Capitolo 9

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▶ Mirrors - Justin Timberlake

"Stai scherzando?"

"Mai stato più serio." sorrise mentre continuava a tenere il telecomando in alto.

Non avendo il coraggio, o meglio le idee così chiare da dargli un vero bacio feci la cosa che mi sembrava più giusta.. mi avvicinai a lui e lasciai un piccolo bacio sulla sua guancia.

Appena mi allontanai notai sul suo volto un'espressione confusa.

"Che c'é? Ti ho dato un bacio." risi per la sua espressione e approfittando di quel momento riuscì a prendere il telecomando dalle sue mani.

Quando feci per tornare seduta sul letto con uno scatto portó il suo braccio destro dietro la mia schiena e mi avvicinó a lui.

Presa alla sprovvista mi appoggiai con la mano sul suo petto, e i nostri sguardi si incontrarono di nuovo.

Ma non come prima.. era tutto più strano, più intenso, più bello.

"Non intendevo un bacio sulla guancia." sussurró a pochi centimetri dalle mie labbra.

Gli unici rumori che sentivo erano il leggero picchiettio della pioggia contro il vetro e il mio cuore che batteva talmente veloce che a momenti sarebbe esploso.

"No?" domandai a bassa voce, ingenuamente.

Lui fece di no con la testa e si avvicinó di più a me.

Era così vicino, sentivo il suo respiro battere sulle mie labbra.

I suoi occhi non si staccavano mai dai miei, e più guardavo quell'azzurro più dentro di me sentivo che tutto quello che stavamo facendo era giusto.

Era fottutamente giusto.

Le nostre labbra si sfiorarono, ma non si toccarono mai.

Quasi per paura di farsi del male.

Poi qualcuno bussó alla porta, spezzando tutto quello che si era creato in quei 2 millimetri che ci stavano dividendo.

"Si?" domandai allontanadomi da lui, con voce leggermente instabile.

"Tesoro noi andiamo a letto. Buonanotte." sentì dire da mio nonno dall'altra parte della porta.

"Okay, buonanotte." risposi per poi sentire i suoi passi che si allotanavano dalla porta, andando verso le scale e scendendole.

Mi voltai verso Genn, che era ancora in ginocchio sul letto.

"Io.. penso che sia meglio se vado a casa.. é tardi." disse scendendo dal letto e avvicinandosi al suo cappotto.

Annuì e mi avvicinai alla porta finestra per aprirla, appena fù pronto si avvicinó a me.

"Bhe.. buonanotte." lo salutai forzando un sorriso

"Notte." uscì dalla porta e inizió a scendere dal rampicante.

Appena scese a terra chiusi la porta e mi ci appoggiai sopra.

"Stavamo per baciarci." sussurrai scivolando sul pavimento.

E si, probabilmente il bacio ci sarebbe veramente stato se non ci avressero interrotti.

Il ricordo di qualche minuto prima, delle sue labbra così vicine, del rumore dei nostri cuori, dei suoi occhi così dannatamente belli, mi provocó dei brividi lungo tutto il corpo.

Scossi la testa e mi alzai lentamente, andando verso il letto.

Mi sdraiai sopra di esso, allungai una mano verso l'interruttore e spensi la luce.

Jet Black Heart | Urban Strangers |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora