Prologo.

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È buio, freddo e grigio...

L'edificio è rovinato e il suo interno è di un triste color grigio, con pareti basse e spesse, che diminuiscono lo spazio della stanza.

È grigio, ad indicare l'età dell'edificio, a sottolineare l'umore che avevo quando vi misi piede.

È freddo a causa degli innumerevoli spifferi della stanza. Ce nìè uno probabilmente che esce da ogni piccola, appannata dalla polvere e scricchiolante finestra, rendendo la stanza troppo fredda d'inverno e troppo calda d'estate.

È buio e rispecchia perfettamente l'oscurità di quella persona che, in quello stesso edificio traballante, mi ha cambiato la vita poco alla volta.

È qui che tutto cambiò, in un vecchio capannone abbandonato e circondato da fogliame incustodito, alla fine di una stradina dimenticata, lontano dalla quotidianità, dalla normalità, dal mondo, immerso in un universo a sé, complesso, buio, grigio e freddo.

Sì, è qui che tutto ebbe inizio, tutti i litigi iniziarono qui, e spesso si conclusero nel giardino circostante, sotto quello splendido salice piangente, l'unico elemento impossibile da non amare al primo impatto. È qui che si crearono strani rapporti, prima freddi, come quelle mura d'inverno, e poi bollenti, come quelle stesse mura d'estate.

È qui, è così che tutto ebbe inizio...

E con il senno di poi, non avrei potuto immaginare un inizio migliore...

The Heart Music - A.TDove le storie prendono vita. Scoprilo ora