Quel suo abbraccio cosí forte

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Fui preso da un attacco di coraggio quando istintivamente dissi di me a Carol. Oh, la mia Carol. Lei è una di quelle persone che si incontrano quando la vita decide di farti un regalo. Ne abbiamo passate, tra sorrisi e lacrime. Eppure quel pomeriggio, eravamo insieme. E lei mi ascoltava mentre raccontavo ciò che sentiva la mia anima, senza battere ciglio. Un sorriso. Uno sguardo. E poi un abbraccio. Uno di quegli abbracci che ti sistema il cuore che era andato rotto in mille pezzi. Finalmente esternavo i miei sentimenti. Finalmente mi capiva fino in fondo. E si, era difficile capirmi quando parlavo attraverso esempi. Ma dovevo farlo. Avevo paura. Mentre poi, proprio in quel pomeriggio di Maggio, avevo Carol davanti a me. Che ascoltava la mia storia. Feci un sospiro di sollievo. Perchè mi liberai finalmente di un peso, che da troppo tempo mi incatenava alla paura.
Di lì in poi fu facile confidarmi con Anto e Carol. Loro sapevano. Loro capivano. Mi davano consigli.
E tra una risata e l'altra, tra un consiglio e un rimprovero, tra una foto e un abbraccio, conobbi lui. Conobbi Alessandro.

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