Capitolo 2

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Mentre dormo, faccio un sogno stranissimo, che sembra quasi reale.

Appena apro gli occhi mi ritrovo in uno strano Pianeta, dove l'oscurità regna sovrana e il terreno sembra quello di un deserto, ma che sfida le leggi della gravità (un po' come stare sulla Luna per intenderci).

Mi trovo sdraiato a terra, con un uomo sopra di me che mi dice qualcosa, ma io non capisco nulla di quello che dice. Leggendo il labbiale le capisco solo un nome: Roz.

Faccio mente locale e ricordo: ho ucciso una certa Rosalind Price, capo dell'ATCU, organizzazione governativa contro gli Inumani (umani con sangue alieno). Il movente era la vendetta.
Davo la colpa a Coulson per la morte di Kara, la mia ragazza.

Ad un certo punto, Coulson preme la mano sul mio petto e incomincia a premere, sempre più forte.

Quella sua protesi metallica mi fa percepire un senso di freddo, ma anche di paura.

La paura di dover morire. La paura che non avrei mai dato un senso alla mia vita. La paura di non poter più vedere Skye.

Sento le mie costole frantumarsi e il dolore aumenta.

"Bisogna morire per la causa" sono le parole che mi ronzano in testa. Le parole che mi ha detto Garrett prima di entrare NELL'HYDRA e di infiltrarmi nello S.H.I.E.L.D.

Il bello è che in quelle parole non ci ho mai creduto, ma gli facevo capire il contrario. Lui mi aveva capito e pensavo fosse la cosa giusta seguire gli ideali di un'organizzazione che nel lontano 1945 era una delle peggiori contro le quali Captain America aveva combattuto fino alla "morte".

Un ragazzo dall'aria da scienziato, Fitz, urla qualcosa all'uomo che mi sta facendo fuori, ma io non capisco. Penso solo alla morte.

In un certo senso voglio morire. Non voglio tornare alla mia vita. Una vita che non voglio più.

Il mio ultimo pensiero va a lei, la donna della mia vita. Penso a come saremo stati bene insieme, in una spiaggia caraibica, sdraiati sulla sabbia a farci le coccole e a baciarci.

Mi scende una piccola lacrima e poi si fa tutto nero.

Una voce mi chiama per nome ed io mi sveglio da questo incubo, ma che sembrava reale.

Apro gli occhi e Malick mi fissa, con uno sguardo soddisfatto.

"Hai una missione, Maveth" mi dice, in modo inquietante.

"Certo, signore".

La voglia di uccidere ritorna, più forte di prima. Il motivo per cui mi chiama Maveth mi è sconosciuto, ma mi piace. Fa tanto da demone, e la cosa mi rispecchia molto.

Mi alzo dal letto, mi vesto e seguo Malick.

Some Things Are Meant To Be || Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora