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« Mamma, io vado da Carlotta. Ci vediamo stasera! » avvisò Jennifer prima di uscire da casa e appena fuori prese il cellulare dallo zaino per poi comporre un numero.
« Pronto? Carli, io sono già uscita. Ti aspetto in stazione. Mi raccomando, stai attenta.» l'avvertì prima di chiudere.

Intanto Carlotta era in bagno a guardarsi pensierosa allo specchio.

Il giorno tanto atteso era arrivato e lei non poteva di certo tirarsi indietro.
« È solo una piccola bugia. Avanti, puoi farcela. » si incoraggiò da sola.
La giovane non era abituata a mentire ai suoi genitori, lei aveva uno splendido rapporto con loro costruito sulla fiducia.
«Carli, vuoi che ti porti da Jennifer?» chiese sua madre appena vide la figlia entrare in cucina.
«No no, tranquilla. Vado a piedi. Tanto è vicino!» esclamò nervosa la castana.
«Miracolo! Per una volta fai un po' di attività fisica!» strepitò suo padre divertito facendo ridacchiare anche sua madre.
« Che simpatico haha.. » rise Carlotta. La poverina era in ansia poiché le bugie non erano il suo forte, doveva assolutamente uscire da quella casa  prima di combinare qualche disastro.
«Ehm.. si sta facendo tardi, meglio che vada! Ci vediamo stasera!» salutò di fretta i suoi genitori.
Quando fu lo sufficiente lontana da casa sua, tiro fuori dalla tasca della giaccia il cellulare e inviò un messaggio all'amica.

"Sto arrivando, hai preso i biglietti?"
Scrisse.

"Ehm no, il bar era chiuso. Ci toccherà stare attente al controllore." Rispose.

Carlotta alzò gli occhi al cielo, non era possibile che fossero così sfortunate.
Oggi doveva essere uno dei migliori giorni della loro vita e il loro piano non doveva fallire.

Flashback
«Mi spiace tesoro, ma non possiamo portarti..- si scusò sua madre.
«Non fa niente mamma, tranquilla.» la calmò. In realtà Carlotta ci rimase male, voleva assolutamente incontrare il grande Àlvaro Morata, colui che portò la Juve a Berlino.
Sconsolata, quest'ultima si diresse in camera sua, si buttò sul suo letto e prese il cellulare.
"Jenni deve aver il passaggio!!" Le venne in mente. Jennifer era la sua salvezza, fino a quando non si trovò un suo messaggio su whatsApp: I miei non possono portarmi, lavorano.. i tuoi possono? Ti prego dimmi di si.
Quanto avrebbe voluto Carlotta risponderle di si, ma purtroppo non sempre tutto va come si vorrebbe.
La corvina incominciò a sclerare nella chat, non era possibile essere così sfortunate ma in quel momento le venne un'idea splendida ma soprattutto rischiosa, dovevano andare di nascosto a Torino.

Fine flashback.

Dopo una decina di minuti Carlotta era arrivata in stazione, c'erano poche persone.
Gli occhi color nocciola della giovane viaggiarono velocemente da destra a sinistra per trovare Jennifer.
«Eccoti finalmente!» esclamò dal dietro la corvina facendo sobbalzare la giovane che si prese quasi un infarto. Non l'aveva proprio notata ma che colpa ne aveva lei se la sua amica era bassa e quindi difficile da notare.
«Dio Jenni! Mi hai fatto prendere un colpo!» si lamentò Carlotta facendo, così, ridacchiare Jennifer.
La sua faccia sconvolta la divertiva troppo.
«Dai, andiamo!» disse la corvina per poi afferrare il polso dell'amica e trascinarla dentro nel treno che era appena arrivato.

****

Il viaggio verso la stazione di Porta Garibaldi fu tranquilla e quando appena scesero dal mezzo, le due si diressero presso il luogo dove si trovavano le macchinette per comprare i biglietti.
«Ecco il tuo.» disse Jennifer, porgendo il biglietto alla castana.
«Ormai è tardi per tornare indietro.» continuò  la corvina appena Carlotta afferrò il biglietto e lo mise in tasca.
«La Juventus ci aspetta!» concluse con uno sguardo sognante. Era la prima volta che Carlotta vide gli occhi color castano scuro dell'amica illuminarsi così tanto.

I Just Want To Dream || Àlvaro Morata || Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora