Capitolo 6

992 73 15
                                    

"Come ho fatto a farmi convincere a fare questa cosa." mi sussurravo mentre seduta sul letto guardavo la mia immagone riflessa allo specchio, appeso alla parete.

"Non dovevi accettare. Ora sei nella merda." continuai prendendo i capelli fra le mani.

Ripensai al suo sguardo, a come mi guardava mentre aspettava una risposta.
Non sapevo cosa dire, era parecchio tempo che qualcuno non mi chiedeva di uscire.

Ero nel panico.

Insomma.. si, Genn era un bel ragazzo, ma se la storia sarebbe andata avanti?
Non potevo immaginare di legarmi così ad un'altra persona, non potevo permettermelo.

Avevo deciso di cambiare aria, di abbandonare i miei problemi, e poi andavo a crearmene altri?

E se non fosse un problema?
Mi ripeteva una vocina nella mia testa.

Sbuffai svariate volte controllando l'orario: le 20 passate e lui sarebbe arrivato alle 21.

"Okay.. e se non scendo? Se dico di essere malata?
No non reggerebbe come scusa, oggi stavo benissimo.
Idea.
Mi butto dalla finestra e mi rompo una gamba, vado all'ospedale e niente appuntamento." iniziai a blaterare andando avanti e indietro per la stanza.

Poi.. mi fermai nel bel mezzo della stanza, fissando un punto indefinito.
Cosa stavo facendo?
Mi stavo veramente creando paranoie per un semplice appuntamento?

Respirai profondamente, rilassando i muscoli delle spalle.
"Stai tranquilla. Andrà tutto bene." dissi a me stessa nentre decisa mi avviavo verso il bagno a prepararmi.

Mentre sotto la doccia l'aqua faceva scivolare via tutte le mie preoccupazioni, nella mia mentre fecero ritorno le immagini di quella mattina, a pranzo a casa di Alessio.

Io e Genn eravamo seduti vicini, a causa delle dimensioni del tavolino le nostre gambe si trovavano a contatto.
I suoi continui movimenti facevano si che la sua gamba strusciasse contro la mia, e quella sensazione mi provocó alcuni brividi lungo la spina dorsale.
Il suono della sua risata fece eco nella mia testa, e un senso di tranquillità mi invase per alcuni istanti.

Quando finalmente finì di prepararmi, mi sedetti al bordo del letto aspettando i 5 minuti più lunghi della mia vita.

Mi mangiavo le unghie per l'agitazione l'idea di cambiare abbigliamento arrivava più o meno ogni 30 secondi.

Proprio quando stavo per cambiare la felpa il mio cellulare inizió a vibrare: era lui.

Da Genn:
Scendi, sono giù :)

Senza rispondere misi il telefono in tasca e scesi al piano di sotto dove trovai i nonni davanti al loro solito programma poliziesco.
Mi raccomandai sul fatto che non mi aspettassero sveglia, e dopo aver preso il mio mazzo di chiavi uscì di casa.

Mi voltai e lo vidi, appiggiato allo sportello della sua auto, con le mani nelle tasche dei jeans scuri, che guardava l'asfalto.

Il suo fare il misterioso lo rendeva interessante.

Quando alzó di poco il viso e mi sorrise le mie mani iniziarono a tremare.

Nella mia testa continuavo a ripetermi di stare tranquilla, ma la cosa sembrava non funzionare.

Arrivai davanti a lui e lo salutai con un veloce bacio sulla guancia.

"Buonasera." sussurró aprendo la portiera dell'auto, permettendomi di salire.

"Che gentiluomo." risi appena prese posto davanti al volante e lui si unì a me.

"Okay Genn, dove si va?" domandai curiosa non appena mise in moto la vettura.

Jet Black Heart | Urban Strangers |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora