Capitolo 2

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È il suono incessante della sveglia a farmi aprire gli occhi...

Sveglia? Quale sveglia?! Io non avevo messo alcuna sveglia!

Sospirando, mi tiro su a sedere sul letto con ancora gli occhi chiusi e solo dopo essermeli stropicciati con i pugni chiusi, neanche fossi una poppante, mi guardo attorno alla ricerca di quell'aggeggio infernale. La trovo sul comodino e mi allungo a spegnerla; lì a fianco, fermato da una mollettina del raffinato porta foglietti, trovo un pezzetto di carta. Mi allungo a prenderlo e con ancora gli occhi appannati dal sonno, mi dilungo a leggerlo. È un biglietto lasciato dai miei per avvertirmi che loro sarebbero usciti presto per andare al centro commerciale e mia madre mi tranquillizza dicendo che la sveglia l'ha impostata lei. Solo ora mi viene in mente di controllare l'orario e noto con disgusto che sono appena le nove di mattina.

Santo Cielo, è molto presto! Dopotutto, non ho lezione per ancora due ore. Ma è anche vero che per mia madre sarei già in ritardo. Secondo lei " una fanciulla deve sempre apparire al meglio, e perciò necessita di almeno tre ore di preparazione!" si, tre ore. Figuriamoci! Io a mala pena ci impiego venti minuti, un'oretta se devo andare agli eventi rigorosamente eleganti insieme ai miei.

Sospirando, lascio cadere le gambe oltre il bordo del letto e mi dirigo verso la cucina. Non c'è molto in casa, probabilmente Desiree, la nostra domestica, non è ancora arrivata. Nell'attesa, decido di cucinarmi in semplice toast, sperando di non dar fuoco a nulla. Desiree Blanco, una donna spagnola fino al midollo sulla cinquantina, si lamenta sempre quando tento di avvicinarmi a un fornello. Dice che io, unita alla cucina, sono la preavviso all'apocalisse. E insiste su questo punto da quando ha trovato man forte in Rosemary, che qualche anno fa ha avuto la brillante idea di esclamare davanti lei che " tutto, con me in cucina, è possibile!". Ma la verità, dopotutto, è che hanno ragione. Sono un disastro a cucinare, ma credo che sia perché non ho mai avuto bisogno di imparare, da che ho memoria c'è sempre stata Desiree. Mentre il toast cuoce, vado al frigorifero e prendo il mio succo preferito, il succo ACE, me ne verso un po' nel bicchiere e inizio a sorseggiarlo. Poi prendo il telecomando, mi siedo sullo sgabello con un fianco appoggiato al bancone e accendo la televisione. Il canale su cui si sintonizza è un canale di discussione giuridica, in cui ci sono avvocati tutti riuniti in una grossa sala a parlare dei problemi degli altri. Probabilmente è il canale che stava guardando mio padre. Cambio immediatamente e metto sul primo canale di musica che trovo. Stanno trasmettendo la canzone di Bruno Mars, Locked out Of Heaven. Mi piace molto questa canzone così, senza pensarci due volte, alzo il volume al massimo, mi alzo in piedi e inizio a cantarla mentre imito i movimenti che farei con la chitarra elettrica e cerco di ballarla in modo scoordinato al centro del salotto. La canzone è quasi terminata quando sento qualcuno esclamare: << Dios mìo, chica! Che è successo qua! >> è solo quando Desiree mi distrae che noto il leggero odore di bruciato... Il toast! Abbasso il volume della televisione e corro in cucina, dove lei sta già spegnendo il tostapane e tirando fuori quello che doveva essere la mia colazione, ormai non più commestibile. Storco la bocca e cerco di guardarla con aria di scuse. Lei sospira, scuotendo la testa, getta il cibo carbonizzato nel bidone. Poi appoggia la borsa sulla sedia e si gira verso di me.

<< A che ora devi andare a lezione, tesoro? >> apre il frigorifero e tira fuori qualche uova e il formaggio.

<< Alle undici. Oggi ho solo psicologia, quindi potrei anche saltare la scuola...>>

<< Non se ne parla, adesso fai colazione e poi ti vai a preparare. Magari è il caso che ti faccia una doccia, ho aperto la finestra ma è probabile che l'odore di bruciato della tua ennesima prova di cucinar qualcosa fallita ti si sia attaccato ai capelli. >> sogghigna lei, mentre finisce di sbattere le uova, facendole cuocere il più possibile, come piace a me. Mi siedo ancora sullo sgabello e mi allungo a prendere la forchetta che lei ha posizionato poco prima di fianco il piatto.

The Heart Music - A.TDove le storie prendono vita. Scoprilo ora