre legge un libro, mi sono sempre divertita quando andavo in vacanza con la mia famiglia negli anni passati. Ho un bel rapporto con i miei, però mi sento così sfigata. Forse perchè nel giro di pochi mesi i miei piani sono stati completamente stravolti.
Siamo sempre venuti qua fin da quando ero bambina. Il proprietario è un vecchio amico di famiglia. Lui e mio padre si conoscono da quando erano ragazzi. Poi lui un giorno ha lasciato Milano per aprirsi questo villaggio in Puglia. Ha un figlio, Luca, di un anno più grande di me. Una delle persone più importanti della mia vita. È come un fratello.
Poi rivedrò Silvia, una ragazza che lavora la da qualche anno. Lei è più grande di me, ha 25 anni e ho subito stretto amicizia con lei, è una forza della natura e so che grazie a loro mi sentirò meno sola.

Finalmente arriviamo.
Il villaggio è sempre più bello. Ci sono stata qua l'ultima volta due anni fa, anche se solo per poco.
È a un passo dal mare, ha le piscine, tanti bar, piste da ballo, è una struttura esteticamente pazzesca.
Salutiamo Gabriele e la moglie Anita. Sono due persone meraviglio e hanno creato qualcosa di pazzesco. Mi avevano anche proposto di lavorare da loro come animatrice quando hanno saputo che quest'estate sarei venuta anche io, ma ho rifiutato, il mio umore era a pezzi. Mi ero lasciata da poco, non avevo proprio lo spirito giusto. Preferisco godermi le vacanze.
Dopo un saluto veloce andiamo nelle nostre stanze.
Avevo chiesto ai miei una stanza solo per me, capivano anche loro che avevo bisogno del mio spazio, della mia intimità e sapevano quanto era dura per me essere la quell'estate.
Sapevano che i miei progetti erano altri. Mi sono stati molto vicini. Sapevano quanto amavo Christian, infondo si erano affezionati molto anche loro a lui, ma quando mi rifiutai di venire in vacanza con loro, quasi mi obbligarono, infondo non avevo molta scelta, mamma disse che mi avrebbe fatto bene stare con i miei vecchi amici e che ne avrei conosciuti di nuovi, visto che qua è pieno di gente. So che avevano ragione, ma non era quello che volevo. Perchè i genitori, anche se a volte non lo vogliamo ammettere a noi stessi, sanno sempre di cosa hanno bisogno i loro figli. E anche se sono arrivata da poco, l'aria pugliese mi sta già rilassando. Magari dopo tutto quest'estate non sarà così disastrosa come pensavo.

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