Capitolo 7

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Il respiro mi si bloccó in gola.

Nessuno, e dico nessuno, mi aveva mai detto una cosa del genere.

Io per prima non ho mai pensato di avvicinarmi, nemmeno lontanamente, all'aggettivo speciale.

Sono sempre stata la tipica persona che si nasconde, che prova a farsi notare il minimo indispensabile.

Non ho mai fatto qualcosa che potesse mettermi al centro dell'attenzione.

Mi sono sempre reputata come un disastro.

In tutto.

Poi, arrivó lui con quel sei speciale e tutto andó a farsi fottere.

"Non lo sono, non lo sono mai stata." dissi concentrandomi sulle stelle sopra di noi.

"Per me lo sei." si giró di poco con la testa sorridendomi.

"In tutti i tuoi particolari." aggiunse sedendosi, prendendo una sigaretta dal pacchetto che teneva in tasca.

La accese e si voltó verso di me iniziando a fissarmi.

Con quella luce, con quell'espressione.. era bellissimo.

"Perché mi fissi?" chiesi ridendo leggermente.

"Perché sei bella." alzó le spalle portandosi la sigaretta alle labbra

"Ti ucciderà quella roba." la indicai cercando di non andare nel panico per quello che aveva appena detto.

"Oh, non sarà questo a farlo." se la rigiró fra le dita osservandola.

Mi appoggiai sul gomiti, guardando confusa.

"Cioé?"

"Niente." scosse la testa tortando a fumare.

Mi misi a sedere anche io e lo guardai per qualche secondo.

Appena finì la sigaretta la spense nel prato, poi prendendo il suo cellulare fece partire una canzone a caso, appoggiandolo sull'erba.

"Alzati dai." disse sorridendo, alzandosi e porgendomi una mano.

"Cosa?" guardai la sua mano confusa.

"Vieni, balliamo." allargó di più il suo sorriso.

"Non só ballare." risi alzandomi aiutata da lui.

"Che c'entra? Nemmeno io." si avvicinó a me, dopo aver messo una mano sul mio fianco inizó a dondolarsi a destra e a sinistra.

"Oh mio dio.. faccio schifo." risi di me stessa mentre provavo ad andare a tempo di musica.

Provavo a concentrarmi sulla musica, ma l'unica cosa che riuscivo a concepire in quel momento era che lui mi teneva stretta a se.

E quella sensazione mi piaceva, tanto.

"Forse hai ragione." aggiunse ridendo, ricevendo un buffetto su una spalla.

"Ma almeno facciamo schifo insieme."

"Grazie per la serata Genn." mi trovavo sul marciapiede davanti a lui, con le chiavi in mano pronta per rientrare in casa.

"Sono stata bene con te." aggiunsi sorridendo.

"Si, é stata una bella serata." mi sorrise passandosi una mano fra i capelli.

Mi avvicinai a lui e lasciai un dolce bacio sulla sua guancia, poi mi girai e inserì le chiavi nella serratura.

"Buonanotte." dissi aprendo le porta.

Jet Black Heart | Urban Strangers |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora