Capitolo 1

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La mia sveglia suona improvvisamente e rumorosamente, ma non è un problema. Questa mattina a scuola ci sarà l'assemblea di istituto ed io, in qualità di rappresentante devo esserci. Non posso perdermi una giornata così bella! Inoltre dopo l'assemblea si festeggerà il giorno del pi-greco! Durante i festeggiamenti si svolgeranno tantissimi giochi e non vedo l'ora di provarli.

Mentre ho fatto la doccia, ho programmato tutta la mia giornata: mi vesto, faccio colazione, vado a scuola, torno a casa e mi metto a scrivere. Coltivo tantissimi hobby, ma ne pratico uno ogni giorno; oggi tocca alla scrittura. Grazie alla mia formidabile organizzazione ho molto tempo libero, nonostante le migliaia di attività che svolgo tutti i giorni.

Una volta che mi sono cambiata, vado in bagno e mi guardo allo specchio per farmi la coda. Una volta raccolti i miei capelli biondi, sono pronta per andare a mangiare i miei adorati waffles. Li cucino una volta a settimana in abbondanza cosicché non mi manchino mai. Non amo vantarmi, ma mi escono proprio bene! Li mangio molto velocemente, non mi piace essere in ritardo per futili cose.

Prendo la mia auto e vado fino a scuola. L'istituto è molto grande ed è popolato soprattutto da gente che si crede al di sopra degli altri... Siamo in pochissimi ad amare veramente lo studio e siamo i più discriminati. La mia migliore amica, Amanda, è un'emo incallita e viene sempre presa di mira dai giocatori di football, ma lei riesce sempre a evitare in continuazione le loro pallonate (un po' alla Sydney White s'intende). Eh sì, la ragazza in nero è una grande. Poi c'è Steven, grande inventore insieme a Violet. Infine ci sono io, presa di mira da tutti e calpestata da pochi. Quasi nessuno è riuscito a scalfire la mia corazza e non credo che sarà mai possibile. Le uniche persone ad esserci riuscite sono state i miei genitori, con cui poi ho litigato quando ho scelto di andare a vivere da sola.

Arrivata al nostro piccolo rifugio (una vecchia aula di musica che non usa più nessuno), mi accorgo che non c'è nessuno.

«Ragazzi?»

Sento un rumore e mi giro di colpo, poi li vedo.

Stanno entrando con una piccola torta di compleanno (?) Aspetta, che?

«Tanti auguri a tutti noi!»

«Cosa stiamo festeggiando di preciso?»

«Cara mia America, non ricordi proprio nulla!» mi rimprovera scherzosamente Amanda.

«Oggi festeggiamo cinque anni da quando ci siamo conosciuti tutti quanti!» continua Steven.

Me lo sono dimenticata!

Noi ci siamo conosciuti proprio qui, in quest'aula. Amanda ci veniva per stare da sola, Steven e Violet, che già si conoscevano, venivano a testare le loro creazioni, mentre io ci venivo per stare in santa pace. Il silenzio è il miglior suono, questo diceva mio nonno. Un giorno ci siamo incontrati per caso e poi abbiamo legato. Da quando ho litigato con i miei, loro sono la mia nuova famiglia.

******

La giornata passa molto in fretta e io sono stanchissima.

Abbiamo festeggiato per tutto il giorno e io non potrei essere più felice. Anche quest'anno la festa è andata alla grande!

Le strade sono tutte buie, nel mio quartiere non vogliono far aggiustare le luci che si sono rotte, così ce n'è solo qualcuna qui e là.

Sento dei rumori dietro l'angolo e mi fermo ad ascoltare:

«Dai Jack! Ridammi il cappello!»

«Scordatelo Jason! Ora è mio! Su, andiamo a cercare la prossima vittima.»

Sento sbuffare. Aspetta, prossima vittima?

«Chi me l'ha fatto fare ad uscire con te. E comunque perché Slender vuole a tutti i costi che spiamo quella ragazza, come si chiamava... America, giusto?»

«Non lo so, ma spero che c'entri con i prossimi Giochi. Sono intenzionato a vincerli e tu non mi fermerai, Jason. Inoltre è proprio un bel bocconcino, che male ci sarebbe a...» «Dai Jack! Pervertito che non sei altro! Ma che ti salta in mente?! Su, andiamo, voglio tornare alla Mansion il più presto possibile. Domani mattina si va a scuola, ricordi?»

«Giusto...»

Appena non sento più alcun rumore, volto l'angolo e vado a casa. Chiudo la porta e striscio con la schiena su di essa fino a sedermi per terra sfinita.

Cosa vogliono quei due da me? E poi che intendevano con prossima vittima? So che ci sono dei killer in giro, ma non nel mio quartiere e, soprattutto, loro hanno parlato di scuola, quindi non credo che possano essere degli assassini.
Scelgo di non pensarci e cado piano tra le braccia di Morfeo, dimenticandomi degli avvenimenti di qualche minuto fa.

Memories || Jason The Toy maker [IN SOSPESO] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora