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«Quindi tu tifi all'Inter?!» rimase sconvolto lo spagnolo alla confessione della castana, la quale sembrava divertita dalla reazione del giocatore.

«E già..» disse Carlotta con lo sguardo rivolto al cielo, era pieno di stelle e la luna risplendeva di luce propria. Era una bella serata quasi perfetta, lei e Àlvaro seduti su quel marciapiede a chiacchierare del più e del meno.

«Mi hai sconvolto, ma quindi perché sei venuta all'incontro?» domandò curioso lo spagnolo.

«È imbarazzante da dire.. ma sono venuta per te.. perché sai.. ti stimo molto e penso che sei davvero bravo... capito no?» rispose lasciandosi sfuggire una risatina nervosa.

«Ah capito... ne sono onorato..» mormorò, mettendosi una mano dietro la nuca, imbarazzato a causa di quella dichiarazione.

«Serio?» chiese Carlotta sorpresa e lo spagnolo annuì, non era cosa da tutti farsi ore di viaggio solo per vedere un giocatore di calcio oltretutto della squadra avversaria.

Carlotta si guardò un po' in giro, tra i due calò il silenzio che non durò molto ma in quel lasso di tempo Àlvaro ebbe la possibilità di riflettere. Quella confessione assurda da parte della ragazza lo spiazzò, era interista ma era venuta da lui perchè lo ammirava.. lo stimava tanto.

Dovrebbe essere normale, no? Si chiese mentre osservava le macchine di fronte a lui.

Ma allora perchè mi sento così?
Varie domande invasero la sua testa, si sentiva bene in compagnia di quella ragazza... ma non "bene" in quel senso, perchè stava bene anche con i suoi compagni di squadra, con gli amici e altri però con lei c'era qualcosa di più.

Amore?
Àlvaro si morse il labbro il inferiore, era impossibile che provasse certi sentimenti per una ragazzina di diciassette anni che conosceva a malapena. Era impensabile che una tifosa potesse rimpiansare Maria.

Ma il punto era che Carlotta non era una semplice tifosa.

È colpa dell'alcol. Arrivò ad una conclusione.

«Ragazzi!» li chiamò qualcuno rompendo, così, il silenzio che si era formato. La voce che sentirono era di Alex che stava aiutando Daniele a tenere in piedi Paul il quale era completamente ubriaco. Stessa cosa Jennifer che barcollava sui tacchi e cercava di sorreggersi a Simone.

La scena era abbastanza buffa e lo diventò ancora di più quando Paulo tirò fuori il cellulare cominciando a filmare il francese che esclamava frasi nella sua lingua e dichiarava amore eterno al calcio.

«Ehi Dani, andiamo a fare due tiri con il pallone.» suggerì Paul ridendo, il difensore alzò gli occhi al cielo e sospirò.
«No, piuttosto ti tirerei un calcio in..» si interruppe il biondino poiché notò che il francese cominciò a sentirsi male.
«No Paul! Non qui! Non ora!» sclerò Daniele.

«Mi viene da sboccare...» ammise schifato Alex assistendo alla scena del moro vomitando sul marciapiede e del biondino che imprecava come non mai giurando che non sarebbe mai più uscito col francese.

«Quante volte avrò assistito a questa scena!» esclamò divertito Paulo.

«Oddio..» pronunciò sorpresa Carlotta osservando la scenata davanti a lei, mentre Àlvaro scoppiò in una risata. I suoi amici sapevano proprio come farlo divertire.

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Dopo lo spiacevole accaduto, il gruppo di amici decise di rimanere ancora quale minuto fuori a parlare. Erano le tre del mattino passate e il francese dormiva profondamente nella macchina di Àlvaro mentre Jennifer, ancora un po' brilla, era seduta sul marciapiede ad osservare il resto del gruppo a chicchierare.

I Just Want To Dream || Àlvaro Morata || Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora