Capitolo 4

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Atterriamo su una delle pochissime pianure che ci sono nei dintorni di Glasgow.
Abbiamo fatto fatica ad atterrare perché il tempo è veramente orribile, ma da un posto come questo, non ci ai può mica aspettare il sole di Miami.

Raduno la mia squadra e usciamo dall'aereo.
Ci addentriamo in un bosco che è degno di un film horror.
Gli agenti che mi hanno assegnato se la fanno sotto dalla paura, come se all'HYDRA non avessero fatto missioni simili.

Ma perché devono assegnarmi sempre incapaci?

"Ci siete? Tenete il passo!" dico ai miei agenti, visto che c'è molto buio qui e, naturalmente, non hanno acceso le torce, quindi non so se sono dietro di me o meno.

Ricevo una risposta affermativa e, all'improvviso, sento delle urla provenire da subito dietro di me.

Mi giro di scatto e lo vedo: Lash.

Vederlo così da vicino mi inquieta molto.
Non posso nascondere che ho molta paura, perché una "cosa" così non può far altro che uccidere. Lash è un mostro, e i mostri uccidono. Un po' come me, d'altronde.

I miei uomini si scagliano subito contro Lash, ma il mostro li atterra immediatamente, e viene verso di me.

Ha la mano alzata verso di me, pronto a scaraventarmi contro gli alberi dietro di me, come una mosca contro il parabrezza di una macchina che va a duecento all'ora. Quella mosca non sarebbe mai sopravvissuta, e io nemmeno.

Non appena la sua enorme mano si avvicina fino ad arrivare a due centimetri dal viso, apro la bocca e comincio a parlargli, però il mio tono di voce non è molto rassicurante, semmai il contrario.

"Dottor Gardner. Sono Grant Ward, ricorda? Ci siamo visti allo S.H.I.E.L.D., durante i test psicologici dell'Accademia. Si calmi e non tocchi nessun altro agente. Vogliamo solo parlarle."
Dubito fortemente che mi ascolti, conoscendo il personaggio.

Contro ogni mia previsione, si calma e si allontana dal mio viso.
Tiro un sospiro di sollievo, temendo il peggio.

"Ora non lavoro più con Coulson, ma con un'organizzazione che le potrà dare molte più possibilità di poter esprimere ciò che è veramente, quello che quel buffone non le ha mai dato! Se verrà con me, sono sicuro che si troverà benissimo, glielo prometto. Però ora deve ritornare in sembianze umane. Sa, l'aereo non è progettato per poter trasportare Lash, ma Andrew Gardner" gli dico, ma questa volta, sono più convincente.

Quando penso di averlo convinto, ecco che qualcuno è pronto a rovinare i miei piani, e questo mi fa altamente innervosire.

Mi ripeto dentro di me che la Bestia non deve uscire, ma non ci riesco e, in pochissimi secondi, divento una creatura demoniaca, che in confronto il Diavolo è un agnellino.

Mi avvio verso i miei obiettivi ma, non appena mi avvicino, qualcosa mi blocca. La mia voglia di uccidere viene immediatamente bloccata alla vista di una persona: Skye.

Che ci fa lei qui? È pericoloso qui! Ma a Coulson non frega nulla se lei muore. Tanto è una pedina del gioco sacrificabile, proprio come lo sono stato io.

Non appena si accorge della mia presenza, si ferma anche lei e mi fissa.

Sembra molto sorpresa di vedermi. Pensava forse che io fossi morto? O che fossi rimasto nel Pianeta dimenticato da Dio?

Dopo qualche secondo, Skye viene raggiunta da un tipo, biondo al quale, fino a prima, usciva elettricità dalle mani.

Non appena lo vedo, il demone dentro di me prende il controllo della mia mente e mi avvio verso quell'essere insignificante.

Non appena faccio per dirigermi verso il biondino, qualcuno mi tocca la spalla.

"Andiamocene, Ward. È scappato ormai" mi urla la voce impaurita di Caleb Evans da dietro di me.

"Ritirata!" urlo a tutti gli agenti che sono sopravvissuti, e il mio tono fa trapelare anche una piccola sfumatura, del tipo 'o andiamo via subito, o vi faccio secchi!'

Ce ne andiamo, e sento un flebile Grant da dietro le mie spalle.

Mi volto e vedo il volto di Skye, con gli occhi lucidi.
L'essere umano dentro di me implora di fermarsi, andare di corsa da lei e baciarla, ma io non sono un essere umano. Per il 99% sono un mostro, e perciò me ne vado via, di corsa.

Noto che con lei ci sono, oltre al moccioso ellettrostatico, l'inglese (Lance Hunter), Bobbi Morse e la Cavalleria (Melinda May).

Penso che Coulson sia solo un vigliacco! Come può essere con il suo team, in prima linea? Un Capo è sempre insieme ai suoi soldati. Questo è quello che mi hanno sempre insegnato.

Non appena saliamo sull'aereo, penso a cosa mi dirà Malick non appena saprà che mi sono fatto sfuggire Lash.

Il mio pensiero, però, va a lei.

Skye era lì e mi fissava.
Questo mi ha fatto ricordare tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme, dal primo giorno che l'ho vista fino a quando non ha scoperto il mio doppio gioco.
La cosa che mi fa più male è che lei pensi che abbia giocato con i suoi sentimenti, che quei baci che ci siamo dati erano solamente parte della recita.

Questo non è vero. Ho mentito su moltissime cose in quel periodo, lo ammetto, ma innamorarmi di lei è stato una cosa improvvisa, che non era pianificata, una cosa VERA.

Forse hanno ragione le altre persone a dire che io sono l'uomo sbagliato per lei, che lei meriti di meglio di un mostro. Forse il biondino con i poteri può renderla più felice di quanto la possa rendere felice io. Ormai me ne sono convinto.

C'è una cosa che non smetterò mai di fare: AMARLA.
Perché l'unica cosa che mi rende umano, quell'1% di me che è ancora una persona con dei sentimenti, è possibile grazie a lei.

La amerò per sempre.


Some Things Are Meant To Be || Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora