Capitolo 3

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"Sei sicura di voler andare a casa a piedi?" mi chiese Alice, ancora seduta sul prato.
Io annuì, mettendo le mani nelle tasce della felpa.
"Ok, peró stai attenta" si raccomandó alzandosi per darmi un abbraccio che ricambiai.
Salutai anche i ragazzi, e mi girai diretta verso casa.

Non ci eravamo allotanati molto, solo qualche centinaio di metri lontani dal bar, in un parco molto carino e siamo rimasti per delle ore a parlare fra noi.

Scoprì un pó di ognuno di loro.
Alice era una persona spendida: si preoccupava molto per le persone a cui voleva bene, e spesso pur di aiutarle metteva da parte i suoi problemi.

Lei ed Alex si conobbero circa due anni prima nella loro scuola: erano due adolescenti di 16 e 17 anni, non pensavano che questa storia potesse durare, ma nonostante i loro alti e bassi continuavano ad amarsi.

Alex la amava. E si vedeva solo dal suo sguardo ogni volta che incrociava quei bellissimi occhi azzurri, sembrava perso in un altro mondo.

Gennaro invece, viveva nel suo piccolo mondo.
Si faceva chiamare Genn perché secondo lui "si abbina meglio al nostro stile di musica" e non aveva tutti i torti.
Ogni tanto si perdeva, iniziava a fissare un punto indefinito e la sua mente vagava chi sa dove. Poi si riprendeva e continuava a parlare come se nulla fosse.

Ma avevo notato un qualcosa nei suoi occhi, come se mancasse qualcosa. Quel qualcosa che non faceva brillare i suoi occhi blu come avrebbero dovuto.

Lui e Alessio erano davvero ottimi amici, nonostante non si conoscessero da una vita, ma sembravano quasi fratelli.
Si capivano.

Mentre stavo frugando nella tasca destra dei jeans per prendere le cuffie sentì dei passi dietro di me.
Mi girai e vidi Genn che stava venendo verso di me, con le mani nelle tasche e un ciuffo di capelli davanti al viso.
Mi fermai un secondo.
"Ehi, lascia che ti accompagni" disse spostando il ciuffo da sopra gli occhi.
"Non importa Genn, posso andare anche da sola" alzai le spalle sorridendo.
"Insisto" taglió corto affiancandomi.
"Ok.." sussurrai appena ricominciando a camminare.

Per qualche minuto nessuno dei due proferì parola.
Mi soffermavo ogni tanto a guardarlo, cercando di memorizzare qualche dettaglio.

Poi, lui spezzó quel silenzio.
"Allora.. ti piace questo posto?" chiese tirando un calcio ad un sassolino sul marciapiede "Si, non sono qui da tanto tempo, ma mi piace. Ha quel qualcosa che mancava nella mia città. Un senso di tranquillità" spiegai alzando le spalle.

"Perché alzi sempre le spalle?" domandó ridendo appena.
"É un modo di esprimermi.. forse? Non lo so"
"Sei strana" disse semplicemente.
"Oh.. bene" feci una piccola risata.
"In senso buono" aggiunse poi, sorridendo.

Dopo quello, nessuno parló più.
E in pochi minuti arrivai a destinazione.
"Buonanotte Genn" lo salutai con un gesto della mano, per poi andare verso la porta.
"Buonanotte Lisa" rispose, per poi voltarsi e tornare sui suoi passi.

Inserì le chiavi nella serratura ed entrai in casa. Tutte le luci erano spente, quindi accesi la torcia del cellulare e dopo aver chiuso la porta alle mie spalle a chiave, salì le scale ed entrai in camera mia.
Posai tutto sul letto, per poi entrare nel bagno.

Quando uscì mi buttai sotto le coperte e dopo aver preso il cellulare iniziai a messaggiare con mia mamma su Whatsapp.
Nonostante mi avesse fatto bene cambiare aria, la mia famiglia mi mancava, molto.

Guardai l'ora sulla sveglia: 3.50 del mattino.
Siccome il sonno sembrava non arrivare, presi il pc e dopo aver inserito le cuffiette nel jack feci partire un film a caso.

Appena entrai nel bar, mi andai a sedere al solito posto.
Ormai quel bar era una fermata d'obbligo. Tutte le mattine entravo, ordinavo il mio cappuccino e rimanevo seduta ad ascoltare musica e guardare fuori per un'oretta.

Mentre prendevo il cellulare per cambiare traccia un cameriere si avvicinó a me con un vassoio e poggió una tazza di cappuccino davanti a me.
"Ma.. io non ho ancora ordinato" dissi al cameriere con una faccia confusa.
Lui sorrise.
"Lo so, ma l'ha fatto un ragazzo per te" detto ció se ne andó.

Ancora più confusa mi girai di lato, notando Genn seduto un paio di tavoli più a destra che mi fissava, poi mi salutó con un cenno della mano.

Prima ancora che potessi dire qualcosa, lui si alzó e venne a sedersi nel posto davanti a me.
"Ciao" disse solamente.
"Ciao" risposi.
"Grazie" aggiunsi poi indicando la tazza davanti a me.
"Ma figurati, per così poco" alzó le spalle.

"Perché lo hai fatto?" domandai poco dopo.
"Perché voglio conoscerti." taglió corto, sfoderanto uno dei suoi migliori sorrisi.

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HEY OH!
Allora, ieri non sono riuscita ad aggiornare perché dovevo studiare alcune materie per questa mattina.
Anyway.. finalmente le vacanze!
Con tutte le feste e varie cene con parenti (dove scopri di avere parenti mai visti) non so quando riusciró ad aggiornare, ma appena saró libera lo faró, giuro ahah.
Bene, detto questo vi auguro buone feste/buon natale/buon anno nuovo eccetera eccetera..
Se avete voglia commentate e votate che mi fa piacere :)
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Un bacio, Lisa.

P.s. Dedico questo capitolo ad una mia amica (Pizza, questo é per te!).
P.p.s. La foto ad inizio capitolo ha detto tutto ahah.

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