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«Questi sono per te, grazie mille per oggi ... davvero. Mi hai salvato da un'enorme disastro.»

Le sue parole continuavano a ritornarle in testa e il desiderio di rivivere quell'esperienza aumentava sempre di più ma sapeva che quel giorno sarebbe arrivato grazie a Paulo che le consegnò un biglietto per l'incontro tra la Juve e l'Inter durante l'uscita dopo che ci fu dopo l'incontro.

Jennifer si trovava in un parco vicino a casa sua, la giovane stava ripensando a ciò che era successo durante quella sera.
Seduta su una panchina quest'ultima osservava pensierosa il biglietto che teneva tra le mani, le sembrava solo ieri quando per la prima volta ebbe incontrato tutta la squadra juventina ma invece erano passate quasi due settimane da quel giorno.

«Ehi Joya, le porto io a casa tranquillo. Tu torna dalla tua Antonella.»

Le ritornavano in mente anche le parole di Simone, il quale fu, così, gentile da offrirsi pure di portare le due giovani a casa.

Al solo ricordo di quella notte al ristorante le veniva da ridere, non poteva dimenticare come Cuadrado e Pogba facevano a gara per chi ballasse meglio e, non poteva di certo scordare come Alex Sandro e Pereyra cercavano di far ubriacare Rugani fallendo miseramente.

Non vedeva l'ora di rivederli, di parlarci e chissà, magari andare addirittura in qualche bar della zona e passare una bella serata proprio come quella di giorni fa.

«Grazie ancora, ci vediamo alla partita!»

Erano state le ultime parole dell'argentino prima di chiudere la portiera dell'auto in cui era salita.
La ragazza si perse nei suoi ricordi di quella serata,
era tutto così perfetto, quasi come un sogno.

-Simone, non accelerare! Ci sono delle minorenni qui!-

Si ricordava dei richiami da parte di Morata, il poverino aveva timore che l'attaccante lucano potesse combinare qualche guaio. Lui al volante era un pericolo stradale, inoltre aveva preso da poco la patente.
La corvina ridacchiò a quel pensiero, si era divertita molto con Simone.

Era simpatico, divertente e molto gentile.

Jennifer si alzò dalla panchina e guardando l'ora sul cellulare decise di farsi un giro dell'isolato, poiché era ancora presto. La corvina indossò le sue cuffie, selezionò la sua playlist preferita e si abbandonò tra le note delle sue canzoni preferite. La giovane amava passeggiare per il paese soprattutto quando c'era poca gente e in compagnia della sua amata musica.

****

Suo padre spesso la portava allo stadio per vedere la sua adorata Inter, era abituata a vedere i biglietti per una partita, ma questo era speciale.

Come faceva a trasmetterti così tanta gioia una pezzo di carta?

Era stata la sera più bella della sua vita e, Carlotta non avrebbe mai dimenticato di come Àlvaro le sorrideva e cercava di farle imparare qualche parole in spagnolo.
A ripensarci le veniva da ridere, non era molto portata per quella lingua, anche se per lui si sarebbe imparata pure l'arabo.

Il suo sguardo, quella notte, era solo concentrato sull'attaccante e tutto ciò intorno a lei non contava, Àlvaro la aveva rapita con i suoi modi di fare.

Stesa sul letto a fissare il soffitto di camera sua, Carlotta era immersa nel suo mondo. Un mondo perfetto dove lei saltava in braccio ad Àlvaro e insieme vivevano felici e contenti, proprio come in una favola. Peccato che le favole non esistevano e lei era una semplice ragazzina mica una principessa.

A quel pensiero Carlotta si sentì un'ingenua ragazzina innamorata, non poteva immaginarsi certe cose, doveva rimanere con i piedi per terra.

Ma era una male sognare? No, e la castana lo sapeva bene, in fondo lei era una sognatrice però era consapevole che ciò l'avrebbe portata ad illudersi da sola.
Tuttavia, lei e con i suoi mille viaggi mentali finì per farlo.

«Sono un caso perso...» disse per poi chiudere gli occhi e cadere in un sonno profondo.

****

«Si, Simone. Lei diventerà maggiorenne tra circa un mese.» rispose l'argentino piegandosi verso il suo borsone per mettere apposto le sue scarpe, le sue bellissime scarpe. Il pezzo più importante dell'equipaggiamento di  un calciatore.
«Ora posso andare?» chiese Paulo, il quale era un po' scocciato dalle continue domande da parte del compagno. Simone si era ossessionato con la ragazzina dell'incontro.

«Vedi Àlvaro, avevo ragione!» esclamò l'attaccante lucano per dirigersi verso lo spagnolo il quale ridacchiava per la sua esclamazione e, intanto Paulo lo guardava alquanto stranito, non era possibile che Simone si sia preso una specie di cotta per una fan... o forse si? L'argentino scosse la testa e si diresse verso l'uscita togliendosi dalla testa quel pensiero, ora voleva solo la sua adorata fidanzata,  Antonella.

«Simo, tu non stai bene. Lascia stare quella povera ragazza.» ridacchiò Àlvaro, il quale aveva capito che l'amico provava una certa "simpatia" per la corvina, di fatti i due non facevano altro che ridere e scherzare quella sera, avevano preso molta confidenza e ciò sorprese lo spagnolo poiché pensava che la ragazzina fosse molto timida.

«Ha parlato lui. Ho visto come guardavi la sua amica. Sai... sembra una brava ragazza.» disse Simone assumendo un'espressione alquanto seria e, lo spagnolo aveva capito dove voleva andare a parare.

«Mi raccomando, non giocare con i suoi sentimenti.» aggiunse l'attaccante lucano, il quale poi si diresse verso l'uscita per raggiungere il resto del gruppo.

Àlvaro non rispose ma si limitò solo ad annuire, sapeva benissimo che era sbagliato illudere la gente, avvicinarla, farla affezionare per poi lasciarla di punto in bianco, così, senza dare alcuna spiegazione ed era soprattutto scorretto quando si trattava di qualcuno che provava tanta ammirazione verso di lui come Carlotta, quella dolce ragazzina che sembrava pendere dalle sue labbra.

«Io non sto illudendo nessuno.» sentenziò chiudendo la sua borsa per poi uscire dallo spogliatoio.

Era vero che "chiodo schiaccia chiodo" e lo spagnolo  provava un estremo bisogno di dimenticarsi completamente di Maria, ma di certo una ragazzina di diciassette anni non sarebbe riuscita a fargli dimenticare colei che aveva amato con tutto se stesso. Era ridicolo.

-Angolo dell'autrice-

Buonasera a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che continuiate a leggere questa storia. 

Mi scuso per gli eventuali errori.. purtroppo ne faccio un po' e non me ne accorgo D:

Chiedo perdono :'D

Vi ringrazio per aver letto!🙇🙈❤

Grazie mille! 

Ciao a tutti e forza Juve! :D

Ciao a tutti e forza Juve! :D

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I Just Want To Dream || Àlvaro Morata || Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora