Capitolo 7

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<< Non dare la colpa a me>> Dico indicandomi. Sta insinuando che mi sia addormentata apposta per poi arrabbiarmi con lui. Stringe il volante con una mano e alza l'altra.

<< Sei tu che ha preso la punizione, quindi...>> Che babbeo!

<< Non era colpa mia. Ora muoviti a portarmi a casa>> Dico girandomi completamente su un fianco de sedile, vedo gli alberi che sfuggono al mio sguardo...

<< Mi dispiace>> Dice ditogliendo lo sguardo.

<< Oh, ti dispice, bene, ora posso perdonarti e diventiamo amici del cuore. Ma fammi il favore..>> Lui sterza improvvisamente la macchina. Volo in avanti. Grazie cintura.

<< Ma che fai?>> Lui slaccia la cintura si gira verso di me, mi prende il viso tra le mani e mi guarda negli occhi. Mi perdo nei suoi zaffiri, mi avvicino, chiudo gli occhi e annullo la distanza tra di noi. Una scarica di brividi mi persorre la sciena. Le sue labbra sono così calde. Il bacio resta lento... Appena realizzo che cosa ho appena fatto, mi stacco diventando rossa come un peperone, mi rigiro senza commentare e lui ride. Guardando fuori vedo... cassonetti... topi, bleah.... barboni e altra roba non decente.

<< Dove siamo?>> Gli chiedo dopo un po'. Non ricordo questa strada.

<< Siamo lontano dalla meta. Dormi un po'>> Faccio come mi dice e chiudo gli occhi. Li riapro che il cielo è ancora scura, ma sembra sera, non mattina. Esco subito, slacciando la cintura e aprendo la portiera. Vado al bagaiaio e tiro fuori la mia valigia, e ci risco solo perchè Jo mi aiuta. Mi avvicino alla porta e suono il campanello. Mi apre Marco che mi guarda sopreso.

<< Ma tu non dovresti essere al dormitorio della scuola?>> Mi chiede grattandosi la testa.

<< E' una lunga storia. Mi fai entrare?>> Lui si guarda dietro.

<< Veramente... No>> Lo guardo stranita.

<< Come sarebbe a dire no?>>

<< Entra dal retro, dico a Benjamin di aprirti>> Sto per ribattere, ma lui chiude la porta facendo un rumore assordante. Faccio un segno a Jo in direzione della porta che da sulla cucina. Arrivata davanti alla porta, non faccio neanche in tempo di bussare, che la porta mi si apre davanti mostrando Benjamin a petto nudo che si stropiccia gli occhi.

<< Perchè sei qui? Ciao Jo>> Dice con voce assonnata.

<< Perchè questo coglione non mi ha portata a scuola>> Lui lo guarda malissimo. Poi ripassa lo sguardo su di me e sorride.

<< Ho pensato alla tua pena da scontare per aver controllato Sabrina>> Oh no...

<< Sentiamo, e quale sarebbe?>> Gli chiedo incrociando le mani al petto.

<< Entra, ne parliamo dentro>> Mi preme una mano dietro alla schiena e mi tira dentro con la valigia, e io riesco a mala pena a salutare Jo, che dopo il suo sguardo stranito, se ne va. Benjamin mi porta in camera per lasciare la valigia e poi in camera sua. Chiude la porta e si avvicina.

<< Ho convinto Marcus ad annullare la tua punizione>> Lo guardo sopresa.

<< Perchè?>> Gli chiedo sedendomi.

<< Perchè la tua punizione si svolge di sera>> Dice tirandomi su, prendendo la mia mano e tracciando piccoli cerchi sul dorso.

<< Quindi che ore sono?>> Gli chiedo cercando di allontanarmi dalla sua avanzata.

<< Le undici. >> Si ferma per un secondo, poi riprende << Perlando della tua pena...sarà dormire con me nel mio letto per un mese con addosso solo una canottiera.>> Lo guardo malissimo.

<< Oh, no. Non azzardarti>> Dico con le spalle contro l'armadio.

<< Oh sì!>> Si avvicina e mi mette le mani ai lati della testa, bloccandomi. Poi annulla la distanza fra di noi, cerco di spingerlo e, stranamente, alla seconda spinta, lui si stacca e si gira dandomi le spalle.

<< Dai su>> Mette le mani dietro alla testa

<< Cosa?>>

<< Svestiti!>> Lo faccio girare.

<< Non qui!>> Lui sorride.

<< Non hai scelta, se vouoi non mi giro neanche.>> Mi mette una mano sulla spalla e inizia a stringere, veramnete forse, e fa un male cane. Piego la spalla mentre chiudo gli occhi. Appena molla la presa guardo il livido viola che si è formato. E' grande come unmio pugno. Mentre mi tocco la spalla dolorante, lo faccio girare e inizo a levarmi la giacca, maglia, scarpe e pantaloni, mentre una lacrima mi scende sulla guancia. Poi lo supero e cammino verso il suo letto. Lui mi prende un braccio e mi ferma. Mi spinge dal lato del muro del letto, poi si mette schiacciato contro di me, con: la mano sinitra attorno alla vita, la mano destra su una mia coscia e il suo collo nell'incavo del mio. Non riesco a chiudere occhio.

Perchè tutte a me? Non potevo avere dei fratelli a cui importava di me? o che almeno mi lasciassero in pace? No?

Dopo un po', Benja mi fa girare dalla sua parte, in modo che possa vederlo negli occhi. E' veramente bello, nochè un grandissimo stronzo. Avvicina le sue labbra alle mie. Sono troppo stanca per combattere, quindi lo lascio fare. Dopo un po' smette e mi passa una mano sulla guancia.

<< Buona notte Asia>> E chiude gli occhi.

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