Capitolo 3

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<< Ehy, Chri, è tanto che aspetti? >> sbatto le palpebre e mi accorgo che mi ero imbambolata a giocare con un filo d'erba, che ora giace martoriato ai miei piedi. Sollevo lo sguardo e trovo Bel che mi fissa incuriosita, probabilmente essendosi accorta del mio sguardo un po' smarrito. Le sorrido e mi alzo in piedi, mettendomi la borsetta sulla spalla.

<< No, da pochi minuti. Com'è andata la giornata? >>

<< Da schifo, credo di aver dormito ad occhi aperti per tre quarti di tutte le ore. Non ho preso neanche un appunto, o quasi! >> scuote la testa mentre mi si avvicina e si incammina alla Honda in fondo alla strada.

<< Non cambi mai Bel. Tu e la scuola proprio due strade opposte! >>

<< Non me ne parlare, se vado avanti così probabilmente resterò in quella classe fino alla morte! O almeno, fino a quando ti deciderai a mettere su un gruppo con me e a diventare famosa! >> ammicca lei, dandomi una spintarella con la spalla. Io sorrido e scuoto la testa, sapendo che ogni settimana mi punzecchia con questa storia.

<< Okay, vada per la mummificazione in questa scuola. Dai, andiamo da Rosy e aspettiamo che finisca. Magari se suo padre ci vede la lascia uscire qualche minuto prima. >>

<< A proposito, sai che voce gira tra le sgallettate della mia classe? >>

<< Ma non stavi dormendo tu? Come fai a seguire i pettegolezzi e non le lezioni? >> lei fa un gesto vago con la mano, come per liquidare la questione.

<< Lascia perdere il come, tu. L'importante è il contenuto. In pratica, gira voce che qualcuno abbia riconosciuto la voce di una ragazza della scuola che cantava, ieri mentre passava nelle vicinanze del Burry's. >> sogghigna lei mentre io, invece, sussulto all'informazione, sapendo perfettamente che si stanno riferendo a me. E questa non è certa una buona cosa. Se si venisse a sapere in giro...

<< Non ci vedo nulla di divertente, Isobel. >> cerco di mantenere il tono di voce fermo mentre salgo sul sedile del passeggiero e chiudo la portiera, aspettando che entri anche lei e metta in moto la macchina.

<< Oh, non ti scaldare, Chri. E non mi chiamare col nome completo! Ho sistemato io la situazione, ho detto che era impossibile fossi tu, dato che eri con i tuoi a una cena. Non hanno fatto fatica a credermi, dato che tutti conoscono i tuoi. >> ingrana la marcia e parte, immettendosi in strada con estrema cura, guardandosi attorno una cosa come otto volte. Io invece sospiro rilassandomi sul sedile e appoggiandomi al poggiatesta. Guardo fuori dal finestrino e realizzo che l'apocalisse è scongiurata, e per merito suo.

<< Grazie Bel. Davvero, grazie. >> lei mi fa un debole sorriso, come per dirmi che lo ha fatto volentieri, poi però mostra tutti i trentadue denti sorridendomi maliziosa e tornando a guardare la strada.

<< Si si, non era questa la cosa importate del pettegolezzo. Mi hai distratta! >> rido e la guardo mentre cerca di mantenere l'espressione frustrata, fallendo miseramente.

<< Ah no? E cosa allora? Hanno scoperto la bellezza di riuscire a farsi i fatti loro? No perché, sai, magari puoi farti spiegare il loro trucco. >>

<< Ah ah, spiritosa. No, in realtà era una cosa bella ma non so se ti meriti di saperla... Okay no, te la devo dire per forza! Bene, pronta? Allora, pare che qualcuno, e con qualcuno intendo ragazzi, bei ragazzi, della squadra di football, quindi per forza dei... >>

<< Sì, Bel ho capito. Ragazzi. Non entriamo nei dettagli. Continua. >>

<< Giusto giusto. Quindi, questi ragazzi hanno affermato che la voce fosse proprio bella e sensuale. Hanno detto che se non fosse stato per l'allenamento a cui dovevano andare, sarebbero entrati di sicuro! >> io sospiro, frustrata. Se la gente di città avesse iniziato a frequentare quel bar, non avrei più potuto suonarvici. << e lo so che cosa stai pensando, ma non ti devi preoccupare, erano lì per caso, la squadra si allena da tutt'altra parte. Non capiterà probabilmente mai più che passino di lì! >> cerca di tranquillizzarmi, anche se io non ne sono così convinta. Se è potuto capitare una volta... Non ho tempo per rimuginarci su perché siamo arrivate alla palestra e ci avviamo all'ingresso, dove vediamo subito la sala a vetri sulla destra dove tiene le lezioni Rosy. Così, dopo aver salutato Ambra, sua madre, al bancone, entriamo nella stanzetta e ci mettiamo in un angolo, aspettando che ci noti. Quando Rosemary solleva lo sguardo e ci vede ci saluta, termina di mostrare l'esercizio e si dirige verso di noi.

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