Tutto da capo - capitolo 4

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In macchina guardavo fuori dalla finestra. Appena passati il parco e la scuola capii che in quel paese non avevo nessun bel ricordo, a parte quelli con i miei genitori.
Non avevo amici o meglio li ho persi tutti, fui emarginata. Ma ormai tutto questo non mi importava, io e mio padre ci stavamo trasferendo a Milano dove avrei ricominciato tutto da capo.

Mio padre vedendo la mia espressione triste disse con voce rassicurante:
"Sara, io so che andrà tutto bene nella nuova scuola. Fai vedere la vera te stessa e non ti preoccupare se non verrai accettata da tutti. In fondo ognuno di noi si sceglie le persone con cui stare. Inoltre spero che riuscirai a sconfiggere la paura del buio, dopo... lo sai anche tu. "
Sì, in fondo era proprio così... può sembrare strano ma dopo la morte di mia madre, ho iniziato ad avere paura dei posti senza luce ed isolati nei quali la mia mente giocava brutti scherzi.

Passai tutto il viaggio a guardare il panorama. Ormai l'estate stava finendo, ma ancora il cielo al tramonto era stupendo: i colori che si mescolano per formarne uno unico e irripetibile ; i tramonti possono sembrare uguali, però non lo sono, così come le persone nonostante sottomessi dalla società hanno tutte un modo diverso di pensare e agire.

Poco dopo arrivammo nella nuova casa, era completamente diversa da quella vecchia, più piccola e più chiara e sopratutto ancora vuota all'interno pronta per essere vissuta.

I giorni successivi li passammo a pulire ed ordinare.
Verso sera dopo aver finalmente finito mi misi nel letto della mia stanza, allestita allo stesso modo di quella precedente : con un letto, un armadio, una libreria e un tavolo con sopra il computer; accesi la lampadina e mi addormentai.

Il giorno dopo iniziava la scuola e come ogni anno quel primo giorno mi spaventava.

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