Capitolo 10

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Si è fatta mattina e decidono svegliarmi e di svegliare anche Caleb e la Dottoressa, così da non farci scoprire e trovare i soccorsi il prima possibile.

Caleb sta peggio di ieri. Il dolore aumenta e sentire le sue urla strazianti di dolore non fa altro che farmi sentire più in colpa di quello che non sono già.

"Non resisterà ancora per molto" mi sussurra la Jenkins, dopo aver visto le condizioni di Caleb.

"Pensavo fossero meno gravi le sue condizioni. Per questo dobbiamo arrivare alla strada li in fondo il più presto possibile, senza farci prendere dall'HYDRA o peggio, dallo S.H.I.E.L.D." dico alla dottoressa, aiutando Evans ad alzarsi.

Ci incamminiamo e sento come se non avessi più fiato, come se mi mancasse il respiro. Non so il motivo, ma spero vivamente che non sia nulla di grave. Ho promesso a Caleb che li avrei salvato ed è quello che farò, a costo di perdere la vita. Almeno questo glielo devo, dopo che, a causa mia, la Carter lo ha quasi ucciso.

Secondo me quella donna non collabora molto con lo S.H.I.E.L.D.

Uno dello S.H.I.E.L.D., a quanto so, non farebbe mai una cosa del genere se viene scoperto di essere un infiltrato, piuttosto cerca di scappare, di chiedere aiuto, non come lei, che ha quasi ucciso in ragazzo indifeso.
Questo non mi torna. Secondo me sta facendo il doppio gioco anche con lo S.H.I.E.L.D. per conto di Malick.

Se lo S.H.I.E.L.D. sta andando verso la nostra base cadranno in un imboscata. Skye è in pericolo. Devo salvarla.

Mi giro e faccio appoggiare Caleb sulla spalla destra della dottoressa Jenkins e vado verso la base.

"Ma dove vai! Se torni indietro ti uccideranno!" mi urla Amanda che a malapena riesce a reggere in piedi Il povero Evans.

"La Carter ha tesò un'imboscata allo S.H.I.E.L.D. e a Skye. Devo andare a salvarla!" le urlo mentre corro con il respiro affaticato.

Sento un rumore da dietro l'albero affianco a me e noto un braccio di donna con uno stemma familiare: un aquila nera dentro ad un cerchio. Il simbolo dello S.H.I.E.L.D.

Vado verso Jenkins e le dico di correre più veloce che poteva.
Mi carico sulla schiena Caleb e corro più veloce che posso con un ragazzo quasi a peso morto sulla schiena. È come portare un macigno di cemento armato sulla schiena.

La donna dello S.H.I.E.L.D. ci segue, ne sono certo. Non mi sono mai girato dietro ma sento i passi sulle foglie secche. Sento anche i passi di una seconda persona. Chi si sarà mai portata dietro quella donna? Spero che non siano della squadra di Coulson se no mi fanno fuori, dopo tutto quello che gli ho fatto, ma è il minimo. Anche io reagirei come loro.

Riusciamo a seminare di due inseguitori e ci fermiamo sotto un albero, riposandoci e prendendo fiato.

Dopo circa mezz'ora ci rincamminiamo verso la strada ma qualcosa ferma la Dottoressa.

"Non sta bene. Non penso sia in grado di andare avanti. Tu vai a cercare aiuto. Noi rimaniamo qui" dice Amanda con voce tremante.

Ha paura. Paura di morire.
L'HYDRA è sulle nostre tracce e non ci vorrà molto prima che ci trovi, se non lo faranno prima quei due agenti dello S.H.I.E.L.D.

"Non vi lascio da soli. Rimango qui con voi" dico deciso alla dottoressa, guardandola negli occhi.

"Attento!" urla una voce femminile molto familiare.

Mi giro e vedo tre agenti dell'HYDRA che stanno venendo da me con le pistole puntate.

Corro verso di loro e in meno di cinque minuti li stendo.

Mi giro per vedere chi è la donna che mi ha 'salvato' la vita ed è lei.

Skye, ed è insieme a Simmons.

Some Things Are Meant To Be || Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora