Luke e Michael giunsero a Norfolk nel pomeriggio.
L'aria era ancora fresca di pioggia, ed il paesaggio era meraviglioso. Luke aveva gli occhi arrossati: durante il viaggio si era sfogato con Michael, ed alla fine si era addormentato sulla sua spalla. Quando arrivarono l'odore salmastro del mare li accolse, trasportato dal vento, che scompigliò loro i capelli.
Alice venne loro incontro dalle porte dell'albergo:
-Zio Mike! Zio Mike!-
-Ssst, piccola, sono in incognito- la zittì lui sorridendo e sollevandola tra le braccia, facendola trillare di gioia.
Luke baciò la piccola sulla fronte e si diresse verso la hall, dover aveva intravisto la sagoma familiare di Eve su un divanetto. La ragazza stava allattando il piccolo Mike, che si stava addormentando. Era bellissima, come sempre. Però notava solo ora quanto fossero cerchiati i suoi occhi, e quanto esausta sembrasse.
Lei sollevò lo sguardo, seria, e per qualche attimo rimasero in silenzio, senza parlare.
-Mi hai fatto morire di spavento- esordì lui, con tono basso per non disturbare Mike.
-Di questo mi dispiace, non volevo- si scusò lei, abbassando lo sguardo sul figlio per levargli il capezzolo dalla bocca e ricomporsi. Si alzò e gli depositò destramente il piccolo addormentato tra le braccia, allontanandosi per raggiungere Alice e Michael. Non appena la vide, Michael posò a terra Alice, la quale si allontanò di qualche passo per accarezzare un gattino. Senza parlare, Eve lo abbracciò, lasciando che lo sconforto prendesse il sopravvento.
-Ehi, ehi, calma..andiamo dentro. Non vorrei dover spiegare foto strane, domani. Alice, vieni- fece lui, cingendole le spalle con un braccio e allungando una mano verso Alice, che trotterellò ad afferrargliela.
-Sai zio Mike, la mamma è triste- li sorprese la piccola.
-Ah sì? E perché?- Le chiese il cantante, mentre raggiungevano Luke, che cullava il piccolo Mike tra le braccia.
-Io quando sono triste voglio le coccole, e mi passa la tristezza. Forse dobbiamo coccolare la mamma- ragionò la bambina.
-Forse hai ragione- convenne Luke, tutta la rabbia svanita nel nulla.
-Luke, dammi mio nipote, che lo voglio strapazzare un po'. Alice, mi fai vedere dov'è il ristorante? Ho proprio fame- Disse Michael, portandosi via entrambi i bambini. Alice lo guidò tutta fiera verso la sala ristorante, dove fu riconosciuto da alcune persone, che per fortuna non furono invadenti, tanto che chiacchierò con loro per qualche minuto. Si lasciò fotografare, ma chiese di non riprendere in viso i bambini, e poi si fece portare patatine fritte e wurstel per la gioia di Alice, alla quale mamma e papà non permettevano spesso di poterle mangiare. Quando il braccio che sosteneva Mike ormai gli doleva, riapparvero Eve e Luke, mano nella mano, che lo raggiunsero e lo liberarono finalmente del fardello.
-Michael..grazie. Davvero- gli disse Luke, poggiandogli una mano sul braccio e fissandolo con lo sguardo limpido. E Michael capì che aveva capito, e che lo stava ringraziando davvero per tutto. E con una strana sensazione nel cuore, intuì, con la sua innata sensibilità, che qualcosa era cambiato. Era davvero giunto il momento di voltare pagina.
Quella stessa sera, Meggie e Niall erano a casa, a cenare insieme. Avevano cucinato insieme, chiacchierando, e Niall aveva capito che la ragazza fosse più serena. Liam era stato una tomba, fedele al segreto professionale, ma Meggie gli aveva parlato del fatto che avrebbe iniziato un percorso di psicoterapia con lui, e Niall era sollevato.
Al momento del dolce Niall le preparò una crepe, farcita di marmellata di arance e spolverata di cannella. Meggie la annusò ad occhi chiusi, felice, inebriata dai ricordi dolci che portava con sé quell'aroma.
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Never feel alone
FanfictionI Larry fanno da filo conduttore attraverso tre mini-long, intrecciate tra loro. Prima mini-long: Harry è un infermiere di Medicina fisica e Riabilitazione, e Louis viene ricoverato nel suo reparto a seguito di un incidente stradale. Seconda mini-lo...